Nel suo ultimo film, Thor: Love and Thunder, il Dio del Tuono si trova al centro di una sorta di “triangolo amoroso” con le sue due armi tradizionali dell’universo cinematografico, ovvero il martello Mjolnir e l’ascia Stormbreaker.
Mjolnir, che era stato frantumato da Hela in Thor: Ragnarok, si è infatti magicamente ricomposto ed ha “eletto” Jane Foster come sua nuova padrona, trasformandola nella potente Thor.
Nel frattempo Thor utilizza l’ascia Stormbreaker, che in qualche misura è una sorta di essere senziente, dato che il manico è un braccio dell’adolescente Groot, e che è stata forgiata in Avengers: Infinity War.
Ma nei fumetti in realtà Stormbreaker era il martello di un altro personaggio, Beta Ray Bill, mentre l’ascia che Thor ha brandito in sostituzione di Mjolnir aveva un altro nome, Jarnbjorn.
Vediamo di seguito quali sono le armi più classiche brandite da Thor nel corso della sua storia editoriale, da Mjolnir in poi.
Il classico martello di Thor ha una storia molto più complessa di quanto si creda.
All’alba dei tempi Odino imprigionò l’entità cosmica nota come il dio Tempest all’interno di un frammento di Uru, metallo proveniente da una luna distrutta durante la lotta tra due dei antichi.
Poi consegnò il frammento ai nani di Nidavellir che lo forgiarono in forma di martello da guerra, Mjolnir. Odino faticò non poco a “domare” il martello, e mentre militava negli “Avengers preistorici” non sempre riusciva a controllarlo.
In seguito lo promise al figlio Thor, lanciando un incantesimo che permetteva di sollevarlo solamente se si fosse stati degni. Il resto è storia…
Un tempo posseduta dalla valchiria Runa, quest’ascia da battaglia fu utilizzata da Thor prima che si dimostrasse degno di sollevare Mjolnir. In gioventù, per sconfiggere l’immortale mutante Apocalisse, potenziato dalla tecnologia dei Celestiali, Thor benedisse l’ascia con il suo sangue.
Da allora Jarnbjorn è un’arma in grado di abbattere anche un celestiale. Negli ultimi tempi è stata in possesso del Barone Mordo, di Kang il Conquistatore, nuovamente di Thor e di Malekith, prima di tornare in mano alla sua proprietaria originaria, la valchiria Runa.
In occasione della Guerra del Serpente Odino ha consegnato a Thor una spada speciale, chiamata Ragnarok, l’unica arma in grado di uccidere Cul, fratello malvagio dello stesso Odino esiliato da millenni. Thor riuscì a trafiggere il malvagio zio quando questi si trasformò nel Serpente, ma a costo della sua stessa vita.
Si tratta della seconda Odinsword, da non confondere con la prima, gigante spada di Odino che, nel momento in cui fosse stata sguainata, avrebbe causato la distruzione dell’intero universo. Dopo varie volte che i nemici di Asgard arrivarno ad un passo dallo sguainarla, fu distrutta dal Celestiale Arishem.
Oggetto adattato direttamente dalla mitologia norrena, si tratta di una cintura magica che quando viene indossata dal Dio del Tuono raddoppia la sua forza naturale, la sua potenza, la sua resistenza e la sua durata. La cintura è alimentata dalla Forza di Odino e può anche aumentare la potenza di Mjolnir.
In un’occasione Odino vi alimentò una tale quantità di Forza di Odino, che la cintura (insieme ad uno scudo e dei guanti magici) aumentò la forza di Thor a tal punto che fu in grado di mettere al tappeto un clone di Thanos potenziato.
Quando Thor si scoprì indegno di sollevare Mjolnir (che passò nelle mani di Jane Foster) riprese ad utilizzare Jarnbjorn. Nel corso di un combattimento contro degli Avengers malvagi di un’altra dimensione però recuperò il Mjolnir della sua controparte Thorr, che poteva essere sollevato solo da coloro che fossero stati indegni.
Thor decise di utilizzare questo martello per viaggiare attraverso il Multiverso alla ricerca dell’origine delle incursioni, ma nel corso della missione salvò eroicamente il suo compagno di viaggio Hyperion, diventando così tanto “degno” da non essere più in grado di sollevare questa versione di Mjolnir.