Le Storie n. 2: La Redenzione del Samurai – Recensione

Pubblicato il 16 Novembre 2012 alle 18:09

Qualche giorno fa, in occasione della recensione di Asso, la nuova graphic novel di Roberto Recchioni, abbiamo visto come la filosofia del Meifumado, la via del Samurai, sia particolarmente cara al prolifico e talentuoso autore romano. E proprio in questi giorni arriva nelle edicole la sua ultima fatica per il secondo numero de Le Storie, la nuova collana di graphic novel Bonelli, nella quale racconta il percorso di redenzione di un giovane soldato nel Giappone feudale.

La Redenzione del Samurai

Autori: Roberto Recchioni (Testi), Andrea Accardi (Disegni), Aldo Di Gennaro (Copertina)

Casa editrice: Sergio Bonelli Editore

Genere: Avventura

Paese: Italia

Prezzo: € 3,50

Data di pubblicazione: Novembre 2012


Dopo la diserzione del samurai Jubei Shimada, il suo allievo Tetsuo Kogawa è disposto a suicidarsi per lavare via l’onta di tale disonore. Il saggio signore del feudo decide invece di inviare Tetsuo alla ricerca del suo maestro per ricondurlo al suo cospetto. Il giovane si troverà ad affrontare un’orda di banditi affiancato dal ritrovato Jubei e da Ichi, un simpatico, anziano samurai cieco (o presunto tale) il cui nome è leggenda.

La storia è molto semplice e immediata, come lo sono spesso i chambara, i film di samurai stile Akira Kurosawa cui l’albo vuol rendere omaggio. La sceneggiatura, tradotta da un Andrea Accardi ispirato e certosino, si dipana tra dialoghi funzionali con qualche perla di filosofia, combattimenti spettacolari, suggestive vignette paesaggistiche e una cura maniacale nella ricostruzione scenografica e nei costumi.

Per descrivere ed esaltare al massimo lo scenario giapponese, lo sceneggiatore ricorre spesso a campi lunghi e lunghissimi attraverso vignette doppie, spesso consequenziali per conferire ritmo cinematografico alla lettura anche grazie alla totale assenza di didascalie e balloon pensiero. La costruzione della tavola si fa più eclettica nelle divertenti scene di combattimento per le quali Accardi fa largo uso di linee cinetiche e che rimandano inevitabilmente al linguaggio visivo dei manga.

L’effetto “fumetto giapponese” viene amplificato dagli effetti visivi usati per i flashback sui quali il disegnatore ricorre a retini e diverse tonalità di grigio. Sempre belli ed intensi i primi piani, notevoli i giochi di luce e ombra nella battaglia finale che si svolge al buio e sotto la pioggia.

La storia esprime a dovere l’etica e il codice d’onore dei samurai sfociando in un epilogo duro ed efficace. Tuttavia i tre protagonisti avrebbero meritato un maggior approfondimento e le 110 tavole dell’albo risultano poche per un racconto che poteva essere sviluppato con un respiro maggiormente ampio, magari sulla collana dei più corposi Romanzi a Fumetti Bonelli.

Si tratta comunque di un volume di gradevole fruibilità, una storia asciutta e trascinante con una resa grafica di grande impatto. Consigliato soprattutto agli amanti del cappa e spada giapponese.


Voto: 7,5

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