Tobia Brunello
Tobia Brunello
2023-06-14T18:30:46+02:00

Autori: Jeevan J. Kang, Suresh Seetharaman, Sharad Devarajan Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: India Prezzo: € 18,00 Brossurato a colori 17X26 – 112 pagine Data di pubblicazione: 25/5/2023

Spider-Man: India | Recensione della versione indiana di Spider-Man

Categorie: Recensioni Comics

Uno dei personaggi che maggiormente risaltano nel film animato Spider-Man: Across the Spider-Verse è sicuramente Pavit Prabhakar, ovvero Spider-Man India.



Questa versione di Spider-Man è stata creata nel 2004 in una miniserie coprodotta dalla Marvel e dalla licenziataria dei suoi fumetti in India, Gotham Entertainment Group, pubblicata all’epoca anche in Italia.

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Ora, dato l’enorme risalto dato al personaggio in Across the Spider-Verse, questa miniserie torna sugli scaffali in un bel volumetto cartonato completo di contenuti speciali che aiutano ad inquadrare meglio il processo realizzativo della serie, tra interviste agli autori e glossario per meglio comprendere molti termini tipicamente indiani utilizzati.



Attenzione però: in questa serie non troviamo il meravigliosamente pop Spider-Man di Mumbatthan che abbiamo visto al cinema, ma una versione molto più “classica” di Spider-Man reimmaginato nell’India “reale”, a Mumbai.

La storia sembra ricalcare forse anche un po’ troppo la storia originale, o meglio, la versione Ultimate reinventata da Brian Michael Bendis e Mark Bagley che nel 2005 era ancora una novità e andava per la maggiore, andando però a sostituire agli elementi scientifici la tradizione e la mitologia indiana.



Ecco quindi che una volta ricevuti i poteri (per intervento divino e non per un incidente) Pavit assiste alla morte di suo zio Bhim, una morte che avrebbe potuto evitare se avesse usato i suoi poteri con responsabilità. Rimasto solo con zia Maya e tormentato a scuola dai bulli come Flash Thompson, dovrà usare i suoi poteri per salvare la zia e l’amata Meera Jain dalla minaccia di Nalin Oberoi, ricchissimo criminale trasformato in un mostruoso Goblin dai rakshas, i demoni della mitologia indiana. Tra uno scontro con lo scagnozzo di Oberoi, il Dottor Octopus, e i problemi a scuola e nella squadra di cricket, la storia prosegue per quattro episodi su binari decisamente scontati, ricalcando pedissequamente il canone delle avventure di Spidey.

Qualche buona intuizione c’è, come l’inadeguatezza che prova Pavit nel frequentare un’esclusiva scuola privata grazie ad una borsa di studio (cosa che poi si ritroverà in parte anche nel personaggio di Miles Morales), oppure il curioso passaggio in cui si narra il fuoricampo battuto da Pavit nella partita di cricket… Ma nel cricket, a differenza del baseball americano, il fuoricampo determina la sconfitta!

Il maggior motivo di interesse, al di là della trama, è nel vedere il personaggio di Spider-Man e i suoi nemici trasportati in India, con tutto quello che ne consegue a livello di ambientazioni e di character design. Da un lato questo riesce molto bene: il look azzeccato di Spider-Man India (benché non minimamente paragonabile a quello cinematografico)  è quello che lo ha fatto risaltare e riportato in auge durante i crossover sullo Spider-Verse, e anche le versioni “rakshas” di Goblin e Octopus sono degne di nota.

I disegni però non sono di altissimo livello, in particolare quando si parla di prospettive e proporzioni delle figure, con i colori che spesso non aiutano affatto nelle sequenze più confuse. Molto efficaci invece le rappresentazioni di Spider-Man in giro per Mumbai, che riescono ad illustrare benissimo le peculiarità della città e le differenze con Manhattan pur non scadendo in un “effetto cartolina”.

In definitiva, buona idea e intuizioni carine, ma un prodotto che non convince pienamente. È in uscita una seconda miniserie Spider-Man: India in questi giorni negli Stati Uniti, questa volta realizzata direttamente dalla Marvel Comics (ma firmata sempre da autori indiani), che si spera possa essere di livello superiore.

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In Breve

Storia

5.5

Disegni

5

Cura editoriale

7

Sommario

Trasposizione di Spider-Man in terra indiana dalle buonissime intuizioni ma estremamente banale nello svolgimento e con disegni spesso molto incerti. Si salvano ambientazione e character design (le cose che hanno infatti permesso al personaggio di essere recuperato negli anni successivi), mentre è notevole l'edizione prodotta da Panini, elegante e ricca di extra

6

Punteggio Totale