Shamo vol. 29 – Recensione Planet Manga

Categorie: Recensioni Manga
SHAMO 29
Un nuovo capitolo della vita di Ryo Narushima. E un buon inizio per i nuovi lettori.

Shamo vol. 29

Autore: Akio Tanaka (storia e disegni)



Casa editrice: Planet Manga

Provenienza: Giappone



Genere: Arti marziali, azione, psicologico

Prezzo: 4,90 Euro, 13×18, 192 pp., b/n



Data di pubblicazione: Ottobre 2013

La scuola di karate Banryukai, nemesi di Ryo Narushima per i primi 28 numeri, ora si disinteressa di lui. Molte delle persone che lo avevano accompagnato nelle sue scorribande nei tornei di arti marziali si sono ritirate o sono morte (alcune probabilmente in modo troppo sbrigativo) nell’ultimo numero. Cosa farà ora l’antieroico protagonista?

Volendo guardare oltre i contenuti del manga, sembra che lo sceneggiatore/disegnatore Akio Tanaka abbia voluto lasciarsi totalmente alle spalle personaggi e situazioni che erano stati pensati insieme al co-sceneggiatore Izo Hashimoto, la cui firma compariva sui primi 19 volumi di Shamo e da cui nel 2007 si era separato per divergenze creative. Una disputa che aveva portato all’interruzione della pubblicazione del manga per diversi anni.

Supposizioni a parte, Tanaka non si dimostra timido in questo nuovo inizio e pone le basi di una storia che potrebbe risultare molto interessante anche dal punto di vista dello sviluppo del personaggio: ultimamente ci si era concentrati sul Narushima marzialista, lasciando da parte l’ex studente modello che ha ucciso i genitori ed è sprofondato in un vortice di violenza. In questo numero invece  Ryo si pone delle domande sulla sua vita e sul suo futuro, e gli incontri che fa lo portano a vivere esperienze mancategli durante la sua adolescenza in riformatorio.

Se però le idee e le intenzioni sono buone, l’esecuzione  a volte traballa. Bello (anche se non originalissimo) il personaggio di Sakiko, alter ego innocente e altrettanto disadattato di Ryo e valida comprimaria, ma alcuni passaggi della trama sono un po’ affrettati, come il padre della ragazza che in dieci minuti su internet trova il sito di due folli picchiatori e decide di assumerli. E proprio i nuovi nemici di Ryo sono il più grande punto debole del manga: due fratelli dall’aspetto abbastanza ridicolo, stupidi e cattivi come solo i tirapiedi freak di Ken il guerriero sapevano essere.  Gli avversari affrontati precedentemente avevano uno spessore del tutto diverso, e in questo caso sembra che lo sceneggiatore abbia voluto semplificarsi le cose dandoci in pasto dei “cattivi” che ci rendano facile parteggiare per il protagonista.

Niente da dire invece sul versante grafico: Akio Tanaka rimane un gran disegnatore e il suo tratto espressivo è perfetto per una serie  che non risparmia i pugni allo stomaco.

La “nuova vita” di Shamo inizia quindi in modo non totalmente positivo ma comunque incoraggiante, e si legge piacevolmente. Probabilmente non sarà mai come l’arco narrativo dei primi 28 numeri, ma quante opere di intrattenimento riescono a mantenersi ad un livello omogeneo per tutta la loro durata?

Voto 6,5

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