Recensione Sette Psicopatici – Planeta DeAgostini

Pubblicato il 1 Aprile 2010 alle 07:29

Autori: Fabien Vehlmann (storia), Sean Philipps (disegni)

Casa editrice: Planeta deAgostini

Provenienza: Francia

Prezzo: 8.95  euro

 


Una cosa che mi ha fatto sempre irritare di certi autori è la loro capacità di tirare avanti, di diluire le proprie storie, opere per decine di pagine inutili, in cui assistiamo a complessi giochi stilistici, se siamo fortunati, o tediosissime parentesi di psicologia spicciola, se siamo un po’ meno fortunati.Un’attitudine che qui in Italia abbiamo imparato malauguratamente a sopportare, ed a cui non facciamo più tanta attenzione, arrivando a pensare che questo tipo di vizio retorico auto celebrativo sia degno di rispetto e segno di qualità.

Io, al contrario,  sono stato sempre affascinato dalla capacità della concisione, del riuscire a saper calibrare, misurare l’uso di ogni singola parola tanto da eliminare il superfluo e dare una forza maggiore e vibrante all’interno della frase. Lo stesso discorso vale per i fumetti. E anche per questa piccola opera di Fabien Vehlmann, autore francese conosciuto per Green Manor e Seuls,  in collaborazione con Sean Phillips, le cui matite sono state largamente apprezzate in opere come Criminal e Marvel Zombie.

La storia che abbiamo di fronte è in bilico tra il classico e l’assurdo: il progetto di mandare una squadra di 7 psicopatici dotati di talenti anormali per uccidere Hitler.  Su questa sceneggiatura molto libera si sviluppa una narrazione incalzante e precisa che riesce a pennellare la psicologia dei diversi personaggi, e soprattutto a orchestrare un gioco teatrale ricco di sorprese e cambiamenti di direzione: non  saranno banali  le malattie e le paure, il sadismo e le deformità del corpo; saranno simboli e grotteschi corto circuiti della mente, divertenti assurdi e tristi conseguenze.

Di pari passo i disegni di Phillips giocano efficacemente su un’atmosfera noir, cambiando velocemente di prospettiva, e facendo scelte cromatiche a volte ossessive ma sempre calzanti, in particolare quando si vuole esaltare le psicosi dei personaggi.

In definitiva un’opera piacevole per chi ama certo umorismo nero, certa triste ironia sapendo che la vita umana ne è piena ogni giorno.

 


Voto: 7

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