Exoskull Zero n. 1 di Takayuki Yamaguchi, recensione Planet Manga

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Ricordate Il Destino di Kakugo, la dirompente saga futuribile di Takayuki Yamaguchi? Non perdete allora il prologo di quell’opera con il primo volume di Exoskull Zero! Consigliato a tutti gli estimatori delle atmosfere cyber!

Ricordate Il Destino di Kakugo, la dirompente saga futuribile di Takayuki Yamaguchi? Non perdete allora il prologo di quell’opera con il primo volume di Exoskull Zero! Consigliato a tutti gli estimatori delle atmosfere cyber!

EXOSKULL ZERO 1



Tra le numerose opere di provenienza nipponica pubblicate da Panini Comics c’è stata Il Destino di Kakugo, dirompente saga fantascientifica di Takayuki Yamaguchi. L’autore è particolarmente apprezzato e coloro che hanno gradito quel lavoro potranno essere interessati a Exoskull Zero. Quest’ultimo è infatti il prequel de Il Destino di Kakugo è, come avrà modo di scoprire chi lo leggerà, le atmosfere cyber e apocalittiche non mancano.

La story-line è collocata in un contesto futuribile, in una società tecnologicamente avanzata. Un sole artificiale ha per parecchio tempo donato luce ed energia al mondo ma per una serie di motivi si è verificata una tragedia di proporzione globale e la Terra è ormai devastata. Buona parte del pianeta è ridotta a una serie di rovine e la situazione sembra uscita da uno dei tanti film catastrofici di Hollywood e, se è per questo, anche di certa cinematografia del Sol Levante. E in questa ambientazione è costretto ad agire, suo malgrado, Kakugo, il protagonista della storia.



Costui si risveglia e si trova quindi in un mondo in rovina. Di fronte a lui c’è però un leopardo, pronto ad attaccarlo da un momento all’altro. L’inizio della trama è dunque all’insegna dell’azione e quest’ultima è in effetti uno degli elementi preponderanti. L’autore non ci risparmia lotte senza esclusione di colpi e da questo punto di vista gli estimatori delle arti marziali avranno pane per i loro denti. Exoskull Zero è, fondamentalmente, la vicenda di un essere umano che tenta di conservare la sua umanità in una circostanza a dir poco sinistra. Vale specialmente nel momento in cui si confronta con un avversario che forse potrebbe assomigliargli ma che, a conti fatti, è meno umano di lui.

Considerando che questo è il prequel de Il Destino di Kakugo, non mancano gli armamenti futuribili che però non sono identici a quelli dell’opera citata. Takayuki Yamaguchi non si ripete e, pur inserendo la story-line nello stesso universo narrativo, modifica diverse cose. Nella trama si rilevano inoltre influenze del buddismo ma pure suggestioni di matrice giudaico-cristiana che rendono peculiare Exoskull Zero. I ritmi della narrazione sono dilatati e forse una maggiore stringatezza avrebbe giovato. Alcuni momenti della storia risultano infatti un po’ ripetitivi e, tutto sommato, noiosi, con testi a volte compromessi da eccessiva ridondanza.



Le cose vanno decisamente meglio sul versante dei disegni. Lo stile visivo è dinamico e dirompente, cosa essenziale per un lavoro che fa dell’azione sincopata uno dei dettagli principali. La rappresentazione delle architetture futuribili, dei paesaggi desolati, delle armature e delle strane creature presenti nella storia è ottimamente concepita. Sono pure da tenere d’occhio i primi piani di impostazione cinematografica che aiutano il lettore a comprendere le emozioni estreme che animano i personaggi. In definitiva, quindi, Exoskull Zero non è un capolavoro e forse non può essere messo sullo stesso piano de Il Destino di Kakugo. Ma è indubbiamente interessante e coinvolgente ed è consigliabile agli appassionati delle avventure piene di azione e pathos.

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