Le avventure di Luther Arkwright – Recensione

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 alle 12:00

Bryan Talbot è uno dei maggiori autori di fumetti del Regno Unito e uno dei maggiori innovatori di questa arte.

Le avventure di Luther Arkwright

Autori: Bryan Talbot (testi & disegni)
Casa Editrice:  Comma 22
Provenienza: UK
Prezzo: € 22,00 21,0 x 29,0, pp. 224, B/N.
Data di pubblicazione: febbraio 2009

Quando questo fumetto venne pubblicato in Italia per la Telemaco (in due edizioni, uno per le edicole ed uno per le fumetterie, allora appena nate), si capì subito che era qualcosa di diverso da quello visto fino ad allora.

Innanzitutto era un fumetto in bianco e nero, in formato comic book, che trattava di tematiche steampunk, all’epoca di certo non molto comuni. Leggendo le note introduttive, si scopriva che era un fumetto iniziato negli anni settanta, ed autori come Alan Moore, Neil Gaiman e Grant Morrison si dichiarano ispirati da Talbot.

A cosa ci troviamo di fronte? Ad uno dei fumetti più belli e influenti di sempre.
Creato negli anni della Thatcher e di Reagan, risulta profondamente influenzato da quegli anni, e mescola sapientemente fantascienza, realtà alternative, intrighi e amore in una miscela irresistibile. Di fatto uno dei pochi veri fumetti di avventura per adulti, l’unico così ardito e sperimentale, talmente d’avanguardia da essere preso ad esempio da generazioni di autori a venire.

Sin dalla prima pagina veniamo introdotti al Capitano Arkwright del 10° Reggimento degli Ussari Reali del Principe di Galles, alla amata Rose, alla combattiva Octobriana, all’ipocrita Cromwell, al laido Fairfax ed a molti altri. Sono tutti personaggi perfettamente scolpiti dalla penna di Talbot sin nei loro più piccoli dettagli, per quanto bellissimi o miserabili siano, ma vivi nelle loro emozioni ed il loro pensiero.

Grande fascino, oltre alla sua sperimentazione grafica e letteraria, è dovuto alla sua ambientazione complessa, strutturata in universi multipli e realtà alternative su cui incombe una grande ed oscura minaccia, che si serve di maligne ed inconsapevoli pedine. Alcune realtà sono inutili o ininfluenti, ma alcune sono dei punti focali, cardine dell’esistenza del continuum. In una Londra vittoriana oscura e fantastica, viene creato un ente che si propone di monitorare continuamente questi punti focali e le fluttuazioni per prevenire ed eventualmente arginare possibili problemi. Qui intervengono i disgreganti che, per ragioni oscure, puntano a cambiare il continuum spazio temporale mediante azioni, terrorismo ed il controllo di alcune pedine.

Come si sviluppa questa intreccio è un piacere che lascio ai lettori.

Sia i testi che i disegni sono del solo Talbot, e sono proprio i disegni la parte fondamentale dell’opera: all’epoca, infatti, gli sfondi erano essenziali e i tratti spessi e veloci, così  un tratto tanto minuzioso e dettagliato da sembrare quasi un’ incisione, deve essere stata una sorpresa anche per il lettore meno smaliziato.
La complessità della storia merita un accenno, non ci sono molti suoni onomatopeici a parte qualche “clic”, e la costruzione della tavola appare assolutamente moderna.
Provate a confrontarlo con “Watchmen”, “V for Vendetta”, “Ronin”, e potrei continuare per molto, e vedrete quale enorme influenza abbia avuto questo autore e questo fumetto sulla scena fumettistica anni ottanta.

Purtroppo per sviscerare un fumetto così importante ci vorrebbero pagine e pagine, ed a chi è interessato consiglio di reperire sul mercato antiquario i quattro fascicoletti della Telemaco Editore brossurati editi nella collana Europa dal novembre 1992 al febbraio 1993, sono ricchi di approfondimenti, interviste e un bella prefazione del magus in persona.
La storia è stata recentemente stampata in un bel volume cartonato di grande formato, con una breve introduzione ma senza un adeguato apparato critico. In questa edizione la robusta cartonatura racchiude una splendida carta patinata, come ci ha viziati l’editore Comma 22.

Consiglio di reperire questo volume per la qualità dell’edizione ed i fascicoletti per l’importante apparato redazionale, ma qualunque edizione preferiate la magia di questo fumetto non mancherà di colpirvi.

VOTO: 8

MASSIMILIANO GUIDI

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