Jonathan Hickman, scrittore della serie Head of X, ha commentato la controversa retcon che è risaltato tra le pagine del numero 26 di Fantastici Quattro in uscita lo scorso novembre.
Il controverso retcon in X-Men
Il mondo Marvel Comics è molto vasto e proprio questo motivo può succedere che, qualche volta, alcuni fumetti non siano in linea tra di loro, sebbene facciano parte dello stesso universo.
È il caso di Franklin Richards, figlio di Reed e Sue Richards, che nelle pagine di Fantastici Quattro #26 in uscita a novembre è stato indicato come non-mutante. Benché lo stesso Franklin sia stato in precedenza aggiunto alla lista dei Mutanti Omega all’inizio della nuova era di X-Men e inoltre sia previsto un approfondimento del suo personaggio in un crossover tra i due fumetti, la sua non appartenenza al genere spiegherebbe i poteri cosmici che gli sono appartenuti fin dal 1982.
Le parole di Hickman
Jonathan Hickman, ai microfoni di Adventures in Poor Taste, ha commentato come il cambiamento dell’origine di Franklin abbia influenzato la storia che ha preparato e a cui sta lavorando tutt’ora:
“Beh, parte del problema nel parlare di queste cose pubblicamente – e questo è uno dei motivi (minori) per cui non lo faccio più tanto – è perché non serve a nessuno mostrare come viene fatta la salsiccia“
Poi ha detto:
“Quando stavo scrivendo Avengers, lavoravo in una struttura ristretta. Sapevo praticamente dove ero diretto per l’intera serie. Non tutti lavorano in quel modo, e sarebbe irragionevole che ci fosse un’aspettativa che tutti lavorassero in quel modo, ma lo faccio. Niente di tutto ciò cambia il fatto che un giorno mi sono svegliato e ho avuto a che fare con Old Man Steve Rogers, Superior Spider-Man, Unworthy Thor e Iron Man a un miliardo di miglia di distanza dalla Terra in Guardians. Queste sono solo le complicazioni naturali nello scrivere “Big Books” alla Marvel.
In conclusione, commentando X-Men:
“Ora, ovviamente, non avremmo tracciato la trama come abbiamo fatto in House of X e Powers of X e X-Men / Fantastic Four se non avessimo programmato di lavorare con quella roba – e chissà, potremmo ancora – ma la verità è che la storia di Dan si è evoluta. Il che è un po’ il punto più ampio.
Poi del collega ha riferito:
Dan è l’autore dei Fantastici Quattro. Lui scrive il libro. E io lo sostengo nello stesso modo in cui io sosterrei Leah nel suo o Zeb nel suo e così via. Velocità e dimensione rendono il lavoro abbastanza difficile e nessuno di noi ha il tempo o l’energia da risparmiare in inutili controversie territoriali. E alla fin fine, si sta parlando di personaggi che sono stati in giro per più di 50 anni. Andrà tutto bene.”
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