Recensione Valter Buio n. 1 e 2 – Star Comics

Pubblicato il 1 Settembre 2010 alle 08:33

Autori: Alessandro Bilotta (testi), Sergio Gerasi (disegni per il n.1), Andre del Campo (disegni per il n.2)
Casa editrice:
Star Comics
Provenienza:
ITA
Prezzo:
2,70€


Non c’è lavoro in Italia. E l’idea di uno psicanalista dei fantasmi, degli spiriti non è difficile che venga in mente di questi tempi. Naturalmente c’è modo e modo di affrontare questo tipo di lavoro. Chi si imbacucca con monili, souvenir dall’Egitto, si libra su frasi fatte e rituali kitsch. Chi non si prende troppo sul serio e viene preso come  nuovi “santoni”. Chi invece ha un dono, lo mette in pratica, magari seguendo qualche briciola di etica morale, ma non si può certo dire che si possa adagiare sul successo o il rispetto altrui.

Qui, con Valter Buio, siamo nel terzo caso. Roma, studio in ufficio galleggiante sul Tevere. Buio può vedere gli spiriti, ci può conversare. Può scavare dentro di loro, per capire quale sia il motivo. La causa che li ha tenuti fermi nel limbo, nello spazio grigio e neutro tra la vita e l’aldilà.  Ma non ci si muove.  Il problema di questa nuova mini-serie di casa Star Comics è il suo fossilizzarsi su un uso superficiale di  stereotipi di personaggi, situazioni, dialoghi  e anche di linguaggi.

I morti che troviamo in queste prime storie, che siano giovani ragazzi suicidi, o uomini, artisti con sensi di colpa e vecchie paure nascoste, hanno una particolarità: vivono la morte non come esperienza spirituale ma come un semplice livello o problema psicologico da oltrepassare. Una visione  sui generis della concezione di morte che avrebbe potuto portare a giochi narrativi ben più profondi e elaborati delle semplici diagnosi che vediamo invece proclamare tranquillamente dal protagonista. Padri dominanti, madri remissive, fidanzate indifferenti, vecchi scheletri nell’armadio… il tutto portato avanti tra spunti più o meno tragici fino alla dissoluzione, alla catarsi finale in cui toni patetici, di totale, improvviso pentimento e illuminazione dissolvono un sistema di simboli, di sfumature, di pensieri nascosti che poteva essere più dettagliato, delineato più intimamente.

Sicuramente si può parlare, a concausa di questa mancata complessità, di un problema di economia della narrazione. Oltre alla storia episodica in sè infatti, sin dal primo volume comincia a tratteggiarsi quello che sarà un ulteriore background emotivo e narrativo, ovvero la situazione sentimentale di Valter Buio: da una parte ancora attaccato alla moglie da cui si è separato, e che sorveglia di notte dalla sua macchina, e dall’altra, in procinto di infatuarsi della giovane segretaria che ha appena assunto (e che “naturalmente” non può resistere al suo fascino). Questo secondo palco dei personaggi prende velocemente spazio, e già nel secondo volume ha un ruolo dominante, tanto da rendere talvolta   lento lo svolgersi della trama principale.

Da questa piccola “telenovela” interna, spostiamoci ora ad analizzare i disegni. I primi due volumi sono stati disegnati da autori dallo stile molto differente, che hanno saputo interpretare i personaggi e le storie con punti di vista decisamente eterogenei. Sergio Gerasi , ha un tratto elegante e per certi versi corposo. Dona una densità molto fluida ai corpi dei personaggi, sottolinenando al tempo stesso la tensione emotiva, i dubbi, le paure interne che traspaiono dalle figure degli spiriti. Sebbene a volte siano appesantiti da una eccessiva sfumatura d’angoscia, in momenti in cui questa stona con le azioni, l’atmosfera presente, il tratto di Gerasi riesce a destreggiarsi dentro una griglia molto classica  e lineare, giocando su effetti fotografici non molto complessi ma di buon effetto. Altro approccio ha invece Andrea del Campo, che vive di essenzialità e leggerezza. Gratta così sulla carta il nervosismo di Valter e la sua personalità confusionaria, oltre a regalare un convincente uso delle ombre  che ben esalta scene altrimenti abbastanza apatiche.

In conclusione un’opera che già ha tracciato il suo naturale sviluppo e che sicuramente può piacere ai molti che amano qualsiasi cosa sia connessa a temi di carattere soprannaturale e che, al contempo,  non sia troppo ricco di spunti splatter o puro horror. Vive un po’ di stereotipi e movimenti prevedibili e questo può sicuramente allontanare dalla lettura chi cerca un’opera impegnativa da leggersi su più piani… spero solo che nei numeri successivi il lato psicologico sia affrontato in maniera meno manualistica e più irrazionale.

E ora cosa dire prima dei saluti finali? Un  piccolo appunto  scritto di traverso: Un piacevole sorriso al momento di veder citato il  mai troppo compianto Philip K.Dick con le parole “Voi Siete i Morti” (riferimento al romanzo di fantascienza UBIK) e allo stesso tempo, la tanta troppa pubblicità, messa qua o là, nelle vignette, che sinceramente da noia a vedersi vista la mole che già dobbiamo sorbirci in Tv.


VOTO: 5,5

MICHELE GUERRINI

SECONDO PARERE

Le serie italiane mi hanno sempre incuriosito, vedere come il fumetto italiano si è evoluto dopo Dylan Dog per dirla semplice, ma nessuna in particolare mi aveva davvero stimolato anche perchè non sempre le idee degli autori e le vendite avevano unito editori, autori e pubblico.

Così sfoglio Valter Buio, la più italiana delle nuove serie Star Comics, la preview non mi aveva affatto stimolato: Valter Buio fa lo psicanalista ma i suoi clienti sono fantasmi.

Detta così non convince lo so ma i testi di Alessandro Bilotta sono brevi, concisi e compendiosi; il plot è intelligente il primo caso che Valter affronta, in un Roma trasteverina ed esoterica quanto basta, in realtà è solo un pretesto per introdurre quello che probabilmente sarà il filo conduttore di tutta la serie ovvero l’infazia di Valter e il misterioso dott. Bruno Cuper.

Semplici ed efficaci i disegni di Sergio Gerasi tratteggiano Valter come un novello e più scapestrato indagatore dell’incubo, e i comprimari sono davvero funzionali dalla spigliata segretaria Cecilia al medium sporcaccione il conte Balestra una macchietta niente male!

Non ho trovato grossi difetti di sorta nella narrazione tanto è vero che l’albo scorre incredibilmente veloce, facile da seguire e bello graficamente, vi consiglio di dare a questo primo numero di questa nuova mini serie una lettura: i binari  su cui il fumetto sembra muoversi sono quelli a metà strada fra il succitato Dylan Dog e Il sesto senso.

Sembra che la Star Comics abbia fatto centro con Valter Buio speriamo solo che il resto della serie si mantenga su questi livelli!


VOTO:7

DOMENICO BOTTALICO

 

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