Prey | Recensione – PS4 – XBox One

Pubblicato il 9 Maggio 2017 alle 15:50

Il mondo fantascientifico di Prey è pronto ad accogliervi nella misteriosa stazione spaziale di Talos I, tra realtà e virtuale alla scoperta delle misteriose creature che vi si annidano. Siete pronti ad armarvi di coraggio e partire in quest’avventura a tinte space-horror?

Prey è un videogame di genere sparatutto e azione/avventura, sviluppato dalla Arkane Studios e pubblicato dalla Bethesda Softworks. E’ la rivisitazione del titolo omonimo originale uscito nel 2006, questo gioco è stato rilasciato per Microsoft Windows, PlayStation 4 e Xbox One il 5 maggio 2017. Il titolo è completamente doppiato e sottotitolato in Italiano.

All’inizio della nostra avventura dovremo scegliere se giocare nella versione maschile o femminile di Morgan Yu, il nostro avatar protagonista. Ci risvegliamo il lunedì 15 marzo 2032 in un bellissimo appartamento dotato di ogni comfort da dove partiremo per andare a lavorare sulla stazione spaziale Talos I, non prima di sottoporci a dei test per adattarci alla vita in orbita.

Ma durante questi test d’adattamento, lo staff dello studio viene aggredito da una misteriosa creatura e noi stessi perderemo i sensi. Al nostro risveglio nulla sarà come prima, incominceremo a diffidare di ogni cosa che ci circonda, persino di noi stessi, ma nello stesso tempo dovremo anche cercare capire che cosa stia accadendo e cosa sono quelle mostruose creature chiamate Typhon.

Lo svolgimento narrativo di Prey è senza dubbio un aspetto piuttosto curato, infatti la trama di gioco è ben intessuta e ricca di colpi di scena che ci spingeranno sempre più a proseguire la storia per svelarne i segreti, che però andranno ad alimentare sempre nuove domande a cui bisognerà trovar risposta.

Per diversi aspetti Prey ha alcuni punti in comune con il suo cugino Dishonored 2, sia nel tipo di approccio con cui si può affrontare il gioco, tra una strategia prettamente stealth evitando il più possibile lo scontro o alla FPS puro, o ancora nella tabella di crescita delle abilità personaggio, con poteri soprannaturali da un lato e alieni dall’altro.

Dal punto di vista grafico Prey si attesta sulle massime potenzialità per console di nuova generazione, con una gran cura per le texture che rende l’esperienza di gioco veramente immersiva.

Arkane Studios ha infatti cambiato ancora una volta motore grafico rispetto a Dishonored 2, avvalendosi del CryEngine, che ha comunque donato al titolo una modellazione poligonale e una qualità delle texture di altissimo livello.

I modelli poligonali sono come di consueto il fiore all’occhiello della produzione, con i personaggi e le creature che ci troveremo ad affrontare altamente dettagliati e curati nei minimi particolari. Molto ben realizzata anche lilluminazione che dona al titolo maggior atmosfera e mistero.

Per quanto riguarda la colonna colonna sonora di Prey, va detto che questa è abbastanza essenziale e non rientra tra gli aspetti di punta del titolo, ma riesce allo stesso tempo a lasciare il segno a modo suo.

Infatti questa ricalca molto lo stile del gioco, con delle armonie che trasmettono in maniera perfetta le sensazioni di ansia e oppressione, come se fossimo continuamente spiati da ogni angolo e favoriscono, spesso e volentieri, i classici salti dallo spavento.

Inoltre, come abbiamo già detto in precedenza, Prey è completamente doppiato in italiano, e questo aggiunge indubbiamente un maggior spessore a tutta l’opera, visto che la realizzazione è oltretutto di ottimo livello, come di consueto.

Il gameplay è sicuramente l’aspetto più solido di Prey, con una libertà d’azione veramente illimitata che con uno stile in prima persona rende davvero l’illusione di realtà. Tra gli aspetti evolutivi del gioco vi sono poi le abilità acquisibili attraverso delle Neuromod, dei modificatori neurali che ci permettono di migliorare alcune nostre capacità o apprenderne di nuove.

Abbiamo a disposizione un albero delle abilità composto da ben sei rami, tre dei quali di natura umana e gli altri tre di natura aliena. Quelle umane sono Scienza, Ingegneria e Sicurezza, che ci permetteranno di acquisire capacità normali come il miglioramento della salute, la forza e l’abilità tecnologica. Mentre quelle di natura aliena sono più sovrannaturali, come Energia, Mutamento e Telepatia che ci daranno nuove possibilità per affrontare le varie azioni in maniera “anomala”.

Ovviamente a seconda delle abilità che svilupperemo dovremo cambiare anche l’approccio alle varie situazioni che ci troveremo ad affrontare, ma allo stesso tempo muterà anche l’ambiente che ci circonda e gli atteggiamenti degli altri personaggi nei nostri confronti. Inoltre avremo la possibilità di potenziare, attraverso diversi chip che troveremo in giro, sia la nostra tuta che i nostri kit e le armi.

Parlando appunto delle armi, ne avremo una scelta piuttosto ampia e variegata. Come al solito, a seconda del loro utilizzo, questo influenzerà il tipo d’approccio all’azione. Infatti, come dicevamo anche in precedenza, ci saranno armi più adatte all’azione stealth, come ad esempio la pistola silenziata, o altre più da spacca e ammazza, come le energy guns.

Tra le armi più interessanti c’è indubbiamente l’ormai famoso cannone GLOO, utile in diverse occasioni, sia per bloccare o rallentare i nemici, per poi finirli con altre armi, sia per costruirci dei percorsi e ponti per farci raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.

Un altro aspetto piuttosto interessante di Prey sono i macchinari per riciclare e assemblare gli oggetti. Infatti, raccogliendo oggetti apparentemente inutili nelle nostre esplorazioni, potremo trasformarli in materiale che ci sarà utile, una volta messo nell’assemblatore, per ottenere kit medici, munizioni, armi e quant’altro.

Per quanto riguarda la longevità, c’è da dire che Pray regala diverse ore di gioco piuttosto avvincenti e variegate. Inoltre, il fatto che durante lo svolgimento del gioco dovremo effettuare delle scelte, che saranno determinanti per il prosieguo della trama e influiranno sul finale, aumenterà di conseguenza la rigiocabilità del titolo e l’interesse nella trama. Infine, le missioni secondarie, la ricerca di determinati oggetti che ci permettono di assemblarne altri, allungherà notevolmente le ore di gioco di Prey.

In conclusione Prey è un titolo dalla struttura piuttosto solida che trova la sua forza nella trama e nel gameplay molto curati e profondi. La grafica e la colonna sonora passano in secondo piano nel complesso, ma sono anch’essi di altissimo livello e portano l’esperienza videoludica ai più alti livelli conosciuti sulle console di ultima generazione. E’ senza dubbio un titolo consigliatissimo per gli amanti del genere e dell’ambientazione sci-fi, ma è anche suggerito ai neofiti, sebbene con la raccomandazione di avvicinarcisi solo nel caso si apprezzi almeno la fantascienza.

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