Caput Mundi: Michele Monteleone e Dario Sicchio presentano la seconda stagione | Intervista

Pubblicato il 4 Ottobre 2018 alle 19:00

Editoriale Cosmo ha annunciato pochi giorni fa che la seconda stagione di Caput Mundi debutterà in anteprima a Lucca Comics and Games 2018 con il primo numero intitolato “L’inferno è vuoto”.

Caput Mundi – I Mostri di Roma è stato uno dei successi della passata stagione editoriale grazie alla lungimiranza della sempre volenterosa Editoriale Cosmo e ad un gruppo di giovani, ma esperti anzi espertissimi, sceneggiatori che hanno sviluppato in maniera personale un concept di Roberto Recchioni.

Già annunciata ancora prima che terminasse la prima stagione, Editoriale Cosmo solo pochi giorni fa ha “ufficializzato” la seconda stagione ovvero Caput Mundi – I Mostri di Roma: Nero ovvero tre nuovi episodi, in uscita in edicola e fumetteria da novembre 2018 a gennaio 2019, formato bonellide, bianco e nero, 5,50 €.

Abbiamo raggiunto gli sceneggiatori della serie Dario Sicchio e Michele Monteleone per farci presentare questa nuova creatura.

MF: Ciao Michele! Ciao Dario! Ben ritrovati sulle pagine di MF…

Dario Sicchio: Ciao a tutti e grazie di averci ospitati!

Michele Monteleone: Come dice Dario.

MF: La bomba è stata sganciata, a Lucca uscirà il primo numero della seconda stagione di Caput Mundi. Parlateci un po’ della sua genesi…

MM: In realtà abbiamo sempre saputo che ci sarebbe stata una seconda stagione e il team del primo numero ha lavorato anche prima della fine di Caput Mundi al seguito su Nero. La trama principale, il filo che lega questi nuovi episodi è nato in una trattoria romana per soli romanisti. Io avevo davanti una carbonara e Dario un’amatriciana. Mi pare una genesi appropriata per la materia.

DS: Mi permetto di correggere il mio collega su un punto fondamentale. Anche io avevo preso una carbonara. Mica sono un dilettante. Per il resto… come dice Michele.

MF: La prima stagione iniziava fortemente influenzata da quel nuovo neorealismo italiano sulla falsariga di Romanzo Criminale e Gomorra, avete intenzione di recuperarlo?

DS: La prima stagione sicuramente partiva da quegli spunti, ma col proseguire dei numeri se ne allontanava, dato che era stata pensata come un’escalation che partisse da questo neo-neorealismo (contaminato dal fantastico) e culminasse nel più puro dei blockbuster. In questa nuova serie, io e Michele abbiamo ripreso quella matrice che permeava il primo numero, creando una storia più uniformemente urbana e cruda, e l’abbiamo accresciuta in termini di portata degli eventi, posta in gioco e impatto sui protagonisti.

MM: Come dice Dario.

MF: Dall’annuncio sembra che il protagonista di questa seconda stagione sarà Nero. Come intendete sviluppare il personaggio? E quali saranno i temi portanti della stagione?

DS: Come hai detto tu, Nero sarà il protagonista assoluto della nostra storia, il personaggio attorno al quale si svilupperà tutta la vicenda, ma non sarà l’unico volto noto in campo. Tutto partirà da come gli eventi della passata stagione hanno influenzato la vita di Nero, dopo aver perso il suo branco e ogni interesse per la vita che conduceva lo ritroveremo ritirato e disinteressato a quello che succede nella città eterna. Roma è una città molto diversa un anno dopo “l’incidente di San Pietro”. Una città spaventata, divisa e disfunzionale, esattamente come lo sarebbe la vera Roma se qualcosa di tanto catastrofico accadesse nella realtà. Un posto del genere non è certo ideale per uno come Nero, eppure qualcosa che sta accadendo a Roma lo obbligherà a tornare e a fare i conti con le macerie di ciò che si è lasciato dietro. Credo davvero di non poter dire di più.

MM: Come dice Dario.

