Leggende d’oggi – Christin/Bilal – Recensione

Pubblicato il 7 Febbraio 2013 alle 09:47

Raccolte in un cofanetto rigido e ad un prezzo notevolmente ridotto le tre bedè firmate dalla coppia Christin/Bilal che raccontano la perenne lotta tra classi sociali attraverso la lente del fantastico e dell’utopia.

Leggende d’oggi

Autori: Christin (testi), Enki Bilal (disegni), Dan Brown (colori)

Casa Editrice: Alessandro Editore

Provenienza: Francia

Genere: Fantasy/Fantascienza

Prezzo: € 34,99, pp. 168, colori

Data di pubblicazione: novembre 2012

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Liternos, uno sperduto paesino, si ritrova d’improvviso a galleggiare letteralmente nell’aria e successivamente a compiere un viaggio insieme a tutti i suoi abitanti che, dopo un primo momento di comprensibile stupore, si adattano alla situazione volgendola a loro vantaggio.

Il problema e la sua soluzione sono legati agli esperimenti della vicina base militare e all’apparizione di uno strano personaggio, noto come 50/22 B o Guesdin, coinvolto in diversi fatti “strani” in giro per il mondo e che appare sin da subito nell’introduzione alle Leggende (le prime nove tavole intitolate “La leggenda è nata così”).

Questa in estrema sintesi la trama de “La crociera dei dimenticati”, primo capitolo e prima leggenda delle tre raccolte nel cofanetto che presentiamo.

Ne “Il vascello di pietra” i protagonisti sono gli abitanti di un altro villaggio, Trehoët, che è prossimo ad una pesante ristrutturazione paesaggistica, voluta dal solito avido connubio tra pubblico corrotto e privato corruttore(politici e grandi magnati industriali), finalizzata a trasformarlo in ghiotta meta turistica.

La sua popolazione, costituita per lo più da pescatori, contadini e operai del vicino arsenale navale verrà guidata dal “nostro” 50/22 B e dal mago cieco che abita il castello che domina Trehoët, ultima e più antica roccaforte della civiltà che aveva popolato quella zona da secoli, verso una nuova meta.
Un’emigrazione di massa che coinvolgerà non solo gli abitanti di Trehoët ma anche gli spiriti dei loro antichissimi avi.

Tavola da "Il vascello di pietra"

Nuova colorazione di Dan Brown

A chiusura del trittico di avventure c’è “La città che non esisteva”  che si apre con la descrizione di un utopia sognata da un ragazzino e che vedremo lentamente realizzarsi grazie alle strategie di una ricca ereditiera, travolta dai sensi di colpa per le origini della fortuna piombatale addosso (il denaro e il potere raggiunto dal nonno sfruttando una popolazione e soprattutto un territorio).

Un’utopia – la realizzazione di una città ideale come isola felice in un territorio desertificato da decenni d’insano sfruttamento e isolata da questo grazie a delle gigantesche cupole trasparenti – che per alcuni arriverà presto a essere considerata una distopia  determinandone la fuga insieme all’enigmatico Guesdin, pronto a lanciarsi in una nuova Leggenda.


Leggende d’oggi nasce a metà dei gloriosi anni settanta come ciclo di sei avventure, indipendenti l’una dall’altra e da pubblicarsi sul settimanale (poi mensile) francese di fumetti Pilote – che ha avuto anche una sua versione italiana (Pilot) per i tipi dell’Isola Trovata – grazie all’incontro tra lo sceneggiatore Pierre Christin e il disegnatore Jacques Tardi.

La collaborazione con Tardi si limiterà alla sola prima Leggenda (Rumeurs sur le Rouergue raccolta tardivamente su albo solo dopo la pubblicazione delle due leggende successive) che viene citata in una vignetta del prologo “La leggenda è nata così” presente nel primo cartonato contenuto in questo cofanetto della Alessandro Editore.

Sarà l’incontro con il belgradese Enki Bilal, che in seguito si farà notare al grosso pubblico con la celebre Trilogia Nikopol (adattata poi al cinema grazie ad una pellicola, Immortel ad Vitam, diretta dallo stesso fumettista), a caratterizzare le cinque leggende successive che si concludono con le due celebri avventure Le falangi dell’ordine nero e Battuta di Caccia.

Sempre pubblicate da noi dalla Alessandro Editore, ma qui non presenti perchè più lontane per le tematiche trattate al flawour fantasy/fantascientifico che permea queste tre storie, le due lunghe storie appena citate andranno a formare un dittico a se stante intitolato succesivamente Secolo XX (da noi recuperabile nel volume monografico dedicato a Bilal della collana “I Maestri del Fumetto”).

Tavola da "La crociera dei dimenticati"

Bilal "vestito" dai colori di Brown

I testi di Christin riescono a descrivere le situazioni di crisi e degrado del ceto medio (e medio-basso) senza sprofondare nel melodrammatico grazie ad una spiccata vena umoristica affidata un po’ a tutti i protagonisti delle tre leggende. Proprio la scelta di non incentrare le avventure intorno alla figura del biondo  Guesdin (il cui ruolo scema da co-protagonista  de“La crociera dei dimenticati”, a semplice comparsa nella terza leggenda qui raccolta) ma di sviluppare l’interazione tra i grappoli di personaggi che si raccolgono dietro al problema individuato in ogni avventura, non può che dirsi felice.

Il Bilal che tratteggia le tavole delle prime due leggende è davvero un esordiente molto distante da quel che vedremo cinque anni dopo (“La crociera dei dimenticati” è del 1975, “La fiera degli immortali” – primo capitolo della Trilogia Nikopol – è del 1980) e il suo disegno è preda di fitti tratteggi che vanno semplificandosi  ne “La città che non esisteva” , sorta di anticamera al Bilal più noto per l’uso di tecniche miste che non per il solo disegno tenuamente colorato da Patricia Bilal e da lui stesso.

Proprio sul tema “colore” va aperta una doverosa parentesi:  l’edizione Alessandro non ristampa le tavole già serializzate da noi su Pilot e poi raccolte nei volumi monografici de L’isola Trovata bensì quelle ricolorate dell’edizione targata Humanoids/Dc Comics per il mercato anglofono intitolata Townscapes.

La colorazione digitale affidata a Dan Brown farà storcere il naso ai puristi dato il differente approccio alla colorazione – più realistica quella di Brown, più tonale ed espressionista quella dei Bilal (si noti come ogni tavola sia giocata su un colore principale, solitamente freddo, e sulle sue sfumature alternate ad un colore dalla “temperatura” opposta) – ma è pur vero che in assenza di un restauro dei colori originali (come avvenuto nella recente ristampa della saga dell’Incal di Jodorowsky e Moebius) gli “effetti speciali” di Brown si fanno ampiamente apprezzare (si vedano le tavole avvolte dalla fitta nebbia o le suggestive/i albe/tramonti resi digitalmente).

In conclusione non si può non menzionare la lodevole iniziativa della Alessandro Editore – che da anni pubblica bedè nel classico formato cartonato e ha sempre mostrato costante attenzione per l’artista jugoslavo – che raccoglie in un pregevole cofanetto cartonato le tre leggende (a suo tempo pubblicate separatamente) scontandole di oltre il 30%. Sconto che aumenta se il lettore si rivolgerà alle tante librerie on-line fermo restando che la Alessandro omaggia l’acquirente della robusta custodia decorata con un recente dipinto di Bilal dedicato alla saga.

Un ripescaggio intrigante, disponibile ora all’interno di una confezione che lo rende un regalo elegante che farà la sua bella figura nella libreria di casa di un amico…o nella vostra.


Voto: 8

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