Voodoo n. 1 – Recensione Lion Comics

Pubblicato il 18 Aprile 2013 alle 17:00

Chi è Priscilla Kitren? Una splendida spogliarellista? Una supereroina? Un ibrido alieno braccato da una spietata agenzia governativa? Scopritelo in una nuova proposta del reboot DC: Voodoo, scritta da Ron Marz e disegnata da Sami Basri.

DC Miniserie n. 15 – Voodoo n. 1

Autori: Ron Marz, Josh Williamson (testi), Sami Basri (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 12,95, 16,8 x 25,6, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: aprile 2013


La DC Comics con il reboot ha deciso di far ripartire dal principio le avventure dei vari personaggi esistenti nel suo catalogo ma ha pensato pure di proporre alcuni character Wildstorm, defunta linea editoriale, un tempo casa editrice indipendente poi inglobata nel gruppo DC, che aveva pubblicato opere interessanti.  È il caso, per esempio, dello spietato e violento Grifter e del team Stormwatch. E anche di Voodoo.

Chi è Voodoo? Creata da Jim Lee e Brandon Choi, Priscilla Kitren è una splendida spogliarellista. A prima vista una stripper che agisce in un contesto supereroico può sembrare un’idea originale ma a mio avviso tutto dipende dal modo in cui il personaggio è utilizzato. E benché il concetto mi sia sempre parso intrigante, non mi ero mai fatto coinvolgere da Voodoo. Tuttavia, ho ritenuto giusto dare un’occhiata a questo volume che include i primi sei episodi del serial che introduce Priscilla nel DCU post-reboot.

A scrivere la storia è Ron Marz, sceneggiatore che in tutta franchezza non ho mai considerato eccelso e che viene quasi subito sostituito da Josh Williamson, nemmeno lui memorabile. E si sarà già intuito che Voodoo, almeno secondo me, non è il massimo. Priscilla, come scrivevo all’inizio, è una spogliarellista che lavora in un club a luci rosse. In realtà appartiene alla razza aliena dei daemoniti ma è il frutto di un esperimento genetico che l’ha resa un ibrido in grado di mutare forma a piacimento. Si trova sulla terra per controllare e spiare i supereroi che potrebbero impedire un’invasione da parte del suo popolo. Tuttavia, tra i ranghi dei daemoniti esistono contrasti e alcuni di loro cercano di uccidere Voodoo per ragioni che saranno spiegate in futuro.

E c’è l’agente Fallon, esponente dei Black Razor, squadra governativa che dà la caccia a Voodoo, forse per proteggerla da una non meglio identificata minaccia, forse per sottoporla a una serie di analisi o forse per neutralizzarla definitivamente. Non ci sono risposte precise, almeno per il momento, e Marz cerca di imbastire una trama piena di misteri, senza però riuscire a delineare qualcosa di realmente avvincente. Questo perché si mantiene a un livello superficiale. Ogni personaggio appare stereotipato, le battute sono banali e francamente risibili. È evidente nel caso della Lanterna Verde Kyle Rayner, guest star della prima story-line, descritta in modo piatto e monodimensionale. Inoltre, la vicenda si riduce a una serie infinita di lotte, botte da orbi, inseguimenti, sparatorie, tanto che il fumetto sembra la brutta copia di un action movie di serie zeta. E neanche i riferimenti ad eventi relativi alle serie di Superman e di Grifter contribuiscono a rendere più interessante il prodotto.

Inoltre, Marz e Williamson si fanno influenzare troppo dalle bad girls discinte degli anni novanta (ambito in cui in fondo appartiene pure Voodoo, in verità) e ogni occasione è buona per presentare Priscilla il più possibile seminuda, giusto per strizzare l’occhio al lettore nerd arrapato. E risulta irritante la descrizione dell’universo maschile: a quanto pare, i maschi, secondo Marz e Williamson, non sanno fare altro che rimbecillirsi non appena vedono una bella ragazza e anche in questo caso abbiamo a che fare con cliché stantii.

Dal punto di vista grafico le cose sono decisamente migliori. Il penciler Sami Basri fa infatti un buon lavoro e ha un tratto fluido e dinamico appropriato per la velocità e il ritmo sincopato della trama e spesso si concede inventive costruzioni delle tavole. E poiché il fisico procace di Voodoo è, ammettiamolo, l’unico elemento fondamentale della serie, bisogna ammettere che Basri riesce a raffigurare l’allure sexy di un’eroina assimilabile alle bellezze da calendario con indubbia perizia.

Ma nel concreto Voodoo è semplicemente un fumetto da sfogliare e non da leggere e perciò, malgrado i disegni, non mi sento di dare la sufficienza a questa nuova uscita.


Voto: 5

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