Quando nei primi anni ottanta il regista Ridley Scott sconvolse il mondo con Alien, forse non si rese conto di aver dato vita a un genere che i critici dell’epoca si affrettarono a definire fanta-horror. In realtà, le commistioni tra la fantascienza e l’horror esistevano già ma Scott dimostrò in maniera definitiva che si potevano immaginare avventure ambientate in pianeti alieni e lontane galassie ricorrendo però a concetti tipici delle storie del brivido.
Da questo punto di vista, Alien ha fatto scuola e non sono mancati film e fumetti caratterizzati da questa intrigante commistione. The Disciples, miniserie pubblicata dalla casa editrice indipendente Black Mask Studios, fondata dal regista Matt Pizzolo e dal chitarrista dei Bad Religion, Gurewitz, e tradotta in Italia da Edizioni BD, lo dimostra. Si tratta infatti di un’opera fantascientifica non priva di elementi horror.
Non per niente è stata scritta da Steve Niles, autore che deve proprio all’horror la sua fama. Lo scrittore ci presenta la nave stellare Venture, il cui equipaggio è composto da tre cacciatori di taglie: Rick, Dagmar e Jules. Costoro devono ritrovare Lisa, figlia di un potente senatore, fuggita insieme al guru di una setta su Ganimede, una delle lune di Giove. La ragazza è stata chiaramente plagiata e il senatore intende riaverla.
Potrebbe sembrare, tutto sommato, una missione semplice ma, come avrete modo di scoprire, i pericoli e le insidie non mancano. Niles delinea una story-line che non ha nulla di originale e si basa sui tipici canoni di un certo tipo di narrativa e cinematografia sci-fi. Abbiamo i protagonisti, duri e coraggiosi, e in particolare Dagmar sembra un’imitazione della Ripley di Alien.
Ci sono atmosfere claustrofobiche e destabilizzanti, allucinazioni e mostruose creature degne di un trip. Tutto sa di già visto, insomma, e se cercate dunque qualcosa di nuovo, non lo troverete. Se invece volete leggere un fumetto scacciapensieri, senza fronzoli e impreziosito da un ritmo veloce e adrenalinico, The Disciples è ciò che fa per voi.
I testi e i dialoghi sono nel complesso validi e un difetto di Niles è forse quello di non aver approfondito certi aspetti della trama (per esempio, non si sa nulla sulla setta e sulle creature aliene presenti su Ganimede); ma probabilmente l’autore ha solo voluto realizzare un fumetto, come ho già puntualizzato, di intrattenimento.
I disegni sono di Christopher Mitten che ha un tratto scarno, quasi evanescente, adatto all’atmosfera allucinatoria della trama. Di solito le sue vignette sono prive o quasi di sfondi ma ciò contribuisce a rendere più spiazzanti le sequenze ambientate su Ganimede. I colori di Jay Fotos sono splendidi. Alterna sfumature cromatiche intense e altre tenui e algide e in questo modo valorizza le matite di Mitten.
Nel complesso, The Disciples non è un capolavoro. Non è un’opera che può essere considerata una pietra miliare dei comics americani, ma è comunque realizzata con professionalità. Da provare.