I 7 migliori manga su come si realizza un manga

Pubblicato il 2 Giugno 2020 alle 11:15

Perché? Perché non tutti sanno come si realizzo o attraverso quali tormenti bisogna passare per vedere pubblicata la propria idea. Un percorso spesso difficile e tortuoso soprattutto nel mondo dell’editoria dei manga.

Paradossale ma è vero, anche per capire come si realizza un manga si può… leggere un manga.

Bokuman

Bokuman
Bokuman

No, non è un errore di battitura. Bokuman è il fratello sconosciuto di Bakuman. Tutto è nato come risposta al celebre manga di Ohba e Obata, dopo aver letto una frase molto critica sulla figura del salaryman il controverso mangaka Shuho Sato, in compagnia di Tokihiko Ishiki, ha deciso di rispondere per le rime ai colleghi. Bokuman doveva essere una rappresentazione reale, nudo e crudo del mondo mangaka. L’obiettivo era raccontare il lato oscura dell’editoria giapponese.

Progetto che è stato annunciato a gran voce, peccato che dopo l’uscita del secondo capitolo Shuho decise di interrompere i lavori sul manga e la collaborazione con Ishiki. Le cause non sono ancora chiare si sa solo che: il terzo capitolo è coinciso con la fine sella serie; la carriera e la credibilità di Shuho è stata rovinata.

Dojin work

Doujin work
Doujin work

Entriamo nell’oscuro, bagnato e controverso universo delle Doujin. Facciamolo con due studentesse universitarie ossia Tsuyuri veterana mangaka di doujin dal forte contenuto sessuale spesso violento e Najimi, disegnatrice per passione decide di iniziare a produrre fumetti erotici spinta dall’amica Tsuyuri e per motivi economici.

Una panoramica del mondo dei manga underground, spesso definiti a torto come pornografia, senza provare a comprendere il dura lavoro che ci sta dietro.

Una vita tra i margini

Una vita tra i margini
Una vita tra i margini

Anche se il nome del protagonista di questa opera autobiagrafica è diverso da quello dell’artista è evidente che dietro il personaggio di finzione Hiroshi Katsumi si nasconde l’autore, il mangaka Yoshihiro Tatsumi. Ripercorriamo la lotta di un giovane disegnatore di manga che inizia la sua carriera solo come un modo per uscire dal disagio economico, fino a tramutarsi in una vera vocazione.

Il tutto dietro il contesto in continuo mutamente del Giappone del XX secolo. Una vita tra i margini è molto di più, è la storia di come si è evoluto negli anni il concetto stesso di manga, soffermandosi in particolare su due delle figure che hanno reso possibile il cambiamento.

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Il diario della mia scomparsa

Il diario della mia scomparsa
Il diario della mia scomparsa

Hideo Azuma, un nome che forse qualcuno ricorda, è il creatore di grandi successi come Pollon e Nanà supergirl, per molti altri è un personaggio sconosciuto. Il diario della mia scomparsa racconta in prima persona uno dei momenti più bui e tristi della storia del mangaka e del mondo dell’editoria in generale.

Seguiamo Hideo nella sua discesa verso gli abissi: lo stress causato dal troppo lavoro che sfociano nell’alcolismo, dimenticato da tutti, costretto a fare lavori saltuari nonostante le sue competenze. In uno stato di totale follia mentale arriva a dover vivere per un certo periodo come senzatetto.

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Ore wa mada honki dashitenai dake

Ore wa mada honki dashitenai dake
Ore wa mada honki dashitenai dake

Se pensate che il mondo dei manga sia solo rose e fiori vi sbagliate di grosso. Se pensate che il motto “con impegno ci posso riuscire” siete fuori strada. Se pensate che basta volerlo e rischiare per ottenere il traguardo vi sbagliate di grosso. Lo sa bene Shizuo Oguro 41 anni, stanco della sua vita da impiegato decide di mollare tutto per dedicarsi alla sua grande passione: disegnare manga.

I risvolti iniziali non sono dei migliori, la motivazione che sembrava avere all’inizio è molto meno di quella che pensava. Riuscire a farsi pubblicare da un editore è più complesso di quanto si aspettava e l’incombenza delle spese fisse mensili da gestire senza una fissa entrata è persistente.

Gekkan shoujo nozaki-kun

Gekkan shoujo nozaki-kun
Gekkan shoujo nozaki-kun

Abbandoniamo i manga duri e a tratti crudeli sul come realizzare manga visti fino ad ora per una serie più leggera e di cui è stato realizzato anche un breve adattamento animato. Chiyo è una liceale goffa e timida, decide di dichiararsi a Nozaki il suo compagno di classe che le piace da tempo. Poco prima della confessione le parole non vogliono uscire, tuttavia Nozaki ha capito tutto e prontamente le fa il suo autografo.

Il ragazzo è in realtà Sakiko Yumeno celebre mangaka di storie d’amore. Inizia per Chiyo un’avventura come assistente, arruolata a forza, di un mangaka fuori dalle righe.

Bakuman

Bakuman
Bakuman

Se si vuole parlare di manga che raccontano come creare un manga il primo pensiero corre, e a ragione, a Bakuman. Il ritorno alla collaborazione tra Ohba e Ogata ha dato vita ad un altro prodotto di tutto rispetto. Seppur non perfetto e con troppi elementi bonisti, la serie ha il grande privilegio di entrare nel vivo del mondo dell’editoria presentando vari aspetti.

Dalle difficoltà di pubblicazione, all’importanza dei fan e dei sondaggi, passando poi per il duro lavoro che richiede l’essere mangaka ai sacrifici necessari per raggiungere la vetta. Il tutto in chiave leggera ma mai scontata o banale.

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