Il primo volume di Lumberjanes inizia in medias res (anzi, nel bel mezzo della battaglia) con lo scontro tra le cinque protagoniste e un branco di enormi volpi a tre occhi che subito dopo, mentre battono in ritirata, le invitano a “guardarsi dal Sacro Micio”.
Il tono e il ritmo di questa nuova serie scritta da Noelle Stevenson e Grace Ellis e disegnata da Brooke Allen sono così definiti già nelle prime pagine: anche se l’ambientazione è un campo scout femminile e i personaggi principali sono ragazzine di poco o non ancora adolescenti, non aspettatevi racconti e confidenze intorno al fuoco. Qui ci sono dei misteri da indagare, distintivi di merito da ottenere e mostri da prendere a calci e battere a braccio di ferro.
Le spiegazioni e un po’ di contesto vengono fornite dagli inserti del manuale delle Lumberjanes presenti nel volume e dagli altri personaggi di questo cast quasi totalmente all-female, guardiane e capisquadriglia delle protagoniste: April, Jo, Mal, Molly e Ripley sono delle scout che fanno base al “Campo per tipe dure del tortino di cardo di Miss Quinzella Thiskwin Penniquiquil”, e se non incarnano proprio il modello di disciplina a cui mira la loro capocapanno Jen trovano uno spirito intrepido affine nella responsabile del campo, la nerboruta e tatuata (e misteriosa) Rosie.
Tra scorribande notturne ed escursioni che degenerano puntualmente in pericolose spedizioni esplorative, i primi 5 albi raccolti in questo volume ci mostrano le cinque ragazze alle prese con le già citate volpi, mostri fluviali, magiche statue parlanti e dungeon con enigmi degni di Indiana Jones (o Link, o Finn & Jake), tutti legati da elementi comuni come il terzo occhio, che fa intuire un enigma più grande ancora da scoprire.
Nata come una miniserie da 8 numeri Lumberjanes è diventata una serie regolare e ne è appena uscito in patria il 13° numero. A cosa è dovuto questo successo? Semplicemente, è una lettura estremamente divertente e appassionante per tutti. Boom!Box, la divisione della Boom! che la pubblica negli USA, è dedicata ai piccoli lettori e l’intento dichiarato delle autrici è quello di dare alle bambine e alle ragazze più giovani delle eroine non stereoptipate in cui potersi identificare e da seguire, e anche se questo obiettivo viene raggiunto in pieno (parola della sorella minore del recensore) Lumberjanes si rivolge a chiunque.
Non mancano strizzate d’occhio pop o metafumettistiche (la fastball special, gli yeti hipster), l’umorismo funziona e i disegni, seppur dallo stile particolare (ci torneremo) sono piacevoli e servono bene la storia portando avanti la narrazione (ad esempio la sottotrama romantica) anche senza il bisogno di balloon e caratterizzando i personaggi in modo efficace ma non rendendoli delle macchiette. Pettinature e abbigliamento non rispecchiano al 100% personalità e inclinazioni, come nella vita reale.
Probabilmente le storie di questo primo volume soffrono un po’ di una eccessiva episodicità, ma è evidente che Stevenson e Ellis hanno un’idea chiara di come portare avanti la trama e qualche albo introduttivo monster-of-the-week ci può stare. Un altro problema minore, che può essere scovato solo da appassionati enigmisti, sta nella traduzione italiana dell’enigma/anagramma “Guardatevi dal Sacro Micio”, ma è una pecca minima in un adattamento ottimo.
Lumberjanes è un libro da non perdere per chiunque voglia concedersi un po’ di svago intelligente e, nella sua semplicità, sorprendente, o voglia tirare dentro alla propria passione per la Nona Arte famigliari e amici più giovani.
E per concludere mi dispiace, ho mentito. Non riceverete un distintivo per essere arrivati in fondo a questa recensione (anche se, visto quanto è lunga, lo meritereste); se leggerete Lumberjanes sarete però in lizza per quello “AveteLettoUnBelFumetto”.
Bonus: influenze e background
Disegni e humor particolari, dicevamo: le influenze delle autrici sono probabilmente da rintracciarsi nei cartoni “all ages” di Cartoon Network e Disney di questi anni (stile Adventure Time o Gravity Falls, per capirci) e soprattutto nel mondo dei webcomics USA/UK (Kate Beaton su tutti) da cui, alla fine, vengono anche loro: Noelle Steveson, sceneggiatrice e copertinista di Lumberjanes, è l’autrice (testi e disegni) di Nimona, fumetto nato per il web sulla tirapiedi mutaforma di un malvagio scienziato/cavaliere che presto verrà pubblicato da Harper & Collins e che molto ha in comune con la sua nuova opera; e del resto Boom! è una case editrice che bene ha saputo attingere alle forze fresche che vengono dalla rete, basti guardare il gran numero di web-cartoonist attivi sulle testate della serie Adventure Time (un nome che torna spesso).
Una tendenza ,seguita ora anche dalle Big Two con l’arruolamento di Babs Tarr (Batgirl), Ryan North e Erica Henderson (Squirrel Girl) e di nuovo Noelle Stevenson (Thor Annual e presto Runaways), che sta cambiando il volto dei comics.
Bonus 2: ovviamente è già stato realizzato un peluches del Sacro Micio.