X Files 11×06 – Kitten | Recensione

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Chi era Walter Skinner prima di diventare il vice direttore dell’FBI?

Kitten è un episodio dedicato in parte alle origini del personaggio interpretato da sempre da Mitch Pileggi. Un tributo sentito e d’obbligo nei confronti di una figura le cui azioni non sono sempre così semplici da interpretare.



Anche in Kitten la tagline classica di X Files è sostituita, in questo caso dalla lapidaria frase “A war is never over” (“Una guerra non è mai davvero finita”): infatti, l’episodio ha inizio con la narrazione di alcuni avvenimenti datati 1969.

In quegli anni, Walter Skinner era già arruolato nell’esercito americano dall’età di 18 anni, motivo per il quale si è ritrovato in Vietnam. Skinner e il suo amico John James (interpretato da Haley Joel Osment, noto per aver interpretato Cole Sear nel film Il Sesto Senso e per essere la voce di Vanitas e di Sora nella serie videoludica Kingdom Hearts) sono stati incaricati di custodire una misteriosa cassa, ma, come è facile aspettarsi, le cose non vanno per il verso giusto…



Walter Skinner sembra essere coinvolto in una serie di misteriose sparizioni di alcuni uomini, che stanno avvenendo nella cittadina di Mud Lick, nel Kentucky: Skinner è davvero coinvolto in questa oscura faccenda in maniera diretta, oppure è sulle tracce del vero responsabile?

La guerra non è mai finita per alcuni dei commilitoni di Skinner, incluso il suo amico John James: come lo stesso Walter affermerà nel corso della puntata, mentre lui si era arruolato di sua iniziativa, John è invece stato convocato alle armi, per cui è totalmente estraneo ai meccanismi e alle ragioni di una guerra che non riesce nemmeno a comprendere appieno.



James era un uomo buono e gentile, ma che è stato trasformato profondamente dalla guerra contro il Vietnam, ed è per questo che il suo vecchio amico e commilitone Walter ora è tornato: per offrirgli il suo aiuto adesso, poiché non riuscì invece a farlo anni addietro. Qualunque sia il coinvolgimento del vice direttore dell’FBI, i suoi agenti più stimati, Fox Mulder e Dana Scully, riusciranno a scoprire la verità.

Non manca certo anche in questo episodio il riferimento a un complotto governativo di massa, che questa volta ha lo scopo di controllare le menti degli esseri umani. Il tutto è ovviamente ancora in fase di sperimentazione, ma stando a quanto mostrato nelle ultime scene di Kitten la sperimentazione su scala globale è già iniziata.

Del resto, non è nemmeno la prima volta che il governo degli Stati Uniti esegue esperimenti su esseri umani atti a controllarne la mente, come avvenne ad esempio con il progetto MK Ultra.

Questo è un elemento che è stato già visto e rivisto in moltissime modulazioni differenti, per cui è stato un po’ deludente vederlo impiegato nuovamente, poiché ci si sarebbe potuti aspettare una trovata più originale.

Si tratta di uno di quegli elementi che testimonia la volontà di mantenere questa ultima stagione di X Files vicina alla nostra realtà contemporanea, in modo da far sentire gli spettatori più coinvolti e quasi convincerli che le immagini mostrate possano rappresentare uno scenario quasi plausibile, per quanto distopico.

Dopo aver scoperto una parte del passato di Walter Skinner e dopo aver risolto l’ennesimo caso, l’uomo cede al sentimentalismo e si lascia andare in un commovente monologo: stando a quanto dichiarato da Alvin Kersh (interpretato da James Pickens, Jr., volto più che noto anche per i fan di Grey’s Anathomy, nel quale interpreta il dottor Richard Webber), la carriera di Skinner non è mai progredita a causa del suo attaccamento agli X Files e alla sua incrollabile fedeltà al duo di agenti dell’FBI più amato della televisione.

Skinner è un uomo controverso, ma dai saldi principi, e in questa ultima stagione si sta rivelando un elemento sempre più importante, addirittura fondamentale, motivo per il quale nei titoli di testa è stato aggiunto anche il suo tesserino.

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