I 5 migliori videogiochi basati sulla diffusione di un virus

Pubblicato il 30 Gennaio 2020 alle 13:00

Il diffondersi del Coronavirus in Cina ha sollevato una isteria di massa anche in Occidente, risvegliando, pare, paure ancestrali più o meno motivate date dalla poca informazione e preparazione generale sul Coronavirus… o magari siamo ancora memori delle nostre serate passate a giocare a Resident Evil e compagnia infettante, cosa che evidentemente ci ha colpito nel profondo, più di quanto vogliamo ammettere.

Sia come sia, ecco cinque giochi che senza una pandemia (o un rischio di pandemia) non avrebbero lo stesso fascino…

Plague, Inc.

Sembra che in Cina, con il diffondersi del Coronavirus, ci sia stata anche la riscoperta di un gioco piuttosto datato, almeno nela sua versione originale: stiamo parlando di Plague, Inc., uno strategico in tempo reale uscito addirittura nel 2012 sui sistemi mobile (ma poi convertito anche per PC e console con la versione Evolved).

Nel gioco l’obiettivo è quello di distruggere l’intera popolazione mondiale con un’epidemia prima che venga trovata una cura. Il gioco permette di scegliere il tipo di agente patogeno, il nome della malattia ed il Paese da cui partire con l’infezione. Dopodiché  sarà possibile “migliorare” il patogeno, conferendogli tutta una serie di caratteristiche come nuovi mezzi di diffusione, la farmacoresistenza o il riarrangiamento genetico, rendendolo sempre più letale.

Insomma, il gioco ideale se siete in Cina e volete farvi nuovi amici!

Syphon Filter

Nel 1999 è uscito per la prima mitica Playstation un gioco di SIE Bend Studio (ex Eidetic) che è diventato un classico per la console di casa Sony, se non altro per le sue atmosfere: stiamo parlando di Syphon Filter, il cui titolo viene tratto proprio da una terribile arma virale.

Successivamente, nel corso dell’avventura si scoprirà che il Syphon Filter è un’arma biologica di nuova generazione, capace di colpire determinati gruppi etnici con grande precisione. Ma la vera potenza del virus sta nel fatto che può essere riprogrammato.

In realtà lo sparatutto in terza persona in questione ha una trama che arriva allo spionaggio e all’azione, a differenza del precedente titolo indicato che pone al centro la diffusione del virus.

In ogni caso il successo è stato veramente molto grande, anche per le tematiche nuove che venivano introdotte, tanto che il primo capitolo si guadagnò ben tre seguiti, l’ultimo dei quali, Omega Strain, è uscito nel 2004 sulla sorella maggiore, la PS2.

Days Gone

Playstation 4 è invece la piattaforma su cui i ragazzi di SIE Bend Studio (ebbene sì, ancora loro) hanno fatto girare Days Gone. In questo gioco del 2019 il protagonista è Deacon “Deek” St. John, un ex militare ed ora cacciatore di taglie, che vive in un mondo post-apocalittico a causa di una pandemia che ha trasformato le persone in creature sovrannaturali ma private della ragione, chiamati «furiosi» e che alcuni venerano proprio come delle divinità.

L’epidemia, si apprende dal gioco, è scoppiata due anni prima, causando la morte di innumerevoli persone e la rapida caduta della civiltà.

Proprio a causa del contagio Deacon ha dovuto separarsi dalla moglie Sarah, da lui messa su un elicottero di salvataggio della NERO (ente governativo il cui incarico è quello di aiutare i superstiti); e una parte della trama del gioco sarà proprio la ricerca della moglie da parte del protagonista.

Tuttavia, se avete ultimato il gioco, saprete che la trama riguardo alla proliferazione del virus è in realtà molto più complessa rispetto a quanto si pensava, in quanto orchestrata ai piani alti per consentire al virus di poter mutare e quindi colpire molte più persone in maniera indiscriminata (ma non dimentichiamo gli animali…).

The Last of Us

Naughty Dog ci porta in una atmosfera simile almeno nelle premesse a quella di Days Gone con The Last of Us, il cui primo capitolo esce nel 2013 originariamente per PS3 (ne uscirà una versione remastered per PS4 nel 2014).

Siamo negli Stati Uniti del 2013 e Joel è un padre single che vive con sua figlia adolescente, la sua amata Sarah. Una sera, tuttavia, tutto cambia: un fungo parassita chiamato Cordyceps, che già precedentemente ha causato seri problemi all’agricoltura a livello mondiale, mutatosi ha cominciato ad infettare anche gli esseri umani, creando dei mostri.

A questo punto padre e figlia cercano di scappare lontano dalla città, ma Sarah viene colpita da un colpo di fucile di un militare. Purtroppo la ferita si rivela fatale e la piccola muore tra le braccia di Joel.

Nel 2033, l’America si è ormai mutata in uno scenario postapocalittico per i suoi abitanti dato che l’infezione ha ucciso il 60% della popolazione mondiale, la civiltà umana è collassata e i sopravvissuti ora vivono in un clima di violenza continua.

L’esercito ha vanamente tentato di arginare l’epidemia con varie zone di quarantena, ma queste misure sono combattute dalle Luci; saranno proprio le Luci a ingaggiare Joel per far scappare Ellie, una ragazza che ha un dono particolare e che risveglierà l’umanità del nostro protagonista.

Resident Evil

Quando il primo Resident Evil di Capcom arrivò sugli scaffali dei negozi nel 1996, è davvero il caso di dire che nulla fu come prima; non solo per il genere che vedeva praticamente con esso la luce, ma anche per il mondo dei videogames in generale, che, grazie alle tematiche più mature, catturava tanti nuovi appassionati grazie alla fama che la Playstation andava acquisendo.

La trama è presto detta (oltre che nota): nel 1998 i membri S.T.A.R.S. della squadra Alpha (formata da Chris Redfield, Jill Valentine, Albert Wesker, Barry Burton, Joseph Frost e Brad Vickers) atterrano con il proprio elicottero nei pressi di una villa tra le montagne di Raccoon City per recuperare la squadra Bravo, inviata per prima ad indagare sul caso ma poi scomparsa, ed investigare su alcuni omicidi. Tuttavia la squadra è attaccata da un branco di cani zombi che la costringono a rifugiarsi in una misteriosa villa.

L’immobile si scopre essere l’accesso ad un centro di ricerca della Umbrella Corporation, in cui vengono svolti esperimenti illegali su armi biologiche che hanno portato alla creazione di nuove specie mutanti e di virus capaci di modificare la struttura cellulare. Purtroppo questi virus hanno un enorme fattore di contagio, e presto gli stessi membri dell’équipe medica e il personale di servizio si trasformano in non morti.

I virus di Resident Evil hanno fatto la storia non solo dei videogiochi, in quanto sono arrivati anche al cinema e nei fumetti, creando un franchise che ha dato vita a innumerevoli capitoli, per ogni console casalinga cui possiate immaginare; eppure ogni volta il fascino e le atmosfere che non ci hanno in effetti mai abbandonati non ci stancano mai e Jill Valentine e Chris Redfield avranno sempre un posto particolare nel nostro cuore di videogiocatori.

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