Marco Male, il protagonista, soffre di una strana forma di onirismo e dopo aver conseguito la laurea in letteratura si ritrova inappagato del suo percorso formativo. Decide così di aprire una clinica dell’amore un po’ particolare che lo vedrà travolto, costringendolo a situazioni estreme e inaspettate. Con un gioco di parole in cui coinvolge il suo cognome apre così: Il Male Minore. Marco è un uomo timoroso e introverso ma è decisamente convinto che questo lavoro gli aprirà un mondo nuovo e finalmente potrà saziare la sua seta di sapere.
I personaggi che si recano alla clinica sono decisamente sopra le righe, bizzarri e alle volte fuori luogo. E tra un paziente ninfomane e un altro con varie disfunzioni erettili ci ritroviamo a leggere vignette cariche di erotismo gratuito che nascondono un male psicologico e introspettivo anche se lussurioso. I due accompagnatori di Marco sono: Giulia, attraente segretaria che fa tremare il suo capo tutte le volte che si muove dall’alto della sua avvenenza; Asmodeo, uno dei diciotto re dell’inferno, il distruttore, che induce alla lussuria e insegna la matematica e l’invisibilità.
La narrazione è scandita da piccoli racconti collegati da un unico filo conduttore ma che risulta comunque sincopato e a singhiozzi, complici anche i tanti/troppi disegnatori che vengono coinvolti nella realizzazione del volume. Tra i molti illustratori (tutti veronesi) quasi tutti usano un tratto semplice, scomposto e alle volte fastidioso, sembra che molti di loro siano alle prime armi con la matita e ne risulta una lettura noiosa e puramente di intrattenimento erotico.
Posso dire infine che l’esperimento fatto con questo volume è veramente audace, questo infatti è un punto a favore, dall’altra parte però abbiamo un volume che si carica di buone intenzioni e di buoni propositi ma in fin dei conti risulta un abbozzo mal riuscito dal punto di vista della riflessione e soprattutto delle illustrazioni che dovrebbero in qualche modo coinvolgere il lettore caricandolo di libido che purtroppo viene sistematicamente smorzata dai disegni poco riusciti e dalle elucubrazioni del personaggio principale. Sostanzialmente non sa di nulla, non è né una zozzeria né uno stimolo alla riflessione è un mix che non prende il volo e rimane semplicemente un volume coraggioso con un buon soggetto non completamente sviluppato.