Guardati dal Beluga Magico di Daniel Cuello | Recensione

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Dopo il successo sui social e la pubblicazione della sua prima graphic novel, l’umorismo e i cinici personaggi anziani di Daniel Cuello tornano in libreria e fumetteria con Guardati dal Beluga Magico, una raccolta curata da Bao Publishing che riunisce le strip pubblicate su internet inserite in una cornice narrativa inedita.

Chi legge abitualmente vignette e strisce su internet, conosce già molto bene il giovane Daniel Cuello: argentino di nascita, vive in Italia da un indeterminato numero di anni e, seguendo la sua passione per il disegno, è diventato un fumettista e illustratore autodidatta. Le sue strips, che raccontano il suo rapporto con la tv spazzatura e Piero Angela, la superiorità divina del croissant alla crema e certe categorie di vecchietti, sono diventate virali e l’anno scorso è anche uscito il suo primo graphic novel completo: Residenza Arcadia.



Già in precedenza Cuello aveva illustrato due Dizionari delle Serie Tv Cult, pubblicati da Becco Giallo, e il libro-gioco Tiberio viene a cena, dell’editore Baldini & Castoldi. Mentre continua la sua attività di illustratore e fumettista, ma anche di grafico e di social media manager, Cuello ha anche aggiunto contenuti inediti per la sua raccolta di strisce, curata da Bao Publishing: Guardati dal Beluga Magico.

I lettori più costanti di Cuello conoscono già questo animale inopportuno, il misterioso beluga magico: il cetaceo portatore di brutte sorprese, che nel fumetto fa annunciare il proprio arrivo proiettando la propria ombra inquietante, è apparso nelle strisce non inedite solamente due volte, rimanendo tuttavia particolarmente impresso nella mente dei fan di Cuello.



Per questo motivo il beluga diventa il pretesto per raccogliere le strips del fumettista, illudendo con il suo sorriso sognante e portando solo simpaticissimi escrementi (“Taaanta meeeerda!”). Il lettore ritrova le strisce che ha già amato, passando dall’onnipotenza di Piero e Alberto Angela ai fallaci tutorial di vita quotidiana. Guardati dal Beluga Magico non è solo battute umoristiche, ma anche riflessioni, pensieri cinici sulla società di oggi (con una particolare attenzione per la terza età) e un pizzico di depressione.



La cornice narrativa invece prende una svolta stile Canto di Natale e vede Cuello rivedere alcuni dei momenti-chiave della sua vita, a cominciare dalla vita in Argentina. Tuttavia, nonostante il tentativo, la trama contenitrice è chiaramente un semplice pretesto e non aggiunge particolare valore alla raccolta.

I fan di Cuello sicuramente non potranno fare a meno di avere la versione cartacea delle sue strisce, caratterizzate dalla tipica palette desaturizzata e terrosa, ma potranno avere l’impressione che si sia forzata la figura del beluga magico come “portavoce” della raccolta. Il beluga non è come l’armadillo di Zerocalcare: non è uno degli elementi più forti delle strisce di Cuello (per quanto le due strisce in cui è apparso su internet siano tra le più amate dai fan) e probabilmente come cornice narrativa si sarebbe potuto trovare un pretesto più solido.

In poche parole, il punto debole di Guardati dal Beluga Magico è il contenuto inedito, la parte che i fan attendevano di più proprio perché mai pubblicata su internet.

Pur rimanendo coerente con la filosofia di Cuello, è infatti poco consistente: si consiglia l’acquisto solo se già appassionati alle sue strips.

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