Kriminal Omnibus 15, recensione Mondadori Comics

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Le avventure del Re del Delitto diventano sempre più drammatiche come avrete modo di scoprire nel nuovo volume dell’edizione Omnibus di Kriminal! Non perdete altri storici episodi realizzati dai leggendari Magnus & Bunker!

Le avventure del Re del Delitto diventano sempre più drammatiche come avrete modo di scoprire nel nuovo volume dell’edizione Omnibus di Kriminal! Non perdete altri storici episodi realizzati dai leggendari Magnus & Bunker!



Luciano Secchi, alias Max Bunker, non è stato solo uno sceneggiatore capace di mixare molteplici atmosfere narrative nei suoi fumetti ma anche uno dei primi a usare la continuity sulla falsariga dei comic-book Marvel. Nelle storie di Alan Ford, Kriminal e Satanik le situazioni erano in costante evoluzione e i mutamenti risultavano spesso radicali. Lo stesso valeva per le psicologie dei personaggi che, episodio dopo episodio, diventavano sempre più complesse.

Ve ne potrete rendere conto con questo quindicesimo volume dell’Edizione Omnibus di Kriminal, classico indiscusso del fumetto italiano. In verità, già nelle uscite precedenti si erano visti cambiamenti importanti. Se si confronta, infatti, il Kriminal degli esordi con quello successivo si colgono differenze sia caratteriali che nei metodi. Se in principio Anthony Logan era spietato e crudele, in seguito si evolve, restando sempre un criminale ma con un suo codice morale, per quanto deviato. A modo suo, insomma, Anthony sviluppa una peculiare concezione del bene e del male. L’ingresso nella sua vita della splendida Lola aveva poi rappresentato un ulteriore stravolgimento e la donna, da personaggio secondario, era presto divenuta una vera e propria comprimaria della serie.



La morte del figlio della coppia aveva rappresentato poi un punto di non ritorno ma in questo libro che include storie realizzate tra l’aprile e l’agosto del 1969 le cose cambiano ancora. Dopo la sconfitta di Mister Ypsilon, Mister Atom e Lady Black, villain ricorrenti ormai eliminati, c’è un nuovo contesto. Kriminal dovrà affrontare le macchinazioni del Triangolo Isoscele, un gruppo di finanzieri dai metodi loschi. Avviene nel n. 200 della serie, originariamente uscito a colori. Trattandosi di un traguardo importante, Secchi decide di celebrarlo a modo suo narrando un avvenimento tragico che influenzerà per sempre lo status dell’antieroe. Senza spoilerare, specifico solo che Logan dovrà confrontarsi con una perdita terribile e a causa di ciò tornerà ad essere l’efferato assassino di un tempo.

Ma anche per Milton, classico antagonista di Kriminal, le cose cambieranno. Per una serie di circostanze non sarà più commissario ma non sparirà. Anzi, assumerà un ruolo che lo renderà comunque rilevante ai fini delle story-line. Secchi, come di consueto, delinea trame dal ritmo serrato e avvincente ancora oggi attuali e con il pretesto di un noir dai toni grotteschi denuncia la corruzione del sistema politico ed economico occidentale. E non perde l’occasione di fare curiose citazioni. Il servitore cinese di Anthony, per esempio, va al cinema a vedere un film su Alan Ford interpretato da Peter O’Toole. In quel periodo infatti Secchi stava per proporre il celebre agente segreto con il suo Gruppo TNT e Magnus nel disegnarlo si era proprio ispirato all’attore.



I disegni di Magnus, a loro volta, si affinano. Se nei volumi precedenti, il maestro era stato costretto a causa di una mole di lavoro non indifferente ad illustrare i personaggi utilizzando solo gli inchiostri e rinunciando in molte vignette agli sfondi, ora i character sono senz’altro più rifiniti. Benché la pagina sia quasi sempre composta da due vignette, a volte si notano lay-out più inventivi che rendono quindi Kriminal un’opera aperta alle evoluzioni grafiche e narrative. Pure questo quindicesimo volume di una delle pietre miliari del fumetto italiano è dunque imperdibile e vale un tentativo.

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