La Guerra di Minkiaman: mafia e “supereroi” | Recensione

Categorie: Recensioni Fumetti
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La casa editrice Tunué propone tra le novità di giugno La Guerra di Minkiaman, una graphic novel  a sfondo malavitoso dell’artista satirico Gianni Allegra,  che nei suoi fumetti e nelle sue vignette ha avuto più volte l’occasione di affrontare il tema della mafia. A questo, però, si aggiunge anche una interpretazione del genere supereroistico fuori dagli schemi…

Anche se è conosciuto soprattutto come autore satirico, Gianni Allegra (palermitano, classe 1956) è già autore di diversi fumetti: da Ballata triste della città dei topi (pubblicato da Coppola Editore) a Il giocatore (della casa editrice Frassinelli). Inoltre, oltre a collaborare con diversi quotidiani di portata nazionale (da Comix a Linus, da L’Unità a La Repubblica), è un pittore e artista conosciuto anche a livello internazionale.



La mafia non è sicuramente un tema nuovo per lui, tutt’altro, e lo approfondisce ulteriormente con la sua ultima graphic novel, edita dalla casa editrice Tunué nella collana Prospero’s Books: La Guerra di Minkiaman, un fumetto di un centinaio di pagine che reinterpreta nel contesto delle bande malavitose il tema del supereroe.

Protagonista della storia di questo insolito Superman è Totuccio, un ragazzo che da bambino è stato abbandonato dai genitori Calogero e Rosalia nel giardino del vicino di casa, un signore anziano proprietario di tre cani dai nomi insoliti (Rocky, Rambo e Cazzillo). Il signor Osvaldo ha cresciuto Totuccio senza occuparsi particolarmente della sua educazione, tanto che il ragazzo trascorre il suo tempo a giocare con i cani, come se fosse uno di loro, e ad abbaiare /comunicare con loro.



Ma non si può rimanere cani per sempre. Infatti Totuccio è costretto ad affrontare il mondo esterno quando alcuni figli di mafiosi, primi tra tutti Bastiano e Warren, cominciano a comportarsi da bulli con lui. Osvaldo comprende che per Totuccio è arrivato il momento di studiare e, soprattutto, di avere una ragazza. Ad occuparsi della sua educazione è il nipote di Osvaldo, Giacomo, il quale scopre che Totuccio ha un’intelligenza fuori dal comune ma nessuna conoscenza del mondo.

Per il protagonista comincia un periodo iniziatico tra pestaggi, prostitute e derisioni, che porterà Totuccio ad indossare una mascherina, infilare un paio di pattini, ingoiare una certa pillola blu e diventare Minkiaman, il vendicatore di Balarm Town che si ritroverà invischiato nella guerra tra bande mafiose.



La Guerra di Minkiaman è il percorso di crescita di un ragazzo che deve riscoprire le proprie origini e, soprattutto, acquisire consapevolezza di sé. La sua esistenza è come quella di un supereroe “distorto”: i genitori lo abbandonano non per salvargli la vita, come Superman, ma perché non vogliono più occuparsi di lui; il suo Jimmy Olsen è un teppista che venera Minkiaman per timore di non essere violentato; la fidanzata non segue certo il modello di Lois Lane o di Gwen Stacy, ma è una prostituta che, esattamente come  nelle classiche storie di supereroi, ama Minkiaman ma non Totuccio.

Anche il tipo di disegno non è certo quello che ci si aspetterebbe da una storia a tema supereroistico: quello di Gianni Allegra è un tratto underground che graffia, di un rigoroso bianco e nero. Non a caso La Guerra di Minkiaman non è un fumetto per tutti, anche se saprà intrigare chi è alla ricerca di una storia diversa da “quelle solite di supereroi”.

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