Neonomicon di Alan Moore: Recensione

Pubblicato il 13 Dicembre 2011 alle 10:31

Il Magus del fumetto mondiale, Alan Moore, rivisita in maniera personale i miti terrificanti di Chthulhu del leggendario H.P. Lovecraft, con Neonomicon, produzione Avatar tradotta in italiano da Bao Publishing!

Neonomicon

Autori: Alan Moore, Anthony Johnston (testi), Jacen Burrows (disegni)
Casa Editrice: Bao Publishing
Provenienza: USA
Prezzo: € 17,00, 16 x 24, pp. 160, col.
Data di pubblicazione: novembre 2011

H.P. Lovecraft è uno scrittore che ha profondamente influenzato l’horror, malgrado il livello non eccelso della sua scrittura, pedante, verbosa e farraginosa. Il cupo solitario di Providence iniziò a pubblicare racconti negli anni venti, nell’ambito dell’editoria pulp, caratterizzati da un’atmosfera claustrofobica e angosciosa più estrema di quella degli autori del brivido a lui contemporanei. Tuttavia, il suo stile era lontano da quello delle avanguardie che iniziavano ad emergere negli Stati Uniti e in Europa e, se non fosse stato per l’originalità delle sue invenzioni, Lovecraft sarebbe caduto nel dimenticatoio.

Il Necronomicon, libro maledetto che faceva impazzire chiunque lo leggesse, scritto dal folle arabo Abdul Alazhred, contenente testi in grado di evocare divinità ancestrali come Chthulhu e gli antichi dell’universo, colpì molti lettori e Lovecraft scrisse numerosi racconti imperniati su questo volume immaginario. E pure i colleghi Clark Ashton Smith e August Derleth vi si collegarono. Nel corso dei decenni, il Necronomicon e Chthulhu non hanno mancato di esercitare notevole fascino e numerosi registi, romanzieri e autori di fumetti hanno prodotto opere imperniate sulle idee di Lovecraft o comunque da esse influenzate.

È indubbio che Lovecraft, però, conoscesse le teorie dell’occulto e molti studiosi e fans hanno creduto di rilevare analogie con stregoni come Aleister Crowley e c’è chi ritiene che il Necronomicon sia stato modellato sulla base di reali testi di evocazione demoniaca. Altri, invece, sostengono che il Necronomicon sia vero (e vari editori hanno pubblicato presunti autentici Necronomicon). Secondo un’interpretazione più radicale, infine, Lovecraft era entrato in contatto con entità malefiche e la sua fiction è una specie di messaggio in codice, scritto con il preciso scopo di avvisare il genere umano dell’esistenza di malvagie divinità. È questa, per esempio, la tesi di movimenti underground e pseudo-religiosi come la Chiesa di Chthulhu, frequentata da creativi di area post-punk e industrial, che considera i libri di Lovecraft alla stregua di testi sacri.

Un autore del genere, quindi, non poteva non sedurre il mondo del fumetto. Basti pensare a certi episodi del Dr. Strange e del Conan marvelliani scritti da Roy Thomas che si rifacevano chiaramente ai canoni lovecraftiani. O a diversi serial Vertigo e indies. Perciò non sorprende che il sommo Alan Moore si sia sentito attratto dalla cosmogonia di Chthulhu, come è evidente in Neonomicon, pubblicato da Avatar e tradotto da Bao Publishing.

Già in passato alcuni episodi del suo Swamp Thing risentivano di influssi lovecraftiani e qualche anno fa Alan scrisse un racconto in prosa, ‘The Courtyard’, imperniato proprio su Lovecraft,  incluso nel volume ‘Starry Wisdom’ della Creation che presentava short stories di mostri sacri come William Burroughs, Ramsey Campbell, J.G. Ballard, Grant Morrison e altri, ognuna contrassegnata da una ‘lettura’ personale dell’universo dello scrittore di Providence (la raccolta è stata tradotta da Einaudi con il titolo ‘Saggezza Stellare’).

‘The Courtyard’, ambientato ai giorni nostri, ricreava in maniera esemplare le visioni di Lovecraft e in seguito ci fu una versione a fumetti, sceneggiata da Anthony Johnston. Questo lavoro è incluso nel volume Bao ma funge da introduzione al piatto forte del tp, la mini Neonomicon, scritta da Alan e disegnata dal bravo Jacen Burrows (che ha illustrato pure The Courtyard).

Moore parte dal presupposto che le invenzioni di Lovecraft siano di natura sessuale: metafore, più o meno inconsapevoli, dell’erotismo deviato dell’autore che ebbe rapporti difficili e conflittuali con le donne e la cui infanzia fu segnata da una madre che lo costringeva a vestirsi da bambina. In un riuscito mix di horror, detective story e toni cospiratori alla X-Files, quindi, Moore racconta le vicende di una coppia di agenti, un uomo e una donna. Lei ha un passato di sesso-dipendenza e lui non è insensibile al fascino della collega. Impegnati ad indagare su una serie di agghiaccianti omicidi rituali, rimangono coinvolti nelle perverse macchinazioni di una congrega di individui dediti al sesso reichiano e crowleyano.

Moore fa un riuscito collegamento tra le mostruosità di Lovecraft e l’insano mondo della pornografia underground (del resto, anche Morrison su ‘Starry Wisdom’ aveva fatto tale parallelismo, definendo la fiction dello scrittore statunitense ‘porno-horror’), rivelando tutta la carica eversiva e provocatoria della sua ispirazione. I testi di Moore sono più secchi e immediati del solito, meno lirici e letterari, ma appropriati per la velocità della story-line, impregnata di mystery, thriller e suspense. Ma, considerando la levatura culturale dello sceneggiatore, Neonomicon abbonda di riferimenti, da Burroughs a Borges, dallo gnosticismo a Timothy Leary (la droga, d’altronde, dal punto di vista tematico, gioca un ruolo importante nella trama), dalla controcultura gotica alle suggestioni post-punk, dalla fisica quantistica alle teorie ‘orgoniche’ di Wilhelm Reich.

Il tratto di Jacen Burrows è efficace e il penciler raffigura con abilità gli orrori di Moore, ricorrendo a un’impostazione inventiva della tavola, e i disegni sono inoltre impreziositi dalle sfumature dark del colorista Juanmar. Aggiungo che l’edizione Bao Publishing è ottima e vale la spesa. Se siete perciò fan del Bardo di Northampton e di Lovecraft, Neonomicon è ciò che fa per voi.

Voto: 7,5

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