American Gods 2×08 – Moon Shadow | Recensione

Pubblicato il 30 Aprile 2019 alle 20:00

Episodio conclusivo di questa seconda stagione di American Gods che, con focus mirati e una perfezione tecnica, ha incantato ancora una volta il pubblico trascinandolo nell’universo narrativo “magico” di Neil Gaiman.

Manuel Lucaroni
Manuel Lucaroni
2019-04-30T20:00:06+00:00
Manuel Lucaroni

Episodio conclusivo di questa seconda stagione di American Gods che, con focus mirati e una perfezione tecnica, ha incantato ancora una volta il pubblico trascinandolo nell’universo narrativo “magico” di Neil Gaiman.

Il penultimo episodio della stagione, Treasure of the Sun, si è chiuso con un incredibile colpo di scena: dopo l’incredibile excursus sul passato storico di Mad Sweeney, il Leprecauno, o meglio il re e Dio glorioso dell’antica stirpe irlandese dei TúathaDé Danann, si è scagliato contro Odino, stanco di essere alla sua mercé. Come prevedibile però, tra lui e Mr. Wednesday si è posto Shadow, armato della lancia Gugnir, e lo scontro sembra essere stato fatale per il dio irlandese. Il tragico evento ha inoltre fatto conoscere la verità al nostro protagonista, ora al corrente delle manipolazioni effettuate da Odino stesso sulla sua vita, già molto tempo prima che lo assumesse come guardia del corpo.

Dopo una serie di episodi sostanzialmente concentrati sull’espansione e l’approfondimento del mondo di American Gods, questo finale di stagione sembra promettere scintille ed uno sviluppo concreto della situazione bellica tra Nuovi e Vecchi Dèi, per chiudere in bellezza il cerchio iniziato con la fantastica premiere.

IL POTERE DELLA PAURA

La morte di Mad Sweeney ha rotto inevitabilmente gli equilibri all’interno della fazione dei Vecchi Dèi e, mentre Shadow riflette sull’accaduto, i Nuovi Dèi preparano un attacco pronto a colpire duramente Wednesday: grazie al potere di New Media, e all’aiuto di un nuovo e rinvigorito Techical Boy, Mr. World mette in atto una macchina del potere attua a diffondere il caos tra la popolazione. Controllati attraverso la paura, i cittadini risultano stretti nella morsa dei Nuovi Dèi, che usano tutte le armi a loro disposizione per infangare il nome di Mr. Wednesday e Shadow. Nel mirino della popolazione, considerati dei veri e propri terroristi, non possono far altro che nascondersi: e mentre Odino decide di fuggire ben prima dell’inizio dell’attacco, Shadow si troverà nel bel mezzo del caos, costretto ad un improbabile fuga e a confrontarsi grazie a Yggradsil con la sua vera identità allontanandosi, inoltre, sempre di più da Laura, presa ad elaborare in una maniera tutta personale la perdita del Leprecauno.

IL MIO RAGAZZO

Il finale di stagione, Moon Shadow , chiude un cerchio iniziato con una premiere letteralmente “divina”: quello che doveva essere il tema centrale, ovvero la guerra tra Nuovi e Vecchi Dèi, è rimasto sullo sfondo per dare spazio alle storie e alla psicologia delle varie divinità, protagonisti indiscussi del mondo di Neil Gaiman riproposto in TV da Starz. In ogni storia, in ogni esplorazione, c’è sempre stato spazio per mostrare allo spettatore qualche frammento personale del protagonista Shadow, seminando indizi sulla sua vera identità e sul suo vero potenziale, alludendo e mai scoprendo del tutto le carte, tenendo alta la tensione e la curiosità verso un personaggio inevitabilmente centrale nelle trame. Quest’ultimo episodio risulta essere una summa di tutti questi piccoli indizi seminati, un grande puzzle che mischia tutti i pezzi fin qui presentati in maniera rivelatrice ma allo stesso tempo misteriosa, rivelando sostanzialmente una grande verità senza presentarla direttamente.

Finalmente, gli spettatori hanno modo di capire cosa realmente ha spinto Odino ad entrare così pesantemente nella vita di Shadow e quale sia effettivamente il ruolo del protagonista stesso sia all’interno della lotta tra le varie divinità, sia nella serie stessa. Rasentando quasi la perfezione a livello tecnico, Moon Shadow racchiude perfettamente in sé il tono e le caratteristiche di questa seconda stagione di American Gods: lenta, riflessiva, incantatoria, quasi attua a sfidare l’intelletto e l’occhio dello spettatore mostrando narrativamente e visivamente tutta la meraviglia del mondo della saga. Per presentare lo sviluppo della guerra e la sua conclusione, la serie avrà tempo nella prossima stagione, ma di una cosa ha già convinto il pubblico: la bellezza di American Gods è il mondo e le tematiche che ha da proporre, in un gioco che coinvolge solo e totalmente lo spettatore. Confezionando questo punto di forza con colonne sonore, dialoghi e montaggi suggestivi, coinvolgenti e psichedelici, la produzione ha realizzato la trasposizione dal libro alla televisione come meglio non si poteva. In attesa della prossima stagione, per una serie già pronta a diventare un cofanetto Home Video da vedere e rivedere dai fan.

In Breve

Giudizio Globale

9.0

9

Punteggio Totale

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