Krypton 1×08 – Savage Night | Recensione

Pubblicato il 10 Maggio 2018 alle 20:00

Can he do it?

Con l’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione quiKrypton aveva saputo mescolare in maniera molto interessante le carte in tavola: il fallito colpo di stato orchestrato da Daron Vex e la Voice of Rao caduta vittima di Brainiac, che ha quindi ottenuto una posizione di netto vantaggio per la sua invasione, Seg e Lyta si ritrovano a stringere una inusuale alleanza con Jayna, il Generale Zod e Nyssa.

L’eterogeneo gruppo è già sul punto di esplodere e Seg per il momento sta assecondando proprio Zod: salvare Kandor ora rischiando che il suo fantomatico, eroico, nipote non arrivi mai sulla Terra e non diventi mai Superman così come riferito da Adam Strange.

L’episodio di questa settimana, intitolato Savage Night, parte proprio dal gruppo capitanato da Seg che inizia ad elaborare una prima strategia per affrontare Brainiac ma non prima di aver appresso un importante dettaglio. L’alieno si sta letteralmente alimentando, attraverso il suo ospite umano, della forza vitale contenuta nella Camera Gestionale dove sono custoditi tutti gli embrioni dei futuri kryptoniani, questa energia è necessaria affinché Brianiac mantenga il controllo su tutti i kryptoniani già infettati mediante l’ospite principale ovvero la Voice of Rao.

Per entrare quindi nel palazzo principale, il gruppo avrà bisogno di un “travestimento” e soprattutto di rinforzi. Seg, Lyta e Nyssa si occupano della prima necessità, recuperando il “cadavere” di Dev caduto vittima anche lui di Brainiac, mentre Jayna e Zod contattano Black Zero per un supporto armato conferendo direttamente con la spietata leader Jax-Ur.

Il piano riesce per il rotto della cuffia, pur essendo stato ostacolata da Adam Strange che aveva avvertito Daron Vex della possibilità di un imminente pericolo, ma si tratterà comunque di una vittoria di Pirro dato che il corpo della Voice of Rao è scomparso dopo essere caduto nella stessa Camera Gestionale.

Savage Night oscilla fra la noia e l’inutilità.

Il plot sarebbe tutto sommato discreto nella sua linearità se non fosse diluito da dialoghi che fungono da meri riempitivi a situazioni prevedibili che si muovono su “binari” che smorzano qualsiasi tipo di pathos e/o coinvolgimento dello spettatore.

L’episodio è una battuta d’arresto rispetto agli ultimi due, buoni, episodi anche perché cerca di ricalcare la struttura del precedente con due narrazioni parallele che convergono nel finale ma il risultato è sbilenco e privo di mordente. Anche la scelta di piazzare alcuni flashback ad inizio episodio è inusuale e appesantisce il ritmo dell’episodio.

Non c’è progressione nel rapporto fra i personaggi mentre quello delle trame si sposta in maniera macroscopica – Zod confessa a Jayna perché è sopravvissuto alla distruzione di Krypton e Daron viene consegnato a Black Zero – ma è troppo poco per non etichettare Savage Night come un pessimo episodio di passaggio.

C’è davvero poco da salvare a soli due episodi dalla fine così come il finale “sensazionalistico” arriva quasi come una liberazione da una delle sotto trame della serie più petulanti sin dalla prima puntata. Ad uscirne malconcio è anche il personaggio di Adam Strange – sempre più Booster Gold, riferimento che capiranno solo i più accaniti lettori DC – francamente diventa quasi ridondante negli eventi e incapace, come dimostrato da questo episodio, anche di ritagliarsi un posto da “villain”.

A due episodi dalla fine le aspettative per il finale di stagione sono davvero, davvero basse.

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