Instinct vol.1 – Recensione J-POP

Pubblicato il 13 Febbraio 2013 alle 10:49

Pensavate che tutte le variazioni sul tema vampiri/licantropi siano state fatte? Invece no!

Instinct vol. 1

Autore: Kazuki Tajima

Genere: Azione, drammatico, soprannaturale

Provenienza: Giappone, 2011

Casa editrice: Edizioni BD/JPOP

Data di pubblicazione: Febbraio 2013

 


Instinct, edito in Italia dalla JPOP della casa editrice milanese Edizioni BD, riesce a scrivere un altro capitolo dell’abuso dei succhiasangue e dei lupacchiotti.

Runwell City è una metropoli contesa tra due clan mafiosi, i Vito e i Gustav. I Gustav, nonostante tutto, sono i nostri eroi; il Boss della famiglia, tale Adolf, ha tre figli maschi: Rotario, Carlos e Gilbert. Questi tre ragazzi rispecchiano i classici personaggi di film, libri e fumetti. Il primo bonaccione, simpatico e altruista; il secondo silenzioso, scontroso, cattivo e freddo; infine il terzo, il più giovane è lo scavezzacollo, quello che non fa nulla di serio.
E come tutti i fannulloni, ha un grande destino, ma non lo sa!

Tutto il primo volume scorre tra brevi scontri di licantropi contro vampiri, trasformazioni in lupi e pipistrelli, con buon ritmo, senza mai annoiare. Parlando di mafia, è ovviamente onnipresente la gerarchia del Boss, dei figli e dei sottoposti, la fedeltà ai Gustav, il rispetto e l’odio verso i rivali. Inoltre, in tutta la storia, pesa la futura eredità dell’intero clan Gustav. Dispute interne tra i fratelli per comprendere chi sia davvero degno a esser nominato il nuovo Boss, e sopratutto con che politica.
Eppure, l’ultima parola spetta ad Artemis. Ma non è una persona o un vecchio saggio…


Il livello di disegni, sintetici ma molto dinamici ed efficaci, è alto. La struttura delle tavole accompagna bene il ritmo della sceneggiatura. Solita pecca, pochi, pochi sfondi, ma quando son presenti, sono molto ben fatti e dettagliati. Il tratto è molto interessante e, non me ne vogliano i fan e gli amanti di One Piece, ma molti elementi sono sicuramente stati presi come esempio. Basti pensare ad alcune grottesche rappresentazioni dei personaggi, il tratteggio in alcune espressioni, sintesi che Oda ha creato e perfezionato col tempo. Non è un punto di svantaggio per questo manga, anzi, è una nota che ci fa capire quanto si possa stare al passo con i tempi e ispirarsi, senza copiare.
Belli e molto funzionali anche i retini digitali, che enfatizzano alcune scene davvero toccanti, ma anche altre comiche o dinamiche.

Lettura consigliata, anche perchè in Giappone la serie comprende solo 2 volumi, in 150 pagine circa, succedono davvero tante cose e senza correre il rischio di annoiarsi, o di legarsi per anni a una serie infinita, e spesso con volumi noiosi.


VOTO 7

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