The Flash 4×21 – Harry and the Harrisons | Recensione

Pubblicato il 9 Maggio 2018 alle 15:00

Simple Harry is real Simple Harry now…

Dopo un ottimo filotto di episodi, The Flash aveva finalmente svelato la scorsa settimana – la nostra recensione dell’episodio qui – il vero piano di Thinker: “resettare” e riavviare tutte le intelligenze dei circa 6 miliardi di abitanti della Terra. Piano ambizioso, ma meticolosamente studiato, che avevano di fatto reso Thinker un pericolosissimo eco-terrorista.

Nell’episodio di questa settimana, intitolato Harry and the Harrisons, il Team Flash deve quindi passare rapidamente al contrattacco e fermare il villain dal lanciare in orbita una serie di satelliti che, una volta sincronizzatisi, daranno il via a questo riavvio globale. Da un lato però la squadra si trova a dover fronteggiare l’handicap di un Wells sempre meno intelligente – a causa del malfunzionamento del cappello da pensatore – e con l’impossibilità di utilizzare qualsiasi tipo di tecnologia contro Thinker, che ricordiamo ha a disposizione i poteri tecno-cinetici di Killgore.

Cisco quindi decide di riunire il concilio dei Wells – ovvero i Wells provenienti da svariate Terre parallele come già visto nel sesto episodio – nel tentativo di trovare una soluzione alla condizione di Wells e soprattutto intuizioni fresche per contrastare il piano di Thinker. Intanto Barry ha una geniale intuizione: se non si può usare la tecnologia contro Thinker allora l’unica soluzione è un’arma “bianca”. Barry allora propone di rintracciare Amunet Black che è in grado di governare i metalli e che in qualche modo potrebbe essere in grado di evitare che i satelliti vadano in orbita.

Amunet decide senza troppi preamboli di partecipare al piano per sconfiggere Thinker ma presenta un problema al Team Flash: il resto dei frammenti di metallo che è in grado di comandare erano rinchiusi in un deposito che è stato apparentemente saccheggiato dal suo ex-socio Norvock. Caitlin inoltre stringe un patto segreto con la stessa Amunet ovvero ottenere la tecnologia con cui trafficava in poteri meta-umani per cercare di “risvegliare” Killer Frost.

Ovviamente recuperate i frammenti non sarà facile e Amunet mostrerà alla fine di aver fatto un astuto doppio-gioco pur lasciando nelle mani del Team Flash un prezioso aiuto.

Harry and the Harrisons continua in parte il trend positivo di questa ultima parte della quarta stagione con alcune brillanti intuizioni ma calca forse un po’ troppo la mano con un tono generale eccessivamente scanzonato.

Con il piano di Thinker ormai rivelato, si presenta al Team Flash – e di contro a showrunner e sceneggiatori – una stimolante sfida, in termini meramente narrativi, ovvero ideare un piano che, tenendo presente tutte le sue abilità, possa fermare il villain.

In tal senso viene legittimato il personaggio di Amunet Black – una Katie Sachoff estremamente istrionica – che nelle precedenti apparizioni era stata un po’ relegata al ruolo di macchietta, mentre qui assume connotati finalmente più concreti pur non lesinando qualche passaggio eccessivamente comico bilanciato da alcune ottime scene d’azione che la vedono protagonista e sopportata da una discreta CGI.

L’episodio è frenato, come detto poco sopra, da un tono forse troppo leggero per essere ad appena due episodi dalla fine con cui si riprende la divertente, ma già vista, soluzione del concilio dei Wells. Quello che aveva funzionato bene ad inizio stagione purtroppo perde di mordente ed il tutto si risolve in maniera abbastanza repentina se non forzata.

Se il nucleo narrativo dell’episodio rimane la ricerca di un’arma da usare contro Thinker, showrunner e sceneggiatori riesce, pur senza qualche passaggio poco deciso, a fornire anche altri due spunti interessanti: da un lato il Team Flash, tramite la convulsa sotto trama di Wells, capisce forse che per cogliere in fallo Thinker bisogna far leva sulla moglie Marlize mentre dall’altro la sotto trama di Iris, che a fine episodio pubblica un articolo in cui rivela a tutta Central City il piano di DeVoe, apparentemente senza pretese, serve ancora una volta a “rallegrare” un Barry sempre pronto ad un “pessimismo cosmico” smorzato dalle parole della stessa Iris – “ricorda che Flash è un segnale di speranza” – e dalla reazione dell’intera cittadinanza di Central City che non solo crede all’articolo di Iris ma inizia a collaborare attivamente per localizzare il villain.

Harry and the Harrisons è un discreto episodio che poteva essere ottimo se non si fosse perso in soluzioni poco originali e non avesse adottato un tono troppo leggero.

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