Orfani Terra – A Proposito del Futuro | Recensione

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Dopo la conclusione della saga principale ritorna lo spin-off Orfani Terra per raccontarci, ancora una volta, cosa succede a chi è rimasto sul pianeta morente anziché rivolgersi alle stelle per la salvezza.

Concepito da Emiliano Mammucari, già co-creatore della serie principale, Orfani Terra è stato senza ombra di dubbio lo spin-off migliore del progetto Orfani, conclusosi solo una manciata di settimane fa, non solo perché si staccava in maniera intelligente dalla saga principale, pur mantenendone i connotati distintivi, ma soprattutto perché ne aveva saputo rileggere e ampliare alcune tematiche che, giocoforza, la serie principale aveva dovuto accantonare proseguendo le sue trame e l’evoluzione dei suoi personaggi.



Orfani Terra – ricordiamolo una mini-serie di 3 numeri – si era concluso a marzo 2017 con l’improbabile gruppetto composto da Miranda, Max, Cain, Bug, Fango e Rat che, pronto a salpare vero la Città delle Luci, aveva dovuto fare i conti con la cattura di Miranda. Dopo poco più di anno Orfani Terra ritorna con questo speciale Orfani Terra – A Proposito del Futuro: Max, Cain e Miranda hanno superato il muro che separa le terre morte da quel che resta della civiltà ma Miranda ha ancora bisogno di cure e Bug è disperso.

La Città delle Luci inoltre non è il paradiso che speravano di trovare. La città infatti è una polveriera pronta ad esplodere, dilaniata fra le due fazioni ribelli contrapposte, capeggiate da Petra e Mercuzio, e il regime militare dei Colonnelli che, con pugno di ferro, utilizzano i cittadini come manodopera.



Saranno proprio i ribelli a liberare Max, Cain e Miranda offrendo loro protezione e cure mediche; ben presto però i tre si troveranno immischiati in una rivolta per il predominio della città, che è anche l’ultimo spazioporto esistente sulla Terra, e quindi l’ultima speranza per salpare verso Nuovo Mondo. Chi sono in realtà i Colonelli? Chi è in realtà Mercuzio? e qual è la vera storia di Miranda? tutto sembra essere collegato in un finale ovviamente aperto che si svilupperà in almeno due nuovi volumi che avranno cadenza sempre annuale.

Dietro il soggetto di Orfani Terra – A Proposito del Futuro – un lavoro a ben otto mani di Giovanni Masi, Matteo Mammucari, Emiliano Mammucari, Mauro Uzzeo – che apparentemente sembra voler semplicemente continuare l’epopea dei ragazzini rimasti sulla Terra, si nasconde in realtà un’anima nervosa e imprevedibile.



Matteo Mammucari e Emiliano Mammucari decidono quindi di “ribaltare” l’assunto della mini-serie: scavalcato il muro, la Città delle Luci è un’altra giungla dove vige la regola del più forte ma con meccanismi più subdoli e che evidenziano come la realtà, pur brutalmente estremizzata come quella dell’universo di Orfani, presenti quelle sfumature che rappresentano anche la parte più “dolorosa” della crescita.

Da un lato allora la complicata situazione politica della Città, spogliata degli orpelli fantascientifici, diventa specchio della nostra realtà quotidiana fra leader legittimi o presunti tali che sono sì pronti a farsi portavoce del malcontento popolare, e populista, ma sottovalutando, forse anche consciamente, le conseguenze delle loro parole e perseguendo così scopi del tutto personali. Dall’altro c’è poi chi ammanta di retorica perbenista il proprio desiderio di dominazione sugli altri e nel mezzo ci sono i nostri protagonisti che esperiscono in prima persona queste contraddizioni separandosi per poi ritrovarsi irrimediabilmente cambiati e anche un po’ sospettosi del mondo, di loro stessi e degli altri compagni a cui fino a quel momento avevano affidato ciecamente la loro vita.

In questo senso Orfani Terra – A Proposito del Futuro è un albo denso di contenuti ma mai stucchevole, riflessivo e ricco di azione.

In questo senso è da sottolineare la prova maiuscola di Luca Genovese alle matite che offre forse la sua miglior prestazione in assoluto. Non si tratta solo di un tratto moderno che sintetizzata una certa plasticità delle figure, di chiara ispirazione americana, con un dinamismo delle scene d’azione di chiara matrice nipponica ma anche della cura, quasi maniacale, per le inquadrature e la costruzione della tavola.

Evidenti sono i richiami di Katsuhiro Ōtomo e del suo seminale Akira nell’architettura della Città delle Luci e nei giochi di inquadrature che sfondano la prospettiva dando il senso di una megalopoli tanto post-apocalittica quanto ancora pullulante di vita. La costruzione della tavola poi è estremamente intelligente ad accompagnare questo senso di grandezza ricorrendo spesso ad un layout inusuale ma tremendamente efficace con una vignetta lunga verticale sulla parte destra e riquadri più piccoli sulla sinistra uno sotto l’altro donando così questo senso di verticalità.

Ottimo anche il lavoro ai colori di Luca Saponti che predilege una paletta dai colori più realistici possibili pur non rinunciando a sottolineare, con effetti di luce e sfumature tendenti quasi sempre all’ocra, il carattere apocalittico delle ambientazioni.

Orfani Terra – A Proposito del Futuro è un ottimo albo, uno speciale che continua e amplia al meglio il discorso iniziato nel fortunato spin-off Orfani Terra e impreziosito da una parte grafica davvero eccellente.

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