LA TECNICA DEL PERINEO: l’erotismo 2.0 [Recensione]

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In un mondo così digitalizzato come il nostro, anche l’amore e il sesso diventano soli mezzi meccanici che fanno dimenticare l’importanza di un amore reale. È questo il tema affrontato dai francesi Ruppert e Mulot ne “La tecnica del perineo”.

Siamo nell’era dell’amore e del sesso digitale, dimentichiamoci i vecchi romanticismi di un tempo perché non appartengono più all’universo che popoliamo. Smartphone e computer sono diventati il mezzo grazie al quale creiamo rapporti interpersonali, i quali il più delle volte sfociano in una sorta di amore 2.0.



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Già con il fumetto “Love Addict” l’autore Korem Shadmi ne aveva affrontato l’argomento; adesso ad immergersi in questa tematica ci pensano i fumettisti francesi Florent Ruppert e Jerome Mulot con la loro graphic novel La tecnica del perineo edito in Italia per Rizzoli Lizard.



JH e Sarah sono due trentenni che come tanti si sono conosciuti grazie ad un’app di dating on line, ma i due non si sono mai incontrati realmente.

LA TECNICA DEL PERINEO

In una sorta di simbiosi digitale, spendono il loro rapporto virtuale pieno solo di immagini e notifiche. Lui vorrebbe portare la relazione ad un livello superiore incontrandosi dal vivo con Sarah ma, almeno inizialmente, quest’ultima non vuole saperne.



Con “La tecnica del perineo” (tecnica che permette al partner maschile di bloccare l’eiaculazione, in modo da continuare il rapporto sessuale pur avendo avuto l’orgasmo) il duo francese si immerge nell’erotismo (virtuale e non) e lo fa in maniera quasi distaccata, approfondendo più il rapporto dell’essere umano con i media digitali che con l’atto fisico in sé.

Gli autori cercano di partire dalle azioni quotidiane contemporanee (come può essere quella di scambiarsi sms) e di traslarle verso un universo erotico/digitale prima ed erotico/reale poi.

Chat e videochiamate presentati da principio in un contesto virtuale, pian piano trasformano la pagina nella realtà vissuta dai protagonisti che alla fine della storia (ma solo allora) si troveranno sdraiati a letto insieme quasi come una “normale” coppia.

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I disegni seppur a primo acchito possono sembrare pressoché “poveri” e poco curati, posseggono invece un tratto tale che ben si sposa con l’argomento affrontato; le tavole riescono nel loro intento di dare al volume una linea quasi virtuale pur essendo in primis un prodotto cartaceo.

Forse, invece, il testo presenta alcune lacune; l’idea del passaggio dal virtuale al reale che la storia vuol presentare poteva essere approfondita in maniera più corposa, soprattutto se si pensa che il concetto di base era comunque valido.

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