Arrow 6×14 – Collision Course | Recensione

Pubblicato il 2 Marzo 2018 alle 15:00

70 milioni di ragioni…

Aveva lasciato Arrow tre settimane fa circa con la chiusura del lungo arco narrativo con protagonista Cayden James che era uscito di scena – in maniera convincente ma non troppo – e soprattutto con la rivelazione dietro il vero villain che finora aveva mosso i fili per screditare e mettere in difficolta Oliver Queen/Green Arrow ovvero Ricardo Diaz. La rivelazione non era stata una vera e propria sorpresa, le speculazioni e le teorie dei fan si era succedute sin dall’annuncio del casting di Kirk Acevedo – volto noto della TV – per la sesta stagione, tuttavia aveva aperto una serie di possibilità narrative da tempo sopite nella serie soprattutto in termini di antagonisti.

Nell’episodio di questa settimana intitolato Collision Course sfortunatamente tocca solo in maniera tangente il finale del precedente episodio e si concentra invece ancora sull’operato di James: Oliver infatti cercherà di recuperare i 70 milioni di dollari estorti dal terrorista alla città scoprendo che il conto in cui erano stati depositati è stato ripulito. Parallelamente seguiamo gli Outsiders e più specificatamente Dinah – ormai in rotta sia con i suoi compagni che con il Team Arrow – in cerca di vendetta per l’omicidio del suo amante Vincent Sobel/Vigilante e sulle tracce di Black Siren.

I due filoni narrativi sembrano quindi convergere proprio su Black Siren. Ovviamente il plot ruoterà attorno a Quentin Lance e alla sua decisione di “salvare” Black Siren nascondendola sia dal Team Arrow che dagli Outsiders esacerbando così i contrasti fra i due team che nel frattempo hanno scatenato una caccia alla donna.

Collision Course cerca di ricalcare per ritmo e struttura l’episodio precedente con un discreto successo pur avendo un plot meno dinamico, ed in definitiva abbastanza scontato, in cui la regia ha aggiunto un paio di scene d’azione neanche troppo convincenti.

Da un lato l’episodio è avaro di sviluppi relativi al villain appena rivelato e di cui si fa cenno brevemente solo a fine episodio, dall’altro gli showrunner sembrano invece finalmente decisi a fare di Laurel/Black Siren un personaggio più organico nella macro-trama della stagione pur dovendola ancora usare come “ago della bilancia” nei difficili rapporti fra i due team di eroi e soprattutto nei confronti di Quentin Lance.

In questo senso l’episodio funziona ma non convince appieno risultando quasi una tappa forzata e poco incisiva.

L’altra sensazione scaturita da Collision Course è relativa all’ormai foltissimo cast di personaggi: che gli showrunner si siano resi conto che è giunta l’ora di eliminare qualche personaggio che ha smesso, da tempo, di dare il giusto apporto alla serie?

A 10 episodi dalla fine gli showrunner sembrano ancora voler posizionare le giuste pedine sulla scacchiera senza però far progredire troppo né la trama principale la costruzione del villain, da sottolineare però come anche in questo episodio la componente drama sia stata ridotta all’osso rendendo l’episodio meno “pesante”.

Arrow inanella un altro episodio solido ma non spettacolare: manca sempre quel qualcosa per schiodare lo show da certi stilemi abusati e autoreferenziali. Quello che manca davvero, ancora, è un villain che dia spessore e progettualità a personaggi e situazioni non basta infatti, come nell’episodio di questa settimana, mettere l’uno contro l’altro il team di eroi per creare dinamiche nuove ed interessanti.

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