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Unholy Blood Vol. 1: Un oscuro destino tra sangue e solitudine – Recensione
Eleonora Masala 19/12/2025

- Categorie: Manhwa
- Genere: Urban fantasy, azione, avventura, horror
- Autrice: Lina Lim
- Editore: Panini Comics (Planet Manga)
- Formato: Brossurato, 304pp
- Data di uscita: 30 ottobre 2025
Quando ho iniziato Unholy Blood vol. 1, pensavo di trovare una storia vampirica tradizionale: atmosfere dark, azione serrata, un pizzico di mistero. C’è tutto questo, certo, ma ridurre il volume al semplice immaginario gotico sarebbe un errore. Il manhwa di Lina Lim si apre invece come un racconto molto più personale, intimo e sorprendentemente delicato, dove il soprannaturale non è un orpello estetico ma un linguaggio per parlare di identità, paura e desiderio di normalità.
La protagonista, Hayan Park, è una giovane donna che vive con un segreto impossibile da confessare: è una vampira puro sangue. È stata trovata da bambina, sola e senza memoria, con addosso soltanto il suo nome e un passato frantumato in pezzi. Fin dall’inizio vediamo il suo desiderio più grande: vivere come chiunque altro. Studiare, avere amici, provare sentimenti semplici. Essere parte di quel mondo umano da cui, invece, è costantemente tenuta a distanza.
La particolarità dell’universo di Unholy Blood sta proprio nel rapporto tra uomini e vampiri. Qui non esistono creature nascoste nell’ombra: i vampiri vivono tra la gente, visibili e riconosciuti, ma sono considerati una minoranza pericolosa, aggressiva, motivo di paura e diffidenza. Convivono con gli esseri umani, sì, ma in una realtà segnata da discriminazioni e tensioni quotidiane.
La forza del volume risiede nella cura con cui Lina Lim tratteggia il dualismo identitario di Hayan. Da una parte c’è la ragazza timida, dolce, che vorrebbe solo proteggere chi ama; dall’altra c’è la creatura potentissima che non può negare ciò che è davvero. Fragile nei sentimenti, invincibile nel fisico: è una contraddizione vivente, e ogni pagina è attraversata da questa frattura.
Ciò che colpisce è che il conflitto non è mai trattato come un semplice dramma “mostro contro sé stesso”. Diventa invece una metafora limpida della diversità, del sentirsi osservati, giudicati, temuti. Hayan incarna tutte quelle identità che il mondo etichetta come “altre”, indipendentemente dalle loro intenzioni. In questo senso, il manhwa si fa racconto sociale, pur senza perdere la sua natura d’azione.
Dal punto di vista narrativo, il primo volume segue una struttura molto equilibrata: sequenze d’azione costruite con ritmo energico e tensione cinematografica, intervallate da momenti introspettivi in cui il tempo sembra rallentare, dando spazio al peso delle scelte e delle emozioni di Hayan.
Questo continuo alternarsi crea un effetto di respiro, evitando che il lettore si ritrovi intrappolato in un’unica atmosfera. Le origini della protagonista vengono solo accennate, quel tanto che basta per alimentare curiosità senza soffocare la storia con spiegazioni premature. Ci sono semi narrativi dappertutto: personaggi che entrano in scena con accenni di passato, tensioni sottili, legami che promettono sviluppi futuri. È una costruzione stratificata, molto più raffinata di quanto ci si aspetti da un primo volume.
Sul piano grafico, il tratto di Lina Lim è pulito, dinamico e attentissimo al dettaglio. Le scene d’azione sono fluide e leggibili, mentre i momenti più emotivi trovano forza nelle espressioni, negli sguardi, nei silenzi. L’uso del bianco e nero, insieme al design urbano, rafforza quell’atmosfera sospesa tra malinconia e tensione.
Unholy Blood vol. 1 non è solo un esordio travolgente di una storia di vampiri: è un racconto di coraggio, identità e ricerca di normalità. Hayan Park è una protagonista che resta impressa proprio perché lotta per scegliere chi vuole essere, anche quando il mondo ha già deciso per lei.
È un inizio solido, elegante nella gestione dell’emotività e potente nelle scene d’azione. Perfetto sia per chi ama i manhwa soprannaturali, sia per chi cerca una storia che parla di diversità con sincerità e profondità.
Un primo volume promettente, visivamente curatissimo e ricco di potenziale narrativo.


