Injection, una notevole novità di Warren Ellis ( e saldaPress) [Recensione]

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cover injection
Saldapress porta in fumetteria la nuova creatura di Warren Ellis e Declan Shalvey: Injection Vol.1.

Warren Ellis è uno scrittore poliedrico. Nella sua lunga carriera ha praticamente scritto di tutto, dal genere super-eroistico mainstream (Iron man, Thor, JLA classified), a quello più riflessivo di Authority, dall’horror politicamente scorretto di Hellblazer, al fantasy di Wolfskin.



Con Injection, opera che nasce in casa Image per poi approdare nel bel paese grazie a Saldapress, si cimenta invece con la fantascienza, seppur riletta in modo molto personale e originale.

La storia si apre, mostrando una donna dai capelli rossa, Maria Kilbride, che si muove con stanchezza in un centro di salute mentale dove è rinchiusa. È presto convocata da una non meglio precisata organizzazione per far fronte a una misteriosa minaccia di cui lei e alcuni suoi ex-colleghi sarebbero gli artefici.



L’inizio della storia è sapientemente orchestrato, evitando di dare facili ed immediate risposte e ponendo al lettore tutta una serie di domande che lo condurranno a chiedersi, pagina dopo pagina, chi sia Maria Kilbride e cosa sia L’Unità di Cross-contaminazione culturale di cui lei altri personaggi fanno parte.

Maria Kilbride

Attraverso una serie di flashback che s’intrecciano alla linea narrativa principale, l’autore introduce gradualmente i vari protagonisti della vicenda, costruendo attorno a loro una fitta rete di eventi che li lega e che finirà per riavvicinarli dopo anni di lontananza.



Così si fa la conoscenza della geniale scienziata Maria Kilbride, dell’esoterista Robin Morel, dell’informatica Brigid e di molti altri personaggi, tutti uniti da un passato vissuto per realizzare un progetto rivoluzionario detto “Inoculazione”.

L’hacker informatica Brigid.

Il concetto che dà il titolo all’opera è uno degli aspetti più suggestivi della storia perché nasce dall’idea, assolutamente attuale, di poter modellare la realtà attraverso la finzione.

Senza entrare troppo nello specifico, né rovinare la lettura a quanti intravedano in Injection il fumetto giusto per loro, è possibile anticipare che l’obiettivo degli individui riuniti dall’Unità di Cross-contaminazione culturale è creare un’entità capace di rendere più interessante la realtà, arrivata a un punto morto dell’evoluzione.

L’esperimento, purtroppo per i suoi creatori, riesce fin troppo bene perché ben presto il neo-Frankenstein inizia a catapultare nella realtà creature prese direttamente dal folklore anglosassone.

È un pretesto narrativo che si fonde perfettamente con la trama e che permette allo scrittore di mescolare alla fantascienza, generi apparentemente distanti tra loro come il fantasy e il thriller.

L’esoterista Robin Morel.

Injection risulta quindi un’opera visionaria che però soffre di alcune criticità. La progressione della storia, infatti, potrebbe risultare troppo lenta e disorientante, nel continuo avvicendamento presente-passato, agli amanti dei ritmi frenetici. Anche il registro usato, potrebbe rivelarsi di ostica comprensione per coloro che non masticano letteratura sci-fi.

Escluse le considerazioni di cui sopra, la serie si dimostra efficace sotto ogni profilo, compreso quello della grafica. I disegni di Declan Shalvey rendono alla perfezione, grazie anche ai colori di Sordie Bellaire, il passaggio dalle scene più solari e sognanti della giovinezza dei protagonisti a quelle disilluse e inquietanti della loro maturità.

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