Saint Cole: una nuova “working class” – Recensione

Pubblicato il 29 Dicembre 2015 alle 11:15

Alcool e droga sono la cornice di Saint Cole, un romanzo a fumetti che scava nell’underground americano e mette in luce gli aspetti più duri della quotidianità di un ragazzo destinato a fallire già in partenza.

L’aspetto che più di tutti ci fa apprezzare un fumetto underground non è tanto il tema trattato, quanto il modo con il quale esso viene affrontato e di conseguenza sviluppato. Non si usano mezzi termini e nulla è lasciato all’immaginazione; testo e immagini vengono proiettati in faccia al lettore in maniera nuda e cruda.

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Saint Cole rientra proprio in questa categoria di fumetti underground; l’autore Noah Van Sciver – già acclamato da mostri sacri della graphic novel come Daniel Clowes e Peter Bagge – dà voce ad una nuova classe operaia che, senza soldi e futuro, cerca di trovare la propria strada.

Joe è un ragazzo ventottenne che senza nemmeno accorgersene ha già una famiglia sulle spalle. Vive in periferia in un piccolo appartamento con una giovane compagna disoccupata e un figlio da crescere ed è incastrato in un lavoro monotono (cameriere in una pizzeria) e con poche possibilità di successo; come se questo non bastasse, una suocera tossicodipendente incrementa i problemi in una vita già di per sé tormentata. Prospettive per una vita migliore pari a zero e conti da pagare; tutto questo grava sull’orgoglio ferito del giovane, il quale vede annegare nell’alcool sia sé stesso che il proprio futuro.

Noah Van Sciver ci consegna il ritratto di una generazione di ragazzi americani che lavorano e lottano non con lo scopo di progredire, ma solamente con quello di restare a galla; una sorta di nuova working class abbandonata a sé stessa e senza aiuto da parte di nessuno. Il contesto nel quale l’autore dipinge la storia di Joe è una finestra affacciata sul mondo nel quale viviamo, uno scenario dove futuro e felicità appartengono solo a chi è economicamente stabile.

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Grazie a semplici dialoghi e ad un’attenzione ai particolari, l’autore americano si trasforma in una voce che racconta scena di vita quotidiana segnate da false speranze.

I disegni dal tratto forte e ben marcato collimano appieno sia con il contesto presentato da Van Scriver, che con i personaggi che ne riempiono la storia.

Saint Cole – edito in Italia per la Coconino Press – diviene così un romanzo a fumetti che, partendo da una semplice storia di tutti i giorni, vuole disegnare una mappa per una nuova generazione di giovani reietti.

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