MF: Ritorneranno alcuni dei personaggi della prima stagione? Ma soprattutto ritornerà Pietro Battaglia?

D: No comment.

M: Come dice Dario.

MF: La prima cosa che salta subito all’occhio dell’annuncio, oltre alla fantastica cover di Marco Mastrazzo del primo numero, è il dimezzamento da 6 uscite della prima stagione a 3: avete preferito voi rimanere così “concisi”?

MM: Sì, la storia non riguarda più una gran quantità di personaggi, ognuno con le proprie origini, tre numeri da 140 tavole per raccontare Nero e il suo scontro con il nuovo nemico apparso a Roma ci sembravano più che sufficienti.

DS: è una storia più contenuta che esplode subito e va dritta al punto, senza la necessità che aveva la prima stagione di introdurre un intero cast di nuovi personaggi (per quanto ci sia più di un volto nuovo). Ha un focus più ristretto, ma vi assicuriamo che la storia menerà dei fendenti inediti.

MF: La prima stagione si era distinta per una parte grafica stratosferica – cito a memoria le prove maiuscole di Pietrantonio Bruno e Francesca Ciregia – come avete approcciato la seconda stagione da questo punto di vista?

DS: Possiamo assicurarvi che questa nuova stagione non avrà nulla da invidiare alla prima in termini di spettacolarità, anzi. Il nostro quartetto di artisti (Francesco Mobili, Andy Pompeo, Giorgio Spalletta e Pierluigi Minotti) sta creando delle tavole davvero incredibili, di cui vi mostreremo qualcosa qua e là, prima dell’uscita. L’approccio artistico alla prima stagione era stato incentrato sulla diversificazione. Tutti i disegnatori che vi parteciparono avevano stili radicalmente diversi fra loro e avevano offerto, di conseguenza, interpretazioni grafiche molto variegate di quegli stessi personaggi, creando una specie di “stele di rosetta” delle loro peculiarità e possibilità. In questa nuova serie, il comparto artistico sarà leggermente più coeso stilisticamente, dato che si tratta di una storia più urbana, ma il risultato sarà una media ponderata di tutte le sperimentazioni tentate in passato.

MM: Abbiamo avuto più tempo e ci siamo potuti concentrare su meno numeri. Lascio a voi tirare le dovute conclusioni sul livello qualitativo di questa stagione!

MF: Pierluigi Minotti compare come disegnatore in tutti i numeri… si occuperà di parti di appendice?

DS: No, i suoi segmenti non saranno appendici, ma vere e proprie scene integrate nella storia principale, collegate tematicamente fra loro e presenti in ogni albo. Senza rivelarvi troppo, io e Michele abbiamo cercato di sviluppare una storia molto più focalizzata sui personaggi e la loro psicologia, rispetto al passato. Questo ci ha portato a concepire delle sequenze “speciali” che richiedevano un’approccio molto più oscuro ed espressionista rispetto al resto delle tavole. In più, queste sequenze, andavano a costituire il fil-rouge tematico della serie. Per questo abbiamo deciso di evidenziarle e collegarle, affidandole tutte allo stesso disegnatore. E chi meglio di Pierluigi?

MM: Come dice Dario.

MF: Quanto è difficile oggi in Italia proporre e lavorare su progetti come Caput Mundi che sono di fatto fumetti di genere con una concorrenza spietata?

MM: Facilissimo se hai alle spalle una casa editrice come la Cosmo che ha sempre voluto lavorare in questo settore. C’è anche da dire che noi non abbiamo mai proposto nulla, abbiamo preso il testimone della serie da Roberto Recchioni che l’ha concepita (insieme a noi) lo scorso anno. Secondo me comunque sarà un brutto momento quello in cui il pubblico del fumetto popolare sparirà o non sarà più sufficiente a sostenere simili uscite.

DS: Come dice Michele.

MF: A voi… dateci qualche succosa anticipazione…

MM: Si parte con un’orgia, si prosegue con un massacro e il ritorno di un volto noto.

DS: Come dice Michele. E andremo anche a Milano! Per poco, eh… mica siamo matti.

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