Storia delle Console – Parte 1: gli anni ’70

Pubblicato il 2 Agosto 2020 alle 12:00

L’arrivo della nuova generazione è ormai alle porte ed entro la fine del 2020 vedremo il lancio di PS5 e Xbox Series XNintendo nel frattempo segue la sua filosofia di non competere con nessuno e lo Switch prosegue con le sue ottime vendite e il parco titoli che si ampia sempre più a distanza di 3 anni dal lancio. Le cose erano molto diverse agli albori del medium e le console tra cui scegliere non erano così poche. Ma sopratutto, il ruolo di Nintendo non era quello di adesso, a volte quasi defilato.

La casa di Kyoto era infatti il maggiore colosso dell’industria negli anni ’80 e la prima metà dei ’90. Deteneva il più alto numero di IP e trainava praticamente quasi da sola l’economia videoludica, che allora non fatturava così tanto (e che del resto richiedeva molti meno capitali da essere impiegati). Cosa fu quindi la prima generazione di console e da dove nasce la storia delle console per come le intendiamo oggi?

generazione console
Al momento Sony e Microsoft sono le maggiori competitrici del mercato.

Con l’arrivo della nona generazione di console, è forse giunto il momento di ripercorrere le tappe della loro storia, analizzandone l’evoluzione e partendo dalla prima generazione. Questo non solo per vedere come giocavamo, ma anche per capire cosa ci aspetterà in futuro e comprendere le differenze con l’industria odierna, di cui molti nomi sono cambiati o in alcuni casi addirittura scomparsi. Tuffiamoci insieme in questo primo episodio degli speciali che ci accompagneranno al lancio della nona generazione!

La prima generazione di console: da Pong all’ambizioso Odyssey

odyssey
L’Odyssey nel suo design che sprizza anni ’70 da tutti i pori.

Siamo abituati a console che oggigiorno presentano numerose funzionalità. Proprio alcuni giorni fa si parlava di una feature nuova di PS5, dedicata all’accessibilità immediata di determinati contenuti. Ma non è sempre stato così nella storia delle console: i dispositivi degli anni ’70 avevano molto spesso un unico gioco incorporato ed era dunque possibile giocare solo quello. Le console di Pong erano diffusissime e numerose. Ognuna proponeva una versione leggermente diversa e con possibilità di essere giocata da più giocatori. Del resto, Pong era uno dei primi videogiochi mai commercializzati e di sicuro quello più famoso. A tentare una strada diversa fu lo sfortunato Magnavox Odyssey, considerata la prima vera console casalinga in assoluto.

Uscito nel 1972, nonostante i primi prototipi risalissero al ’68, l’Odyssey non fu un grande successo commerciale, piazzando circa 350.000 unità. I motivi di questo insuccesso sono da ricercarsi in una scarsa campagna pubblicitaria e il fatto che la console venisse venduta solo nei negozi dell’azienda. Insomma questo progetto molto ambizioso non ebbe il successo sperato, ma gettò le basi per le console come le intendiamo oggi: dotati di più funzioni e con un parco titoli variegato.

Odyssey layout
Alcuni dei layout disponibili per l’Odyssey. Sulla destra si può notare il manuale d’istruzioni.

I giochi dell’Odyssey non avevano titoli: ognuna delle cinque cartucce presentava un semplice numero e bisognava fare riferimento al manuale d’istruzioni per capire come giocare. Era necessario inoltre applicare sullo schermo le pellicole in dotazione con la scatola per creare il layout di gioco. Risulta quindi chiaro che la console potesse essere fruibile solo su determinate televisioni dell’epoca.

Non solo: poiché il layout del gioco non era implementato nel gioco stesso, i giocatori erano tenuti a rispettare le regole e non fare di testa propria. Un video esplicativo di alcuni anni fa è stato realizzato dal noto pioniere di YouTube Angry Video Game Nerd. Si evince facilmente anche l’ammontare di fantasia necessaria per giocare ad una console che proponeva spesso giochi piuttosto astratti e in cui le forme degli oggetti andavano interpretate.

Insomma, pur non facendo la storia delle console, l’Odyssey lasciò un’importante impronta nell’industria e sebbene solo della prima generazione, avrà una certa influenza anche in quelle successive.

L’arrivo di Coleco e Nintendo

color tv game
Il Nintendo Color TV Game.

Non sono in molti a saperlo ma, sebbene il Nintendo Entertainment System (conosciuto in Giappone come Famicom) fu la console che consacrò la compagnia di Kyoto nella storia delle console, non si trattò affatto della prima che produsse. Nel 1977 infatti fu lanciata sul mercato il Color TV Game, mai uscita fuori dal paese del Sol Levante. Questa console di prima generazione possedeva cinque modelli con dei set di giochi differenti. Si trattava per la maggior parte di giochi di sport come Tennis, Ping Pong, Hockey, ma sempre in una versione piuttosto semplicista e approssimata date le limitazioni tecniche dell’epoca.

tennis tv game
Ecco un esempio di come appariva un gioco di Tennis sul Color TV Game.

Anche l’azienda Coleco, con il suo Telstar si avvicinò alle console casalinghe nel 1976. Anch’esso proponeva una versione di Pong e continuò a produrre nuovi modelli fino alla fine del 1978. Telstar tentò anche di inserire la grafica a colori e di dare maggiore varietà ai pong, presentandoli come sport diversi. Addirittura vi erano joystick rimovibili su alcuni dei modelli. Insomma, le sperimentazioni e i tipi di console erano molto più numerosi di oggi. Uno degli ultimi modelli del Telstar adottò a sua volta le cartucce: si trattava del Telstar Arcade. 

Atari e l’inizio della scalata al successo

atari pong
L’originale Atari Pong.

La storia delle console non sarebbe la stessa senza Atari. Gli anni ’70 sono principalmente il decennio della sua ascesa. Si tratta infatti di una delle compagnie più influenti della storia pionieristica dei videogiochi. Atari era l’azienda che aveva prodotto Pong e che nel 1972 lo aveva portato nella sua prima incarnazione arcade. La sua console dedicata a Pong era datata 1975 ed era la più semplice delle versioni: uno schermo nero con dei piccoli punti bianchi per indicare gli oggetti di gioco e il punteggio dei giocatori. La fama dell’Atari Pong era rimasta intaccata per tutti gli anni ’70, nonostante l’arrivo dell’Odyssey, del Telstar e del Color TV Game. 

Da lì in poi Atari avrebbe iniziato ad investire grosse somme di denaro per lo sviluppo di nuove console con cartucce piuttosto che limitate ai singoli chip di gioco. Questo darà poi il via alla seconda generazione di console che partirà intorno al 1976. Dall’impressionante numero di centinaia di console diverse tra cui scegliere, il numero diminuì di molto e la tecnologia divenne molto più sofisticata rispetto alla prima generazione.

Ma di questo ne parleremo nel prossimo speciale dedicato alla storia delle console! Per la storia delle console di prima generazione questo è tutto. E voi avete mai posseduto una di queste macchine rivoluzionarie?

Atari Pong Mini Arcade

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