Recensione: Nuovi Titani #1

Pubblicato il 8 Dicembre 2010 alle 08:00

Autori: Marv Wolfman & George Perez
Casa editrice: Planet DeAgostini
Provenienza: USA
Prezzo: 35 euro


I Titani di Wolfman e Perez sono stati per anni, anzi quasi decenni, una delle chimere dei lettori DC in Italia che ne invocavano a più riprese una ristampa integrale essendo stati pubblicati fino al numero 27 sulla antologica American Heroes della defunta Play Press ad inizi anni ’90.

L’attesa è stata finalmente ripagata con questo lussuoso cartonato opera della Planeta che raccoglie gli episodi regolari dall’ 1 al 16 più DC Comics presents #26 e Best of DC Comics #18 accorpando praticamente con questo volume 2 TP americani.

Per molti versi questa serie è una pietra miliare, vuoi perchè fu la testata capace di tenere testa ai mutanti della concorrenza, vuoi anche perchè il modo in cui fu scritta era fresco ed immediato baciata dai disegni di un immenso Perez che da lì a poco, sempre in tandem con Wolfman, avrebbe dato alla luce quel capolavoro che è Crisi sulle Terre Infinite.

Sta di fatto che queste prime storie partono col piede sull’acceleratore puntando tutto sull’azione immediata e quasi saltando le lente costruzioni che erano, e sono a tutt’oggi, quasi la prerogativa dei super-gruppi: le storie si dipanano in mini-cicli permettendoci di conoscere, anzi di scoprire, il background dei protagonisti i “nuovi” Cyborg, StarFire e Raven che così arricchiscono anche i “vecchi” Titani Robin, Wonder Girl e Kid Flash.

Wolfman è moderno i dialoghi infatti sono serrati, l’uso delle didascalie limitato, tenendo presente che le storie coprono il 1980-82, è una scrittura che in qualche modo precorre i tempi l’intento difatti sembra quello di far confrontare i personaggi fra di loro e con sé stessi più che con una minaccia esterna o il classico super-villain.

Non solo quindi battute ad effetto ma anche un primo tentativo di abbozzare davvero dei personaggi a tutto tondo, a me personalmente ad esempio hanno colpito le pagine dedicate a Victor Stone/Cyborg.

Lo story-telling è dinamico, affidato ad un Perez che migliora pagina dopo pagina, la costruzione delle tavole è tanto classica quanto fantasiosa e moderna nelle scene di combattimento.

Chiudendo questo primo volume si ha la sensazione di quanto queste storie abbiano influito su questi personaggi e su questo gruppo: la minaccia di Trigon, i Titani del mito, lo scontro con Deathstroke e la morte di Ravager sono avvenimenti che ciclicamente sarebbero poi ritornati quasi in ogni run dei Titani. Ma non solo su di loro: per puro divertimento leggete i primi 3/4 episodi e comparateli con i primi 3/4 della JLA di Morrison io li ho trovati assolutamente speculari e non in senso negativo anzi…

A questo punto dovrei darvi il proverbiale consiglio per gli acquisti ma ahimè sono costretto ad inserire un ulteriore capoverso dedicato alla mai sopita questione traduzione/lettering: tralasciando i refusi, parole messe a capo in maniera fantasiosa soprattutto, qui i problemi sono stati davvero di ben altro spessore, a tratti infatti la lettura era così pesante e farraginosa che ho dovuto chiudere il volume e leggere altro.

Qui ci sono grossi problemi di sintassi italiana, per dirla in soldoni l’italiano non scorre, i verbi molto spesso sono errati nella persona, singolare/plurale, l’adattamento è carente e sembra quasi che intere pagine siano state prese da quegli American Heroes che citavo in apertura perchè se Cyborg si rivolge ai suoi nuovi compagni come “bestie” molto probabilmente il termine inglese era “freak” oppure se Hyppolita dice “pugna” per battaglia poi fa sorridere qualche pagina dopo sentirlo pronunciare da Robin.

Ovviamente poi a queste osservazioni che qualcuno può ritenere troppo specifiche si aggiungono una pagina intera di baloon invertiti, una didascalia completamente in spagnolo ed un’altra ripetuta per ben 3 volte nello stesso riquadro.

Prima di procedere con l’acquisto allora dovete ben soppesare questi problemi di edizione, 35 € comunque non sono pochi, con delle storie che indubbiamente meritano e hanno un valore storico non indifferente, sperando che la Planeta ci dia un periodicità regolare e l’edizione, intesa come adattamento e traduzione, migliori.


VOTO:7

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