Bryan Lee O’Malley, classe 1979, nel primo decennio degli anni 2000 ha conquistato il mondo con Scott Pilgrim, fumetto in sette volumi (pubblicati in Italia, come Seconds e Alla Deriva, da Rizzoli Lizard) da cui Edgar Wright ha tratto l’omonimo film con Michael Cera e Mary Elizabeth Winstead che ne catturava bene lo spirito, tra citazioni pop, problemi sentimentali e combattimenti beat-’em-up pieni di combo e superpoteri.
Quattro anni dopo la fine di Scott Pilgrim O’Malley è tornato e ha portato con sé Seconds, un libro più maturo (come ci ha detto lui stesso) che parte da una scoperta fatta da Katie, cuoca trentenne di successo: grazie allo spirito che vive nel suo ristorante è infatti in grado di correggere gli errori del passato, riscrivendo di fatto la realtà. Ma riuscirà a maneggiare questo potere senza causare danni alla sua vita e a quella dei suoi amici?
A Lucca il fumettista (e cantante) ha incontrato (per la prima volta) i suoi numerosi lettori italiani e noi di MangaForever.net per questa intervista che vi proponiamo. Buona lettura!
MF: Raleigh di Alla deriva era una tennager, Scott Pilgrim e Ramona erano poco più che ventenni e Katie di Seconds è una trentenne. I tuoi personaggi stanno crescendo con te?
Bryan Lee O’Malley: Mi sa di sì; ho fatto Alla Deriva quando avevo 21 anni e mi sentivo ancora un teenager; Scott Pilgrim mi ha impegnato tra i 25 e i 30 anni e Seconds tra i 31 e i 35. Quindi sì, stanno crescendo con me. In fondo penso sia naturale, per me adesso è difficile immaginare di scrivere su di un teenager. Però sto pensando di ampliare le mie prospettive per i progetti futuri.
MF: Seconds e i tuoi lavori precedenti hanno in comune convincenti personaggi femminili, anche protagonisti: come riesci a scriverle? È una scelta precisa?
BLO: Mi piace scrivere personaggi femminili, mi piace disegnarli. Cerco sempre di capire le donne… sapete, sono molto complicate! [ride] Ho molto rispetto per tutte le donne che conosco, e ne sono affascinato. Sono molto più affascinato dalle donne che dagli uomini. Direi che questo spiega molto!
MF: Direi che anche alle donne piace il tuo modo di scrivere: ti abbiamo visto circondato da Ramone Flowers al tuo incontro con il pubblico!
BLO: Già, ma non scrivo per conquistare le donne [ride]; è un effetto collaterale, apprezzano il vedersi ben rappresentate.
Un altro motivo che hanno in comune i tuoi fumetti è quello dei problemi con il passato: Katie può cambiarlo realmente e lo fa, Scott lo alterava nella sua testa. È una tematica che ti sta a cuore.
BLO: Anche Raleigh in Alla Deriva si fabbrica il suo passato. Un po’ ha qualcosa a che fare con il processo della scrittura, che in fondo è inventarsi storie.
Tutti i miei libri credo parlino del cercare un senso nel mondo e nella nostra vita, nelle persone attorno a noi. È un tema su cui continuo a tornare, quello del venire a patti con il passato; che tu lo faccia cambiandolo, reimmaginandolo o osservandolo in modi nuovi.
MF: Seconds è il tuo primo lavoro direttamente a colori, ma abbiamo sentito che al momento state colorando anche Scott Pilgrim, giusto?
BLO: Sì, è veramente bello colorare Scott Pilgrim. Stavo lavorando all’ultimo volume la settimana scorsa, riguardando le pagine per il colorista; è incredibile poter riprendere in mano e riosservare il tuo lavoro in questo modo perché quando finisco qualcosa di solito odio vederla, quello che ho fatto mi sembra brutto; ma una volta a colori è come se lo guardassi con occhi nuovi, posso farlo divertendomi.
Riguardo a Seconds, mi piace ancora di più leggerlo proprio perché è a colori ed è come se non fosse interamente mio, se non venisse tutto da me. Il processo di colorazione stesso è fantastico e con il colorista [Nathan Fairbairn] ci capiamo al volo, quindi lavorare insieme è facile e piacevole.
MF: I manga sono chiaramente un tipo di fumetti che ti ha influenzato molto. Puoi dirci qualche titolo importante per te che hai letto o che stai leggendo adesso?
BLO: Troppi per elencarli. Seconds è stato influenzato soprattutto dalle opere di Osamu Tezuka. E Natsume Ono, non so se è stata tradotta in italiano [sì; La Quinta Camera, volume unico, è uscito nel 2011 per J-POP]. Molti dei suoi lavori sono legati ai ristoranti, sono molto espressivi e veramente d’ispirazione per me. Queste sono state le due più grandi influenze, poi fumettisti europei, francesi o franco-belghi come Cristophe Blain [Gus, In Cucina con Alain Passard] che adoro, o Beauté di Kerascoet & Hubert che è incredibile.
MF: In questi giorni a Lucca abbiamo te, Fiona Staples e Cameron Stewart: tutti grandi fumettisti canadesi. Siamo vicini a una canadian invasion simile alla british invasion degli anni ’80?
BLO: Non saprei [ride]. Io e Cameron siamo espatriati [O’Malley vive in California, Stewart in Inghilterra]. Conosco molti fumettisti canadesi e anche tanti attori comici che hanno successo negli USA e vivono in California sono canadesi. Ci sono un sacco di talenti in Canada, e dato che fa sempre freddo non hanno nient’altro da fare che disegnare fumetti.
MF: Per completare Seconds ci sono voluti quattro anni. E adesso? Stai lavorando già a qualcosa?
BLO: In realtà circa tre anni. Ne sono passati quattro dalla prima volta che ho parlato dell’idea alla base di Seconds con il mio editore. E ho appena presentato delle nuove proposte, quindi sì, sono di nuovo al lavoro
[Durante il suo incontro con il pubblico l’autore ha svelato di essere impegnato in almeno due nuovi progetti: uno interamente suo e uno di cui curerà solo la sceneggiatura mentre i disegni saranno di un “caro amico”]
MF: Grazie!
E grazie anche a Rizzoli Lizard (e a Donatella) per la disponibilità!