Recensione – Sherlock 4×03, “The Final Problem”

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Se questo è un addio, allora è un grande addio.

La scorsa settimana la serie ci ha lasciato un grande colpo di scena: Sherlock e Mycroft hanno una sorella, Eurus – Dio greco del Vento dell’Est – che ha interpretato vari personaggi più o meno ricorrenti nei  precedenti due episodi di questa stagione, e che si è palesata a John Watson nell’ultima scena di The Lying Detective. 



In pratica all’inizio di The Final Problem ci viene detto che Eurus è più intelligente dei suoi fratelli maschietti, più intelligente di Newton, forse più intelligente di qualsiasi altro essere umano mai esistito nella storia dell’uomo.

E’stata lei a creare lo Sherlock che tutti noi conosciamo, quando da bambini lo traumatizzò uccidendo “Barbarossa”, il cane del piccolo Sherlock.



Da quell’evento Sherlock non è stato più lo stesso: analitico, freddo, distaccato. Per lo meno prima dell’incontro quello che sarebbe diventato il suo migliore amico, John Watson, nella prima puntata della serie, Uno Studio in Rosa. 

(Quanto è triste ricordare i bei tempi andati, vero?)



Comunque, la sorella malvagia coinvolgerà Sherlock, John e Mycroft in un gioco mortale tra giustizia e vendetta, tra trucchi psicologici e inganni, tra manipolazioni e bugie.

L’esito non sarà affatto scontato, e la suspance che ogni stage di questo gioco perverso riuscirà a suscitare sfiora i livelli del primo Saw (violenza a parte, ovvio).

Elementi chiave della puntata sono l’amicizia, la famiglia e le emozioni complicate che scaturiscono da entrambe.

La quarta stagione della serie potrà anche essere stata molto inferiore alle precedenti tre, ma l’ultima puntata dello show, beh, non potevano proprio sbagliarla. E infatti, The Final Problem è – se non il migliore – uno dei migliori episodi creati da Motaff e Gatiss, qui riuniti alla sceneggiatura.

Ad oggi non sappiamo se ci sarà mai una quinta stagione, visti gli impegni cinematografici delle due ormai star mondiali, ma anche se Sherlock 4 sarà l’ultima incarnazione del serial BBC, possiamo ritenerci soddisfatti: l’ultimo episodio, infatti, non è solo un riassunto esauriente ed esplicativo di cosa significa essere Sherlock Holmes, e di quali sono le caratteristiche che fanno di Sherlock Holmes ciò che è, ma anche un epilogo grandioso e appassionante che, al termine di una cavalcata al cardiopalma della durata di 90 minuti, lascerà i protagonisti in un posto più felice.

Da oggi, ogni volta che penseremo a loro, sapremo che se la stanno spassando.

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