Autori: Mauro Boselli (testi), Carlos Gomez (disegni), Graziano Frediani, Luca Crovi, Maurizio Colombo, Luca Fassina, Giuseppe Lippi (articoli).
Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.
Provenienza: Italia.
Prezzo: 6,00 Euro
Data di pubblicazione: 24 Gennaio 2013
Centodieci pagine di fumetto, una sessantina dedicate ad articoli e reportage, una gran bella copertina di Claudio Villa. Si presenta così l’Almanacco del West 2013, a cui hanno lavorato, tra gli altri, Graziano Frediani, Luca Crovi, Maurizio Colombo, Luca Fassina, Giuseppe Lippi. E, ovviamente, Mauro Boselli e Carlos Gomez, rispettivamente firme della parte testuale e dei disegni de “La pista dei fuorilegge”, cuore del volume di quest’anno dedicato al West.
Sia chiaro: gli scritti sulle uscite più recenti di libri, film e videogiochi ambientate nel, per dirlo all’italiana, selvaggio ovest non sono certo da considerarsi un mero corredo del fumetto. Stesso discorso per i dossier finali, sul regista statunitense John Sturges, sul cane attore Rin Tin Tin e sugli indiani a fumetti in formato baby.
Sono tutti scritti posati e ragionati, ricchi di informazioni, capaci di incuriosire e spingere ad approfondire gli argomenti con la visione o la lettura delle opere citate perfino chi il West proprio non lo ama.
Per quanto riguarda la storia, essa è la parte preponderante, come sempre, dell’annuale Almanacco. La sceneggiatura di Boselli è più lineare rispetto ad altre prove, a tutto vantaggio della scorrevolezza e della fluidità: si lascia leggere che è un piacere, velocemente e senza stancare. Non sarà un’avventura indimenticabile, ma non è affatto scontata e banale.
I disegni di Gomez sono un grande punto di forza de “La pista dei fuorilegge”. Dopo “Verso l’Oregon”, Speciale di Tex numero 25 del luglio 2011, il disegnatore argentino torna a solcare le vie impolverate del West mostrando ancora una volta tutto il proprio valore: il suo tratto aderisce sempre appieno alle scene che è chiamato a rappresentare, è dinamico, ogni volta chiaro e dettagliato. È, in pratica, un validissimo motivo per apprezzare le 176 pagine dell’Almanacco.