Capitan Cormorant e Altre Storie – Recensione Hugo Pratt

Pubblicato il 3 Dicembre 2012 alle 14:00

Rizzoli/Lizard ripropone alcuni gioielli del maestro Hugo Pratt nel volume Capitan Cormorant e Altre Storie: un’ottima occasione per riscoprire le gemme perdute del celeberrimo padre di Corto Maltese!

Capitan Cormorant e Altre Storie

Autori: Hugo Pratt, Mino Milani, Alberto Ongaro (testi), Hugo Pratt (disegni)

Casa Editrice: Rizzoli/Lizard

Provenienza: Italia

Genere: Avventura

Prezzo: € 26,00, 22 x 28, pp. 160, col. e b/n

Data di pubblicazione: ottobre 2012

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Che Hugo Pratt non sia solo il padre di Corto Maltese è noto a tutti e la meritoria riproposta dei gioielli realizzati da uno degli indiscussi giganti del fumetto mondiale da parte di Rizzoli/Lizard lo dimostra. Ma tra i numerosi volumi finora editi Capitan Cormorant e Altre Storie merita particolare attenzione poiché include gioielli da tempo introvabili e ingiustamente considerati di minore rilevanza.

Quando Pratt lasciò l’Argentina e tornò in Italia iniziò a collaborare con il glorioso Corriere dei Piccoli pubblicando storie pregevoli che facevano dell’avventura uno degli elementi fondamentali. In un elegante cofanetto, quindi, Rizzoli/Lizard ha recuperato Capitan Cormorant, fumetto da lui scritto e disegnato ambientato nel continente nord-americano del diciottesimo secolo. La trama è imperniata su un giovane gentiluomo, piuttosto ingenuo, coinvolto suo malgrado in una serie di intrighi e vicissitudini al fianco del coraggioso Capitan Cormorant.

Trattasi di un’opera realizzata nei primi anni sessanta e risente dello stile narrativo del periodo; non abbiamo a che fare con il Pratt maturo e introspettivo dei lavori più famosi; tuttavia l’artista riesce a costruire una story-line appassionante, divertente e contrassegnata da un ritmo veloce, e caratterizza sapientemente la psicologia dei personaggi. Tra incursioni in territori inesplorati del continente americano, fiumi impetuosi, oceani, apparizioni di poco di buono, di cannibali e di donne abituate a solcare correnti e a guidare navi, Pratt si rivela degno erede di autori classici come Scott e Jack London. E il disegno, pur lontano dall’impostazione stilizzata del suo ultimo periodo creativo, ha già superato il realismo degli esordi grazie alla sua raffinata essenzialità. Per giunta, il senso del movimento e dello scorrere dell’azione da una vignetta all’altra è eccezionale, al punto da ricordare, in diverse tavole, la struttura degli story-board cinematografici.

Ciò è evidente nei bozzetti della seconda storia di Capitan Cormorant che Pratt non riuscì a realizzare. Giustamente inclusi nel libro, rivelano la perizia e l’abilità di un artista che sarebbe divenuto un punto di riferimento per tanti. Malgrado siano, ripeto, bozzetti risultano straordinariamente rifiniti e compiuti. C’è poi un altro splendido esito creativo, Billy James. I testi sono di Mino Milani, uno degli autori simbolo del Corriere. La storia, situata nel settecento, è un altro bell’esempio di avventura. E Pratt illustra da par suo ampi spazi americani, capanne sperdute nel bosco e oceani con gusto innegabile; e il protagonista è un idealista implicato nelle macchinazioni di individui senza scrupoli, tra soldati, splendide e infide aristocratiche, indiani aggressivi e così via. I testi di Milani, letti con la sensibilità odierna, in certi momenti possono risultare forse un po’ verbosi ma restano comunque efficaci.

Il libro si conclude con Assalto al Forte. La sceneggiatura è di un altro ottimo autore, Alberto Ongaro, ed è collocata dopo la fine del conflitto tra inglesi e francesi per la conquista del Canada. Pratt, con la consueta eleganza, disegna una vicenda ricca di azione e pathos, e ci dona tavole di grande bellezza formale. Ribadisco che questo non è il Pratt delle opere più riflessive da tutti amate e conosciute ma Capitan Cormorant e Altre Storie è la dimostrazione del fatto che quando realizzò tali lavori era già un maestro. Da tenere d’occhio.


Voto: 7 ½

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