Gli ultimi due episodi di L’Attacco dei Giganti 4 scoprono, almeno in parte, le carte di Eren e Zeke.
Le ultime puntate di L’Attacco dei Giganti 4 hanno fatto sorgere un po’ di dubbi e domande negli spettatori che riguardano i fratellastri Jaeger: Eren ha davvero attaccato Marley di sua spontanea volontà, o è d’accordo con Zeke? Zeke è pur sempre un soldato Marleyano: ci si può davvero fidare di lui? Qual è il suo piano? E cosa è disposto a fare e a sacrificare, pur di portarlo a compimento?
Come di certo ricorderete, la scorsa settimana la trasmissione dell’episodio 14 di L’Attacco dei Giganti 4 è stata interrotta a causa di un terremoto che ha scosso il Giappone. Per ovviare alla mancanza, questa settimana è stato trasmesso nuovamente e per intero l’episodio 14 unitamente all’episodio 15.
Vedere questi episodi di L’Attacco dei Giganti 4 insieme fornisce un quadro d’insieme immediato delle intenzioni dei due fratelli Jaeger.
Nella puntata 14, vediamo Eren discutere con i suoi vecchi compagni, i quali lo accusano di agire essendo manipolato. Il confronto che ne segue dimostra quanto gelido sia ora Eren, il quale accusa i suoi accusatori della medesima colpa, per giunta motivando perfettamente le sue parole.
Eren è incredibilmente freddo, distaccato e forse per questo più lucido, ma le parole che rivolge a Mikasa, la sua amica di tutta una vita, colpiscono dritto al cuore.
Zeke è invece grande protagonista della puntata 15 di L’Attacco dei Giganti 4, in cui abbiamo finalmente l’occasione di conoscerlo molto, molto meglio.
Un lungo, ma intenso flashback ci mostra l’infanzia di Zeke, caratterizzata da un rapporto piuttosto inusuale con i suoi genitori. Grisha Jaeger è anche il padre di Eren, per cui sappiamo già che non si fa troppi problemi a usare i propri figli come cavie o come mezzi per raggiungere i propri scopi.
Questa sezione è però importante anche perché vengono rivelati alcuni importanti dettagli sulla storia del mondo in cui è ambientata l’opera di Hajime Isayama.
Zeke era un bimbo timido e riservato, emarginato dai suoi coetanei, non particolarmente brillante a scuola e piuttosto goffo durante i suoi allenamenti per poter combattere nell’esercito di Marley.
I suoi genitori sono piuttosto delusi da lui, ma lo spingono a non mollare. Se state pensando però che sia perché vogliono bene a loro figlio, siete completamente fuori strada.
Alla luce di tutto questo, mentre guardavo le immagini mi chiedevo: “Come avranno fatto anche solo a pensare di affidare il Gigante Bestia a questo ragazzino che denigrano in ogni modo?“. Ebbene, sarà la puntata stessa a dare una risposta a questa domanda.
Per quanto possa sembrare strano, Zeke non ha mai amato la guerra. Lo dice lui stesso, e la sua espressione mentre combatte, fra il triste, il deluso e il rassegnato, ne è un chiaro indizio.
Nelle ultime due puntate di L’Attacco dei Giganti 4 però Zeke è protagonista anche nel presente: lui, Levi e altri soldati sono insieme, ma se è vero che Levi sospetta di Zeke, è altrettanto vero il contrario.
I due ingaggiano quindi una lotta senza esclusione di colpi, letteralmente: durante la battaglia sia Zeke che Levi si dimostreranno infatti disposti a tutto pur di sopraffare l’altro, e l’astuto e crudele piano di Zeke non impedirà certo a Levi di farsi strada con le sue implacabili lame.
Entrambi, come Eren, sono dannatamente freddi e calcolatori, ma durante un breve dialogo Zeke rivela qualcosa a Levi che lo lascia nel dubbio, ma che in realtà è strettamente collegato al suo piano per porre fine ai conflitti fra Eldia e Marley.
Non vi parlerò del piano in sé, ma delle motivazioni che hanno spinto Zeke a prenderlo in considerazione. Parliamoci chiaro: qualunque soluzione per risolvere questo conflitto secolare sarebbe estrema.
Non si intravede il benché minimo spiraglio di speranza di risolvere la questione pacificamente, e il destino degli eldiani sembra dover rimanere immutabile in eterno: confinati all’interno delle mura di Paradis o schiavizzati e denigrati a Marley.
Non esiste alcuna alternativa, ma, forse, esiste una scappatoia.
Zeke parlerà del suo piano anche ad Eren, e dal dialogo fra i due capirete cosa ne pensa il più giovane dei due fratellastri. La scelta, per quanto estrema e per molti anche opinabile, non è però derivata da un desiderio personale di Zeke, ma da una sua profonda, profondissima riflessione.
Di certo si sarebbe potuti giungere a una conclusione differente, ma Zeke matura la propia alla luce delle sue riflessioni e delle sue esperienze personali, che hanno influito sulla scelta anche per via del suo carattere mite e, in fondo in fondo, terribilmente nichilista.
La visione del mondo di Zeke è atrocemente crudele, impietosa, senza vie di fuga, al punto che quella che per la maggior parte delle persone sarebbe una follia disumana, una scelta dalle implicazioni oscure, per Zeke è un luminoso faro di speranza.
La vita di Zeke è stata segnata dal dolore fin dalla tenera età: a casa i suoi genitori avevano per lui aspettative troppo alte, fuori casa era isolato e deriso. Finché, un giorno, incontra una persona…
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Voto complessivo
8.8