La season premiere di Supergirl della scorsa settimana ci aveva riconsegnato una serie tonica che senza fronzoli aveva mostrato subito il percorso e le tematiche che avrebbe voluto intraprendere per la sua quarta stagione – la nostra recensione QUI.
L’episodio era riuscito molto bene a fare il punto della situazione sui personaggi e a calarli subito in un nuovo status quo in cui avevamo fatto la conoscenza di nuovi insidiosi nemici per Supergirl ovvero i fratelli Graves il cui background si intrecciava con quello di Lena e soprattutto di suo fratello Lex. I due avevano messo in atto un complesso piano volto a smascherare la presidentessa degli Stati Uniti come aliena alimentando così la tensione e il clima di odio nei confronti di questi ultimi. Osteggiati dal loro misterioso alleato, Agent Liberty, i due però non paiono aver concluso ancora le loro macchinazioni.
Riparte da qui l’episodio di questa settimana intitolato Fallout. La tensione fra umani e alieni è alle stelle e il presidente ha deciso di dimettersi per evitare di esacerbare la tensione, Mercy intanto fa la sua prima mossa: disattivare i dispositivi, creati da Lena, che permettono agli alieni di camuffare il loro aspetto. A farne le spese è ad esempio Brainiac-5 che viene salvato per puro da Nia – la stagista di Kara – la quale preme affinché James Olsen si esponga condannando la xenofobia dilagante. La ragazza confessa al suo capo di essere transgender e di aver sofferto in prima persona gli attacchi verbali e non solo dovuti alla paura del diverso.
Kara e Lena, e la sua assistente Eve, sono assediate nel quartier generale della LexCorp proprio da Mercy. Dopo molte peripezie Kara riesce a finalmente a fare entrare in scena il suo alter-ego Supergirl salvando Lena e facendo arrestare Mercy dal DEO. J’onn intanto inizia ad indagare sulla scomparsa dell’amica Fiona, che presiedeva un gruppo di supporto per alieni, trovandosi faccia a faccia proprio con Agent Liberty in una situazione pubblica, un incontro per sensibilizzare la popolazione contro gli alieni.
La permanenza dei fratelli Graves nelle celle del DEO è davvero breve e una nuova arma è messa in funzione, un’arma che attacca direttamente il simbolo di speranza per antonomasia… Supergirl!
Fallout non è un brutto episodio ma ha la fastidiosa sensazione di essere un mero riempitivo, un episodio di passaggio e di prova per showrunner e sceneggiatori.
Per ritmo e sceneggiatura infatti l’episodio ricalca la season premiere, al centro degli avvenimenti c’è il piano di Mercy, con il conseguente cliffhanger finale. Nulla di nuovo quindi, e nemmeno una reale progressione delle trame principali, con una struttura solida e ormai “famigliare” per questo tipo di episodi della serie.
In realtà il tentativo di showrunner e sceneggiatori è quello di mettere in primissimo piano i temi socialmente rilevanti della stagione – la xenofobia e la paura del diverso – senza quei giri contorti delle passate stagioni. Un tentativo senz’altro ammirevole e coraggioso che permette alla serie di mantenere una maggior compattezza ma che in questo episodio risulta troppo erratico saltando da personaggio a personaggio e da situazione in situazione senza un preciso ordine.
Insomma si gettano nel calderone una serie di spunti senza però un preciso intento se non quello di presentarli. L’idea è buona ma l’esecuzione un po’ meno: è ora di mediare fra questa urgenza e i temi classicamente supereroistici della serie. Bisogna cercare maggior equilibrio.