La collana Superfumetti della Mondadori Comics sta proponendo albi monografici dedicati a svariati personaggi dei comics italiani e stranieri, spaziando tra i generi. Finora la comicità è stata decisamente presente, dal momento che la casa editrice ha posto particolare attenzione alle opere del compianto Bonvi con due uscite imperniate su Nick Carter e sulle Sturmtruppen. E stavolta si occupa di un altro grande autore del fumetto umoristico nostrano: il geniale Silver.
Basta pronunciare il suo nome per pensare alla sua creazione più amata, il simpaticissimo Lupo Alberto. Il character in questione a prima vista rientra nella categoria dei ‘funny animals’ ma Silver ha trattato questo specifico concetto in maniera personale. Nelle strisce di Lupo Alberto e degli altri deliziosi protagonisti delle storie, infatti, Silver ha inserito un elemento surreale e spiazzante che lo rende irresistibile. A esso vanno aggiunti il gusto per le situazioni assurde e paradossali, il ritmo indiavolato delle trame e le battute fulminanti degne di una comica dei bei vecchi tempi andati o di una sit-com.
Lupo Alberto ha il pelo di colore azzurro, altro dettaglio che lo rende piuttosto strano, e ha preso di mira un pollaio. Fin qui non ci sarebbe nulla di insolito e in fondo il suo atteggiamento è a prima vista tipico di un lupo degno di questo nome. Alberto, tuttavia, ha un interesse per una gallina specifica, Marta, e non perché intende mangiarsela. E’ infatti innamorato di lei e peraltro ricambiato. Già questa è un’idea originale ma Silver non si ferma certo qua e il successo della striscia è dovuto a un vasto e variegato cast di personaggi che spesso diventano veri e propri co-protagonisti delle avventure.
Tra essi bisogna citare Mosè, un cane enorme e non molto intelligente che fa la guardia al pollaio della Fattoria McKenzie, luogo in cui si svolgono le storie, ricorrendo spesso e volentieri alle maniere forti e rimanendo coinvolto in divertenti gag; e soprattutto Enrico La Talpa, una delle invenzioni più riuscite di Silver, sovente al centro di situazioni farsesche. E si dovrebbe anche nominare la deliziosa Silvietta che è, secondo quanto afferma, una ‘passera scopaiola’ e tramite essa l’autore si sbizzarrisce con allusioni maliziose e irriverenti.
Sebbene la comicità sia l’elemento fondamentale, non mancano riferimenti a tematiche serie, come per esempio all’incidente di Chernobyl o alle vicende socio-politiche degli anni settanta. Silver comunque non ha intenti di denuncia e realizza storie che possono essere lette a più livelli, scrivendo testi inventivi e dialoghi accattivanti. Dal punto di vista dei disegni, il suo stile è senz’altro cartoon nell’impostazione e non potrebbe essere altrimenti, considerata la natura dell’opera. Il tratto è fluido e dinamico, non privo di eleganza, e ogni personaggio ben caratterizzato.
Questo numero di Superfumetti include materiale prodotto nel periodo 1974/1988 e può essere considerato il più rappresentativo. Leggendolo, vi renderete conto che si tratta di un prodotto ancora incredibilmente attuale. I fan di Lupo Alberto e di Silver, dunque, avranno di che essere soddisfatti. Coloro che invece non hanno ancora avuto modo di scoprire questa pietra miliare del fumetto italiano ne saranno conquistati.