Amazing Spider-Man n.19, il finale di Ragnoverso – RECENSIONE

Pubblicato il 15 Settembre 2015 alle 15:45

La battaglia finale tra tutti gli Spider-Men del multiverso e gli Eredi sta per cominciare ! Chi riuscirà ad avere la meglio e quali saranno le conseguenze ??? Ce lo raccontano l’inossidabile Dan Slott e la coppia Coipel/Camuncoli ai disegni ! In più, una svolta importante nella vita di Spider-Woman !!!

E così giunge al termine, anche qui in Italia, uno dei più grandi eventi ragneschi mai concepiti, che è riuscito nell’impresa impossibile di coinvolgere in un’unica storia tutte le versioni alternative possibili e immaginabili del nostro Tessiragnatele, spulciando tra vecchi What if…?!, cinema, cartoon, videogame e qualsiasi altro media o prodotto in cui potrebbe essere comparso nel corso della sua lunga carriera…!

La saga in questione ovviamente è Ragnoverso ( Spider-Verse ), fiore all’occhiello della prolifica gestione di Dan Slott al timone delle testate ragnesche, dove ha potuto dare libero sfogo alla sua smisurata passione nei confronti del personaggio, sfruttando un concetto ormai molto caro a ogni universo supereroistico che si rispetti: quello del Multiverso, ovvero tante realtà parallele, a volte molto simili e altre volte completamente differenti, che convivono all’interno di un unico, grande universo.

Questa trovata narrativa viene spesso utilizzata dagli scrittori per scombinare un po’ le carte e proporre sconvolgimenti ( più o meno duraturi ) della continuity ufficiale o introdurre nuovi personaggi. Slott invece la sfrutta per riunire in un colpo solo gli Uomini Ragno di tutte le dimensioni, minacciati da inarrestabili vampiri psichici che si nutrono di totem ragneschi, e quindi della loro essenza vitale.

Uno di questi famelici cacciatori di Ragni è in realtà una vecchia conoscenza: si tratta di Morlun, ed è comparso per la prima volta nella storica run d’apertura del duo Straczynski/Romita Jr., risalente al 2001. In Ragnoverso questo villain viene ripreso e ampliato, affiancando a lui anche un’intera famiglia di suoi pari, chiamati gli Eredi, uniti dal comune obiettivo di dominare tutte le realtà, nutrendosi di qualsiasi ragno-totem esistente.

Eredi_SpiderVerse

L’idea alla base di questo evento è quindi piuttosto semplice e non si attorciglia troppo attorno ad elaborate teorie fantascientifiche sul continuum spazio-temporale o cose simili, in quanto il vero fulcro del racconto è la lotta per la sopravvivenza di un intero esercito di Uomini Ragno contro un gruppo di esseri apparentemente invincibili.

Ed è proprio questo il motivo del successo di Ragnoverso: non è un polpettone sci-fi stracolmo di personaggi, pesante e confusionario, ma un’avvincente avventura corale di facile fruizione, epica e drammatica al punto giusto, alleggerita in parte dall’ironia tipica di Slott, inevitabile con tutti questi Uomini Ragno a disposizione, spesso improbabili e strampalati, con personalità a volte spiccate e molto differenti.

Purtroppo era pressoché impossibile concedere il giusto spazio a tutti loro, ma la delusione più grande in realtà sta proprio nella battaglia finale, focalizzata quasi interamente sui personaggi principali e appena accennata per quanto riguarda i Ragni meno conosciuti.

E’ chiaro che lo scrittore abbia preferito approfittare dell’occasione per mettere un punto sul capitolo Superior Spider-Man, mostrandoci un altro faccia a faccia particolarmente intenso e sofferto tra il nostro Peter Parker e la sua precedente incarnazione “posseduta” dal dott. Octopus, finita in questa battaglia a causa di un bug temporale avvenuto durante una sua incursione nel 2099 di qualche mese fa.

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Questo confronto purtroppo ha tolto spazio alla guerra con gli Eredi, che alla fine si risolve fin troppo velocemente e senza grosse perdite o scossoni, sminuendo un po’ l’hype che si era creato fino a quel momento. Fortuna che questa mezza delusione viene in parte ripagata con il succitato scontro tra Spidey e il tentacolato dottore dentro al suo corpo, il quale non vuole accettare la sconfitta o il fatto di non essere l’Uomo Ragno “superiore”, impuntandosi e scalciando come un bambino indispettito, pur di cambiare il destino che lo attende…. La personalità controversa e ambigua di questo “Octo-Ragno”, diviso tra la sua egoistica voglia di rivalsa e una fragilità di fondo celata da un atteggiamento arrogante e altezzoso, lo rende sicuramente uno dei personaggi più interessanti e riusciti della gestione Slott.

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Per il gran finale di Ragnoverso si alternano al tavolo da disegno i due disegnatori della saga principale, vale a dire Olivier Coipel e Giuseppe Camuncoli, anche se è quest’ultimo a fare la parte del leone, realizzando la maggior parte delle tavole. Coipel in questo caso appare un po’ sottotono e si limita al minimo sindacale, forse troppo schiacciato dalle deadline incombenti, per cui possiamo apprezzarne comunque il tratto morbido e raffinato, ma con sfondi appena accennati e nessuna sequenza particolarmente memorabile, almeno in questo finale, specie se rapportato ad altre sue performance passate, ben più meritevoli.

Il nostro Cammo invece affina sempre di più la sua tecnica, in particolar modo per quanto riguarda espressività e dinamismo, dimostrandosi una garanzia anche quando i tempi sono stretti, grazie a uno stile semplice ed efficace, che non si perde in mille tratteggi e arriva dritto al punto.

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Come ogni grande evento che si rispetti, Ragnoverso funge da spartiacque e nuovo punto di partenza per le future vicende dell’universo ragnesco. Dopo questa battaglia l’Uomo Ragno ufficiale di Terra-616 si sentirà ancora più forte e consapevole, con un’inedita dedizione alla leadership che già si era intravista in recenti saghe come Fino alla fine del mondo e Spider-Island; nuovi personaggi come Silk e Spider-Gwen saranno pronti a spiccare il volo in avventure soliste, mentre Spider-Uk e Spider-Girl/Anya Corazon affronteranno una nuova missione comune.

Spider-Woman/Jessica Drew, invece, deciderà di dare una svolta alla sua vita con un cambio radicale, che riguarderà anche il suo look, come potremo leggere sulla sua serie regolare, scritta dal bravo Dennis Hopeless e sempre pubblicata sullo spillato Panini.

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