LA MIA VITA IN BARCA e la ricerca del proprio io [Recensione]

Pubblicato il 18 Agosto 2016 alle 11:25

Altro colpo riuscito per la Coconino Press che con la collana gekiga porta in Italia il fumetto di Tadao Tsuge “La mia vita in barca”, un fumetto intimistico che mette il lettore di fronte al proprio vero io.

Altro spunto di grande rilievo quello svolto dalla casa editrice Coconino Press  che, dopo aver presentato il fumetto “Elegia in rosso” (del quale vi ho già parlato sempre su queste pagine), compie un altro salto culturale di ampio spessore con l’opera di Tadao Tsuge: La mia vita in barca – Radure sconfinate, opera che rientra nella collana gekiga.

Distacchiamoci per un istante dal fumetto in sé, per dare un po’ di luce al termine gekiga: è possibile tradurlo dal giapponese come “immagini drammatiche”; fu coniato da Yoshihiro Tatsumi intorno agli anni ’50 per indicare un fumetto più serio e impegnativo, in modo così da differenziarlo dal più comune manga che aveva prettamente uno scopo di intrattenimento.

Pubblicato per la prima volta tra il 1997 e il 2001 sulle pagine della rivista di pesca sportiva “Comic Tsuritsuri”, La mia vita in barca è l’opera di una vita di Tadao Tsuge, un lavoro fortemente autobiografico quello svolto dal fumettista giapponese, che esalta in primis il suo stile narrativo avaro di tempi morti e dalla forte dinamicità di lettura.

Il fumetto racconta la vita di Tsuda Kenta; lavora come inserviente presso il negozio di jeans della famiglia, arrotondando il suo stipendio con il disegnare manga, per lo più storie incentrate sulla pesca che è da sempre l’hobby che lo appassiona.

Ma Tsuda San è consapevole che non è quella la sua vita; insoddisfatto delle pieghe che sta prendendo la sua esistenza, si allontana dal lavoro nel suo negozio, acquista una barca e si dedica alla pesca con l’obiettivo di trovare, in questo modo,  la giusta ispirazione per completare il suo romanzo.

Durante la sua vita in barca, l’uomo si imbatterà in una serie diversa di personaggi, ognuno con una storia e una vita differenti alle spalle. Nessuno darà né risposte, né certezze a Tsuda, ma tutti contribuiranno a fargli prendere coscienza del tempo che scorre e dei mutamenti inesorabile ai quali ognuno va incontro.

La mia vita in barca si conferma l’opera matura dell’autore giapponese; in un certo qual modo è possibile tracciare un parallelo con un viaggio “on the road” intrapreso dal protagonista, sostituendo la strada con il fiume Tone.

Il cammino di Tsuda San riempie la mente del lettore con spunti di riflessione sulla vita; la ricerca del vero io fa capolino tra le pagine del fumetto e grande pregio dell’autore è stato quello di farlo emergere in maniera quasi subdola, senza la necessità di ricorrere a luoghi comuni.

Lettura  consigliata sia agli amanti del bel fumetto, che a tutti coloro che vogliono riflettere sull’importanza dei veri valori della vita; quei valori sacri insiti in ognuno di noi, che restano nascosti fino a quando non ci si ricorda della loro esistenza.

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