LUPIN III: Le avventure del ladro gentiluomo in carne e ossa – RECENSIONE

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Lupin, Jigen, Fujiko, Goemon e l’ispettore Zenigata tornano sul grande schermo nel primo live-action riconosciuto dal grande maestro Monkey Punch.

I personaggi di uno dei manga più famosi (e non solo in Oriente) tornano al cinema con una nuova avventura, mostrando una veste interamente orientale (il cast è quasi interamente giapponese) e mischiando nuove conoscenze alle classiche figure della serie.



In questo nuovo film live-action, diretto dal regista Ryûhei Kitamura e riconosciuto ufficialmente dal creatore del personaggio Monkey Punch, il ladro gentiluomo e la celebre organizzazione The Works avranno a che fare con l’antica collana contenente la preziosa pietra “Cuore rosso cremisi di Cleopatra”, appartenuta proprio alla bella regina d’Egitto.



Dopo una serie di furti, tradimenti e morti Lupin, insieme all’abile pistolero Jigen, l’imprevedibile Fujiko ed il fenomenale spadaccino Goemon, partirà alla ricerca del gioiello cercando di espugnare L’Arca di Navarone”, la gigantesca cassaforte di massima sicurezza in cui il gioiello è custodito. Il tutto mentre l’ispettore dell’Interpol Koichi Zenigata cercherà in tutti i modi di ostacolare i loro piani.



Dopo una prima parte di “preparazione”, dove le scene, seppur movimentate, possono non portare grande entusiasmo, la narrazione subisce un’impennata e nella seconda parte troviamo l’intrecciarsi e il conseguente sviluppo della trama in maniera gradevole e coinvolgente.

I personaggi più importanti sono supportati da volti nuovi ed originali che hanno un ruolo importante all’interno della vicenda e “rinfrescano” questa nuova interpretazione che poteva altrimenti risultare banale.

Seppur con scene “forzate” e battute scontate, la caratterizzazione dei personaggi è fedele all’opera di Monkey Punch e la scelta del cast risulta essere stata azzeccata (seppur per la maggior parte sconosciuti al mondo Occidentale, gli attori entrano abbastanza bene nel ruolo sia per qualità fisiche che per qualità recitative, dando sicuramente uno slancio maggiore al film).

Particolare graditissimo: i doppiatori italiani sono gli stessi della serie animata, evocando negli spettatori dolci ricordi e dando, in un certo qual modo, un senso di continuità fra le varie trasposizioni.

Le azioni di combattimento ed in generale tutti gli effetti delle sparatorie sono riusciti alla perfezione: da sottolineare l’inquadratura frontale usata alcune volte nei combattimenti (apprezzata anche nella serie Netflix Daredevil) e la divisione dello schermo per osservare contemporaneamente le “scazzottate” di più personaggi. Il tutto condito da una colonna sonora deliziosa che completa a meraviglia l’impatto visivo della scena.

Seppur con qualche “difettuccio” e sbavatura, il film resta comunque un degno adattamento live-action di un’opera famosa in tutto il mondo.

Consigliamo vivamente ai fan di Lupin di correre al cinema e, ai novelli del genere incuriositi, di provare a vedere questo film tutto all’orientale che fa degnamente la sua buona figura.

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