Un Lavoro Vero di Alberto Madrigal, la recensione

Categorie: Recensioni Fumetti
Un Lavoro Vero_COVER
Cosa succede a un disegnatore spagnolo quando decide di lasciare il lavoro e trasferirsi a Berlino? La risposta la scoprirete in una piacevole e intensa graphic novel: Un Lavoro Vero, scritta e disegnata dal bravo Alberto Madrigal!

Un Lavoro Vero

Autore: Alberto Madrigal (testi e disegni)



Casa Editrice: Bao Publishing

Genere: Intimista



Provenienza: Italia

Prezzo: € 15,00, 17 x 23, pp. 128, col.



Data di pubblicazione: settembre 2013

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Non so quanto ci sia di autobiografico in Un Lavoro Vero, intensa graphic novel realizzata dal cartoonist spagnolo Alberto Madrigal, ma credo che si possa affermare con un certo margine di sicurezza che Javi, il giovane protagonista della storia, può essere considerato una specie di suo alterego. E’ un ragazzo che ama i fumetti e vorrebbe disegnarli ma tutti gli dicono di smetterla di sognare e di trovarsi un lavoro vero (cosa che tanti autori di comics hanno probabilmente sperimentato almeno una volta nella vita) e che a un certo punto decide di prendere un aereo e di stabilirsi a Berlino con pochi soldi in tasca e senza conoscere una sola parola di tedesco.

E in effetti Madrigal è appunto spagnolo e vive a Berlino; di conseguenza, al di là del labile sfondo di finzione, qualcosa di autentico deve esserci. E l’autenticità è uno degli elementi più intriganti di questa graphic novel. Madrigal infatti descrive in maniera credibile le vicissitudini quotidiane di un ragazzo tranquillo, sensibile, a volte svagato, che si barcamena in lavori di ufficio, mai a tempo indeterminato, naturalmente; conversazioni con un amico italiano che ama la pizza e sbava per una splendida ragazza tedesca; e incomprensioni con Peter, un coinquilino freddo e scostante che ha qualche motivo per avercela con gli spagnoli.

La story-line è composta da tanti episodi tra loro intrecciati, microcosmi che rappresentano vari stadi di realtà: una serata in un locale, una passeggiata, una noiosa mattinata in ufficio, uno scambio di messaggi su Facebook. Un Lavoro Vero ha la valenza della vita di tutti i giorni, quella che noi stessi viviamo, indipendentemente che si abiti a Berlino o a Canicattì, e da questo punto di vista il lavoro ha il pregio dell’universalità. Chiunque si può infatti riconoscere in Javi e il processo di identificazione tra lettore e personaggio si instaura sin dalla prima pagina.

Ma c’è un ulteriore elemento da tenere presente e non di poco conto: l’amore nei confronti del fumetto. Javi non smette mai di apprezzare questa particolare forma espressiva, al punto da spingersi ad andare al Festival di Angouleme. E questo è un altro dettaglio che ogni amante dei comics è in grado di comprendere. E magari accade che proprio in Francia Javi incontri una stupenda ragazza che impazzisce per le tavole del maestro Sergio Toppi e sarà allora che conoscerà la persona più importante della sua vita.

Madrigal ha scritto una storia lieve, eterea e che a tratti mi ha fatto venire in mente le atmosfere delle pellicole di Truffaut. I testi sono intensi e mai verbosi, eleganti e raffinati senza scadere nella leziosità; e i dialoghi appropriati per la quotidianità che l’autore intende rappresentare. Tuttavia, pur nella loro apparente banalità, hanno profondità innegabile e in determinati momenti della trama sembrano usciti da un romanzo. Del resto, lo stesso Javi, intento a leggere un libro, si esprime con queste parole: ‘Leggo. Mentre immagino delle scene perfettamente come se fosse un film. Vorrei disegnarle. Disegnare un romanzo’.

Credo che queste frasi sintetizzino al meglio il senso di Un Lavoro Vero. Abbiamo a che fare con una scrittura filmica e letteraria nello stesso tempo. Dal punto di vista grafico, poi, i disegni di Madrigal hanno una perfetta corrispondenza con la calviniana leggerezza testuale. Il  tratto è fluido, delicato, valorizzato da tonalità pastello che richiamano una dimensione quasi onirica, basata sul flusso spontaneo dell’immaginazione. I disegni non sono privi di dinamicità e fanno pensare alla tecnica degli story-board cinematografici. In poche parole, Un Lavoro Vero, inserito nella collana Bao dal titolo Le Città Viste dall’Alto, è un esito creativo di grande livello e sarebbe un peccato ignorarlo.

Voto: 7

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