Amanti dell’horror, X Files questa volta ha pensato proprio a voi! Nothing Lasts Forever è un episodio davvero intrigante, disturbante e dalle tinte davvero molto fosche, un toccasana per questa undicesima stagione, che si è mantenuta quasi sempre a livelli davvero alti, se si fa eccezione per lo scorso episodio, Familiar, debole sotto diversi punti di vista, come potete leggere nella nostra recensione.
Niente paranormale, né alieni o complotti governativi in questo episodio, ma soltanto una storia cupa, macabra e a tratti disgustosa, impreziosita da una spruzzata di fanatismo religioso; una svolta davvero inaspettata e audace, ma che chi ama il genere non potrà che apprezzare e gustarsi con gioia.
Siamo nel famigerato Bronx, e l’episodio ha inizio in una sorta di sala operatoria improvvisata, nella quale vengono mostrate delle persone intente ad estrarre degli organi dal corpo di un donatore. Ancora vivo. Questa operazione viene bruscamente interrotta dall’irruzione di una ragazza, che riesce ad appropriarsi della maggior parte di questi organi per poterli donare a un vicino ospedale, dopo averli inseriti in un contenitore che riporta la scritta “I will repay”.
Proprio a causa di questa iscrizione, che fa pensare a un omicidio rituale, i nostri agenti Mulder e Scully sono inviati a indagare sul caso
Per quanto la frase “I will repay” (“Io darò la retribuzione”, o “Io ripagherò”) possa sembrare una minaccia di vendetta come un’altra, in realtà si tratta di una citazione tratta dalla Bibbia, più precisamente dalla Lettera di San Paolo ai Romani, capitolo 12, versetto 19, che cita testualmente:
Non fatevi giustizia da voi stessi, carissimi, ma lasciate fare all’ira divina. Sta scritto infatti: “A me la vendetta, sono io che ricambierò“, dice il Signore.
Chi sono i chirurghi improvvisati che estraggono organi da persone ancora vive e le loro vittime? Perché lo fanno? E chi è la ragazza che sembra voler combattere da solo contro quella che sembra una pericolosa organizzazione criminale?
La tagline scelta per Nothing Last Forever è la frase “I want to be beautiful”, ed è perfettamente calzante, poiché la storia alla base di questo episodio è incentrata sulla ricerca della vita eterna e dell’eterna giovinezza.
Barbara Beaumont è una vecchia attrice di 85 anni, che però ne dimostra poco più di 30. Per non destare sospetti riguardo questa stranezza, la donna vive reclusa in un appartamento insieme al suo compagno, il dottor Randolph Luvenis, e a un nutrito gruppo di seguaci di un culto, a capo del quale si colloca proprio la coppia, anche se in realtà l’adorazione divina è tutta per Barbara, poiché anche il dottor Luvenis commette atti atroci con l’unico scopo di rendere felice la sua donna, il cui unico desiderio è vivere per sempre mantenendo il suo magnifico aspetto giovanile.
Questo tema è in contrapposizione con ciò che invece avviene nella realtà a tutti noi, ed è anche in questo caso occasione, come è già avvenuto negli episodi precedenti, per sottolineare l’incessante scorrere del tempo, che porterà anche alla fine inevitabile di X Files: in questa puntata, Scully prende in giro Mulder perché, a causa dell’età che avanza, è ora costretto a indossare degli occhiali che correggono la sua presbiopia, causata, come la dottoressa Scully sottolinea, dall’invecchiamento.
Come già accennato, Nothing Lasts Forever è un episodio straniante, sperimentale e macabro, che analizza anche il forte contrasto fra un amore incondizionato e la morbosità del modo in cui questo sentimento, che dovrebbe essere puro, viene invece vissuto dai due protagonisti e mostrato agli spettatori.
Niente mezzi termini o scene che lasciano intuire ciò che avviene, senza mostrarlo direttamente: questa volta si è scelto di non lasciare nulla alla fantasia degli spettatori, ma di metterli di fronte alla cruda realtà, mostrata in ogni suo aspetto e anche con inquadrature ravvicinate, per trasmettere in maniera marcata una atmosfera malsana che rende quasi percepibile l’odore del sangue.
La scelta è stata azzardata, audace, ma ha dato i suoi frutti, mostrandoci per la prima volta in questa undicesima e ultima stagione immagini davvero molto forti che faranno la gioa dei fan dell’horror e dello splatter, grazie anche a una realizzazione tecnica degli effetti speciali davvero molto realistica, che immerge gli spettatori nell’azione e che quasi vuole sfidarli a resistere al disgusto per proseguire nella visione integrale di ogni scena, per quanto cruda essa sia.
Alla crudezza delle immagini si contrappone l’aspetto introspettivo e intimo della presenza della fede, vissuta da molti dei protagonisti di questo episodio, e della sua assenza in un uomo come Fox Mulder.
Un po’ come dichiarò William Friedkin riguardo il suo capolavoro, L’Esorcista, anche Nothing Lasts Forever è una storia che ci parla della fede, analizzata sotto cinque differenti punti di vista:
L’indagine psicologica, le atmosfere cupe, le immagini forti e anche la spiritualità sono tutti elementi che arricchiscono questo episodio e che lo rendono uno dei migliori in assoluto di questa ultima stagione di X Files. Guardatelo, e (non) ve ne pentirete.