In un futuro abbastanza distante da noi, ma non ulteriormente precisato, un gruppo di fuorilegge si aggira attraverso dei suggestivi paesaggi naturali nell’attesa che la Luna piena rifulga nel cielo e conceda un po’ della sua magia anche alla Terra.
Daryl Hannah, oltre ad essere una donna bellissima e un’attrice di tutto rispetto dalla lunga carriera, è anche una attivista politica con una spiccata sensibilità per i temi che riguardano la natura: vegana dall’età di soli 11 anni, Daryl Hannah, la sua automobile è alimentata da biodisel e la sua abitazione è energeticamente autosufficiente, grazie all’impiego di energia solare.
Questa piccola premessa è indispensabile per meglio comprendere le scelte stilistiche da lei adottate in questo Paradox: Il film è infatti fortemente improntato, dal punto di vista visivo, sul mostrare spessissimo ampi paesaggi quasi del tutto disabitati, in cui sono gli elementi naturali a prevalere.
Le tematiche naturalistiche sono però presenti nel film anche a livello di trama, ad esempio nella scelta di ambientare questa onirica storia in un futuro in cui la tecnologia è quasi del tutto assente, relegata a mero retaggio di un passato di cui non vi è più traccia, poiché i mezzi tecnologici mostrati sono sepolti sotto la terra e del tutto inutilizzabili.
In questo scenario, si muovono i pochissimi personaggi protagonisti della storia, i principali dei quali sono quelli che sembrano dei cowboy abbigliati in uno stile che è una via di mezzo fra il classico western e alcuni sporadici elementi steampunk:
Per fornire una colonna sonora adeguata alle oniriche atmosfere di Paradox, Daryl Hannah ha scelto di avvalersi dell’ausilio di musicisti del calibro di Neil Young, una vera e propria leggenda vivente della musica, fonte di ispirazione per moltissimi musicisti e band, fra cui i Pearl Jam:
I brani e la loro esecuzione sono affidati non solo a Neil Young, ma anche ai Promise of the Real, band che ha partecipato alle registrazioni del trentaseiesimo album in studio di Neil Young, The Monsanto Years. Leader della band è Lukas Nelson, figlio di un altro peso massimo della musica: Willie Nelson, anch’egli presente in Paradox.
Trattandosi di un film musicale, la colonna sonora è di importanza vitale, e questa scelta stilistica si è rivelata essere più che azzeccata, come anche la scelta di affidare alle volte la narrazione a una voce narrante esterna:
Nella storia, il personaggio interpretato da Neil Youg, chiamato “The Man in the Black Hat”, non è solo un grande musicista, ma è anche dotato di un potere molto insolito, che rilascia tutto il suo meraviglioso e poetico potenziale quando si esibisce durante le notti di Luna Piena, creando, grazie alla perfetta fusione fra paesaggi, musica e magia, una immersiva e sognante atmosfera.
Un’altra tematica interessante è la struttura sociale rappresentata in Paradox: in questo ipotetico e più o meno lontano futuro, gli uomini e le donne vivono ormai in gruppi separati.
Mentre gli uomini vengono rappresentati come dei vagabondi selvaggi, le donne sono invece ora detentrici dei Semi della Vita, come indicato su alcuni sacchi: sono infatti le donne, che ora vivono in una società perfettamente organizzata e pacifica, le uniche a coltivare frutta e ortaggi.
Poiché gli uomini non sono più in grado di sostentarsi in maniera autonoma, sono le donne che forniscono loro, a scaglioni regolari di tempo, le provviste per garantire loro la sopravvivenza, e trattandosi dei soli prodotti della terra, si evince anche che in questo ipotetico futuro non ci sarà più alcun consumo di carne, ma i pochi abitanti rimasti sulla Terra avranno una dieta prevalentemente, se non del tutto, vegana.
Paradox è un interessante esperimento che fonde insieme tematiche naturalistiche, una colonna sonora meravigliosa ed evocativa e un gusto onirico per le immagini.
Grazie anche a immagini evocative e citazionistiche, come la leggenda della Tartaruga gigante che regge il mondo sul suo dorso, e una storia affascinante, anche se, tutto sommato, molto semplice, Paradox è un film sognante che vi trasporterà in un magico mondo, in cui il superpotere mostrato non ha alcuna funzione offensiva, ma trasmette pura pace e gioia.