Pupazzi Senza Gloria di Brian Henson | Recensione

Pubblicato il 21 Ottobre 2018 alle 17:00

Arriva in Italia Pupazzi Senza Gloria, di Brian Henson, con protagonista Melissa McCarthy.

Se siete fan del cinema dirty, delle parolacce e delle battute squallide che così brillantemente il franchise di Deadpool (e quello di Kick-Ass molto prima, ma senza ottenere lo stesso successo) ha portato nel genere dei supereroi, allora non potete lasciarvi scappare Pupazzi Senza Gloria di Brian Henson. Il problema è che essere fan di questo tipo di prodotto potrebbe non bastare a farvelo piacere.

Mescolando Toy Story con Ted e Bright e tante atmosfere del cinema noir, il film (The Happytime Murder in originale, ma l’idea italiana di accostarlo ad un film di Quentin Tarantino fa sorridere), il film ci racconta la storia segreta dei pupazzi di Hollywood e del loro mondo notturno che inizia quando rigorosamente quando i bambini vanno a dormire. Scorretto e irriverente e sporco, il film prende luogo a Los Angeles, una città dove umani e pupazzi vivono insieme e in armonia fra loro. Il film racconta la storia di due detective, uno umano (Melissa McCarthy) e l’altro, Phillips, un muppet (doppiato da Maccio Capatonda nella versione italiana): i due dovranno trovare e arrestare un pericoloso serial killer di pupazzi, che pare aver preso di mira i membri del cast della Happytime Gang, uno degli show più amati di sempre dai bambini umani.

Il film è la conseguenza naturale dello spettacolo teatrale Puppet Up!ideato dallo stesso Henson e che ha avuto un notevole successo tra New York e Las Vegas: la cosa più interessante dell’opera è che può essere letta come un grande gesto edipico di ribellione nei confronti della propria famiglia (Jim Henson, padre di Brian, è stato l’inventore dei Muppet, e chissà quante ne ha dovute sopportare questo ragazzino per volerli rileggere in questo modo) ma tolto questo non è che rimanga poi molto.

Siamo lontanissimo dalla genialità meta-testuale di Chi Ha Incastrato Roger Rabbit di Robert Zemeckis, e anzi piuttosto che immergerti davvero in questo mondo assurdo nel quale i pupazzi sono vivi e si comportano da umani il film sembra interessato molto di più a sconvolgere lo spettatore che a raccontare una storia che sia minimamente interessante, che ti permetta di legare ai personaggi, che ti faccia comprendere le loro azioni e le loro scelte. L’unico obiettivo di Pupazzi Senza Gloria è mostrare i peluche mentre fanno cose che non gli hai mai visto o potresti non avergli mai visto fare, e il problema principale è proprio questo: e cioè che ci sono stati tanti altri film prima di questo, che hanno fatto quello che fa Henson ma lo hanno fatto meglio.

Detto questo se amate questo tipo di comicità il film potrebbe fare comunque al caso vostro: non è mai così pessimo come fosse più che lecito aspettarsi, ma sicuramente non è originale come avrebbe sperato di essere. A volte fa ridere, altre meno, qualche volta funziona e altre no. L’importante è non scambiarlo per un film sui muppet e tenerlo fuori dalla portata dei bambini.

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