Autori: Melissa P. (testi), Alice Pasquini (disegni)
Casa Editrice: Bur Rizzoli
Provenienza: Italia
Prezzo: € 18,50, 17×24, 112 pp., col.
Recensione
In un mercato sovraffollato come quello dell’editoria, le case editrici sono costrette a richiamare costantemente l’attenzione dei lettori attraverso nuove proposte, variazioni e commistioni. Ultimamente sembra stia andando di moda il graphic novel, così in breve tempo tutti i grandi editori si sono dotati di una collana per romanzi grafici e hanno preso a sfornarne in discreta quantità, spesso senza badare troppo alla qualità. Rivolgendosi ad un pubblico generico e non di fumettofili, gli autori vengono scelti in base alla loro fama e all’esperienza in veste di romanzieri. Vedasi ad esempio, nella sola collana 24/7 della Rizzoli, la presenza di opere di autori come Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo. Era quindi solo questione di tempo, prima che si arrivasse a dirottare nel mondo del fumetto anche piccoli fenomeni di culto come Melissa Panariello. L’autrice del caso letterario 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire, debutta nell’arte sequenziale portando con sé tematiche d’impatto e situazioni che già le appartengono.
Vertigine
Non aiuta a fare chiarezza nemmeno Alice Pasquini, illustratrice e scenografa romana molto attiva nel campo della street art (le sue opere campeggiano non solo in città come Milano, Roma e Napoli, ma anche in Francia, Australia, Marocco, Russia, ecc.) prestata al fumetto. Sebbene i corpi dei suoi personaggi siano ben delineati e sappiano anche essere sensuali, il suo story-telling non convince, così come l’interazione delle figure umane con gli sfondi. La sua attitudine da illustratrice emerge nelle pregevoli splash page o nelle grandi vignette occupate dalle due protagoniste, ma i meccanismi narrativi, di movimento e d’inquadratura interni alla pagina, lasciano spesso il lettore confuso. Senza contare poi che nemmeno l’espressività dei volti brilla di particolari sfumature.
L’impressione è che il tratto intimista della disegnatrice mal si adatti alla gabbia delle tavole, ed è come se si fosse di fronte a tanti ritratti indipendenti accorpati a forza. Così come lo stile di Melissa P. convive difficilmente con il medium fumetto, dov’è fondamentale trasmettere più informazioni possibili senza l’uso delle parole. Ben vengano le contaminazioni e i nuovi autori provenienti da altri campi, ma la narrazione per immagini è un lavoro che richiede una tecnica diversa dalla prosa, e il passaggio non è immediato. Vertigine alla fine risulta essere un volume senza validi motivi per essere acquistato (considerando anche il suo prezzo esagerato) se non dai più convinti sostenitori delle due autrici. Ed è un peccato, perché quello della droga fra i giovani, così come esposto nell’interessante prefazione della scrittrice, è un tema che merita di essere affrontato (meglio).
VOTO: 5